Casa Savoia: differenze tra le versioni

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== L’esilio ==
 
Umberto II andò in esilio in Portogallo con il figlio Vittorio Emanuele IV e passò il resto della vita a vagare per i corridoi in ciabatte ripetendo “Giulio, ridammi le mie schede!” e a litigare con tutti. Poi si trasferì in Svizzera per occuparla, ma sarebbe morto prima di portare a termine gli ultimi preparativi della campagna. Lì, a Ginevra, Vinuele conobbe una certa Marina, detta San Doria, quattro volte campionessa mon-diale e novantasei volte campionessa svizzera di sci nautico e abbastanza gnocca, ma non nobile. Contro ogni legge sabauda possibile, contro ogni consuetudine e in spre-giospregio al passato Vinuele la sposò prima a Las Vegas e poi, non contento, a Teheran (lo scià era testimone, e non gli portò molto bene) venendo così immediatamente disere-datodiseredato e detronizzato dal vecchio padre incazzato, non perché fosse una borghese ma perché era una svizzera. Umberto morì infine nel 1983 e, già morto, chiese di venire seppellito ad Altatomba in Savoia, accanto a Carlo Felice, perché giustamente l’Italia gli faceva schifo quanto ne faceva al suo avo. La successione passò, in base all’opzione a) della Legge Salica, al cugino Amedeo Il Grato d’Aosta, ma la cosa era controversa perché vigeva ancora la Bolla dei quat P.I.C.I.U. che proibiva a un Ame-deoAmedeo X di regnare e di esistere, per cui o Amedeo cambiava nome, o ripartiva da I (nel qual caso avrebbe dovuto cambiare nome lo stesso perché non potevano esserci due Amedeo I, per cui si sarebbe dovuto chiamare almeno A Me Deo, mentre saltare un numero e passare quindi direttamente ad Amedeo XI non era possibile perché antisa-baudoantisabaudo, significava ammettere un buco nel continuum millenario) o emenda-vaemendava/annullava la Bolla, cosa altrettanto impraticabile perché per fare questo era neces-sarianecessaria la maggioranza assoluta dei quat (3 su 4) e l’ultimo P.I.C.I.U. era morto nel 1565, dopodiché il consiglio era stato definitivamente sciolto da Emanuele Filiberto per incompatibilità, oppure rinunciava.
 
Non rinunciando e rifiutandosi di cambiare il suo bel nome, Vinuele fu in procinto di dichiarargli guerra e invadere la Valle d’Aosta penetrando in macchina dal tunnel del Monte Bianco (I potenziale Guerra di successione sabauda) ma non se ne fece nulla perché la guardia di finanza gli disse che, in base alla costituzione italiana, gli avreb-beroavrebbero sparato a vista. Allora lui andò al mare in Corsica e di fronte alle acque territo-rialiterritoriali della Sardegna uccise un tedesco qualsiasi. Poi, in ordine quasi cronologico, an-dòandò in prigione, fu assolto, diventò un pappone, chiese la restituzione dei gioielli, pre-tesepretese un risarcimento per l’esilio di ottantacinque miliardi di carlalbertini, disse ancora qualche puttanata e finalmente, nel 2002, dopo aver giurato con il sangue e anche un po’ di vomito sulla Costituzione, gli fu concesso di rientrare in Italia, che non era più Savoia, insieme al figlio Emanuele Filiberto II, detto anche l’Esiliato non per Colpa sua perché nel 1946 non era nemmeno Nato. Per il momento quest’ultimo ha fatto cagare alla moglie borghese francese due bambine, quindi già incombe lo spettro del-ladella Legge Salica e della Terza Aberrazione Sabauda, e Amedeo d’Aosta (che le male-linguemalelingue affermano aver detto che, se il cugino Vittorio Emanuele dovesse salire al tro-notrono sarebbe il primo caso di ricorso al punto k) della Legge) il cui motto tatuato sul di-todito medio destro è “Cüsta lon ca cüsta, viva Amedeo d’Aüsta”, potrebbe a tutti gli ef-fettieffetti rientrare nel giro, sempre se si decide a cambiare nome o se i suoi legali, per mezzo di qualche cavillo giuridico, riescono a far cassare la Bolla dei P.I.C.I.U. – an-cheanche se in questo caso il ramo sfigato sembrerebbe essere quello di partenza, con un cugino che passa il tempo cacciando tedeschi, molestando escort e giocando a strip-poker. Come detto, padre e figlio hanno fatto ricorso al TAR del [[Lazio]] in merito all’esito del referendum del 1946, ma purtroppo sembra che la decisione definitiva venga di volta in volta, abilmente aggiornata, per cui resta valida la disposizione co-stituzionalecostituzionale che vieta il ritorno alla monarchia e quindi a entrambi di regnare, in Ita-liaItalia.
 
== Il ritorno ==
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