De bello civili: differenze tra le versioni

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Dopo aver reso impraticabile il fiume per i successivi 200 anni, Cesare torna a Roma e si fa nominare [[dittatore]].
 
La seconda parte del libro parla di un certo [[Curione]] che si diverte a cazzeggiare con il suo esercito per l'[[Africa]] finché non viene trucidato dal re [[Giuba I]], a cui aveva pestato un [[piede]]. Cosa c'entri Curione con tutta la storia ancora non è noto ma, a dire il vero, [[A nessuno importa|non frega niente a nessuno]].
==Libro Terzo==
Cesare cerca di tenere buono il popolo con due o tre riforme a casaccio (tra cui l'abolizione del "bollo-biga"); poi rinforza il suo esercito, spargendo la voce che Pompeo volesse trasformare Roma in una [[monarchia]] di stampo [[persiano]] (sapeva che i romani non avrebbero mai sopportato di vedere ogni giorno Pompeo ricoperto di [[piercing]] e in mutande come [[Serse]]). Con il suo esercito di [[ultras]] super incazzati passa l'[[Adriatico]] e attacca [[Durazzo]] a colpi di [[fumogeno|fumogeni]]. Pompeo, avendo sentito la notizia raccoglie intorno a sé un esercito di albanesi.<br />