Casa Savoia: differenze tra le versioni

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E con il suo governo, un Vinuele chiaramente preoccupato per il culo e due diplomatici francesi nani andarono tutti a pranzo come niente fosse. Era guerra, la [[Seconda guerra d’indipendenza|II Guerra d’indipendenza]], o ''LXVI Guerra di espansione sabauda''.
 
=== [[Seconda guerra d'indipendenza|La Seconda guerra d'indipendenza (Il ritorno del re)]] ===
 
Sapendo quanto erano stronzi gli austriaci, i sabaudi pensarono bene di allagare tutte le risaie tra [[Novara]] e [[Vercelli]], così che gli strudel finirono infangati fino alle ascelle e massacrati dalle zanzare, incapaci anche di fumarsi una sigaretta, mentre i cannoni sprofondavano lentamente e i cavalli si rifiutavano giustamente di proseguire per paura delle nutrie. Nel frattempo, al segnale prestabilito, Napoleone e i suoi francesi da combattimento arrivarono da Genova con il treno, scesero, si unirono ai piemontesi di Vittorio Emanuele e [[Garibaldi]] – Cavour rimase a Torino a finire di mangiare – e tutti insieme incominciarono a menare come pazzi. Si disse poi che al momento dell’attacco Vinuele, visibilmente eccitato – visto che aveva insistito come un bambino per avere a tutti i costi il comando dell’esercito, ragione per cui Cavour, stremato da quella lagna, infine glielo concesse, ma solo a patto che fosse in prima linea – nell’alzarsi da sella per dare la carica scivolò con lo stivale fuori dalla staffa e udito da tutto l’esercito gridò ''“Diu d’na madona!”'' Al che tutti credettero che quello fosse il segnale di carica e gridando tutti, anche i francesi, ''“Diu d’na madona!”'' si misero ad attaccare, prendendo a schiaffi calci e pugni tutti gli strudel fino al [[Lago di Garda]]. “Diu d’na madona” diventerà la nuova carica dei Savoia e lo resterà almeno fino al 1943.