Ciro Ferrara: differenze tra le versioni

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==<s>Carriera</s>==
Appena iniziato a fare calcetto, gli allenatori gli insenarono un po' delle cose base del calcio, ma lui già dava dimostrazione dei suoi inaggiustabbili piedi storti. Gli spiegarono le regole del calcio, ma lui non le riusciva a capire (tutt'ora non le capisce), sopratutto il [[fuorigioco]], infatti al posto di mettere in atto la regole del fuorigioco faceva l'incontrario e gli avversari andavano a segnare. Anche se i suoi allenatori passavano ore intere a spiegargli qualcosa lui o non capiva o era impossibilitato nel farlo. Quando si facevano le partite d'allenamnto veniva preso sempre per ultimo data la sua dote nel far perdere le partite della propria squadra. Era un problema per la propria squadra e per il proprio allenatora, che più volte tentò il suicidio e le dimissioni ma non ci riuscì. Con un gioco di parole tipo: Con noi sei sprecato, dovresti cambiare squadra lo convinsero a cambiare squadra. Girando per tutta Napoli e provincia non riesce a trovare un squadra che lo prenda. Un giorno non si sa nè come e nè quando approdò al Napoli. Arrivato al Napoli subito diede dimostrazione di avere piedi storti e minima conoscenza del calcio, proprio per questo veniva tenuto a debita distanza. Negli allenamenti veniva usato per di più come racchettapalle (perché era un pericolo pubblico]], e [[sesso anale|proprio racchettando le palle]] conobbe l'amico di [[sesso|tante avventure]], [[Fabio Cannavaro]].
Intanto quelle poche volte che gli facevano fare l'allenamento, si perdevano 25 palloni, si infortunava mezza squadra, l'allenatore veniva ricoverato d'urgenza al Policlinico ed il Presidente del Napoli tentava il suicidio non riuscendoci. Uno di pochi estimatori nel Napoli di Ciruzzo, oltre l'amico Cannavaro, era [[Diego Armando Maradona|Merdadona]]. Si suppone che quest'ammirazione era dovuta alla [[cocaina]], di cui Diego non ne faceva per niente abuso.
Di solito le poche volte che Ciro giocava coincidevano con il giorno dopo un suo allenamento oppure in un periodo di [[virus]]. Quando iniziava la partita l'allenatore ed il resto della squadra pregavano più che potevano per far giocare bene Ciro. Il suo esordio fu grandioso: il Napoli perse 13-0 contro la [[eh?|Tuscolaviterfiaconesenese]]. Tutti furono entusiasti della prestazione di Ciro. La sua seconda partita la giocò il campionato successivo a campionato già vinto, e fu capace di far perdere la partita ben 23-0 contro il Bari. Dopo di che non giocò più per due anni, fin quando un grave virus intestinale si espanse ad alcuni difensori del Napoli e l'allenatore dovette schierarlo in campo. Era il giorno di Napoli-Juventus, partita che la Juventus vinse a tavolino, perché Ciro fece in modo che nei primi cinque minuti di partita si infortunasse tutta la propria squadra con un suo rinvio.<br />