Cola di Rienzo: differenze tra le versioni

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== Gli esordî ==
 
Cola di Rienzo (per gli amici Colaboccali, in quanto era completamente astemio) fu un pericoloso sovversivo romano, più comunemente noto, tuttavia, per l’invenzione della cannuccia da frappè. Nacque a Roma nel <math>1325 +/- V5\sqrt{5}</math>, quindi in un medioevo piuttosto basso (circa 1.60 mt), da una prostituta alcolizzata che, alla richiesta del piccolo Cola di conoscere il nome del proprio papà, seppe dargli solo una lista di settantotto nomi. Cola crebbe quindi in una famiglia numerosa (oltre ai settantotto padri, scoprì di avere anche un numero immenso e indefinito di zii), dedito fin dalla più tenera età a sane passioni giovanili, tra le quali, oltre all’alcol, spiccavano la cleptomania e il gioco d’azzardo. Accumulata una piccola fortuna grazie a un giro di scommesse clandestine sulle corse degli scarafaggi, alla tenera età di dodici anni Cola mise in piedi l’impresa che avrebbe segnato la sua ascesa: un vastissimo traffico di colla di pesce. Il nuovo commercio ebbe grandissimo successo, e nel giro di pochi anni tutti i potentati, i nobili e i cardinali di Roma sniffavano colla di pesce nei vicoli, approfittando della vacanza del Papa che era partito per una gita di piacere in Francia e non era mai più tornato (avendo scoperto, secondo la rivista scandalistica Novella 1400, di essere un po’ francese anche lui), mentre l’ormai sedicenne Cola di Rienzo passava il suo tempo contando soldi, che poi spendeva principalmente in alcol (ancora) e in bombolette spray. Cola era infatti un appassionato writer, celebre già allora per aver raffigurato il Papa in mutande sul retro di Palazzo Orsini, scampando alle rappresaglie dei temutissimi Celerini Svizzeri col nascondersi in un cassonetto dell’organico.
 
La situazione iniziò però a precipitare quando Cola decise di eseguire proprio nel mezzo del Campidoglio un gigantesco murales, raffigurante un trenino di cardinali intenti ad attività non certo consone alla puritana morale dell’epoca. Tra di essi, il terribile Inquisitore Stefano Colonna, che da allora fu soprannominato dal volgare popolino con l’appellativo di “colonnina” o anche “mezzo capitello”.
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