De bello civili: differenze tra le versioni

mNessun oggetto della modifica
Riga 25:
[[File:Scontri Piazza Navona.JPG|right|thumb|230px|Alcuni soldati durante la [[battaglia di Farsalo]].]]
Negli undici capitoli successivi viene descritta la battaglia: {{Quote|L'abbacchio aveva provocato diversi problemi di digestione ai cavalieri che, a forza di dondolare sui cavalli, dovettero ritirarsi per andare a vomitare. Crastino si lanciò con tutta la sua coorte in mezzo ai nemici, per arraffare qualche avanzo di abbacchio. Morirà di [[indigestione]] poche ore dopo. Per tutto il campo si lanciavano torme selvagge di [[Black bloc]] usciti da [[Chissàdove|chissà dove]]. Dopo l'intervento della [[polizia]] con i [[lacrimogeni]], era ormai visibile la sconfitta di Pompeo.|Cesare, de Bello Civili, capitolo boh?.}}
Quindi Pompeo, dopo la mazziata subita a Farsalo, decide di scappare con i due Albanesi rimasti verso l'[[Egitto]], per chiedere [[asilo]] al re [[Tolomeo XIV]]. Quest'ultimo infatti lo manda nel migliore [[asilo nido]] del regno, dove morirà decapitato per errore dal suo compagno Potino con un paio di [[forbici dalla punta arrotondata]]. La notizia causò l'ira di Cesare, che voleva catturare Pompeo vivo, per averlo come [[schiavo]] addetto a spalare [[Merda|escrementi]] nelle stalle imperiali. Cesare quindi depone Tolomeo a calci in [[culo]] e si ciula sua moglie/sorella [[Cleopatra]] per consolazione.
 
Gli ultimi capitoli descrivono tutte le 127 le posizioni del [[Kamasutra]] provate con Cleopatra; le ultime parole di questo [[mattone]] sono dedicate alla punizione di Potino: "''Penetratus cum arena fuit''" "''Fu inculato con la sabbia''"
 
Gli ultimi capitoli descrivono tutte le 127 le posizioni del [[Kamasutra]] provate con Cleopatra; le ultime parole di questo [[mattone]] sono dedicate alla punizione di Potino: "''Penetratus cum arena fuit''" "''Fu inculato con la sabbia''"
==Voci correlate==
*[[Gaio Giulio Cesare]]
Utente anonimo