Carlo Gesualdo: differenze tra le versioni

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Il genere compositivo preferito da Gesualdo è stato il '''Madrigale''', un tipo di composizione simile all'odierna Canzone, ma formato da quattro o da cinque melodie cantate tutte insieme appassionatamente invece che da una sola accompagnata da una [[chitarra]] od, all'epoca, da un liuto: infatti proprio in quel periodo compositori quali Giulio Caccini, Claudio Monteverdi, John Dowland e lo stesso Cantagallo iniziarono a farsi furbi ed a scrivere canzoni per una sola voce con gli accordi (anche se all'epoca essi venivano notati con un metodo pedante e di difficile comprensione ed interpretazione noto come "''basso continuo''" che è un po' l'equivalente chitarristico dei [[geroglifici]], ma [[A nessuno importa|in questa sede possiamo anche sorvolare]]), ma Gesualdo continuava invece a sfornare madrigali nello stile della "[[Liceo classico|vecchia scuola]]", a cinque voci: solitamente la prima era affidata ad una donna, la seconda ad un [[Transessuale|falsettista]] e le altre tre a uomini veri e propri.
 
Il suo processo compositivo era piuttosto tormentato, infatti essendo autodidatta i suoi madrigali prevedono un ampio uso di '''procedimenti imitativi''', [[Supercazzola|termine tecnico]] che all'epoca aveva un duplice significato: poteva indicare l'uso del contrappunto, ossia di quella cosa complicata che usava [[Johann Sebastian Bach|Bach]] per scrivere le sue Fughe o, più semplicemente, che usano all'osteria per cantare alcune canzonacce quali ''El ciodo del fero vecio'' o, se proprio si vuole essere [[Fabrizio Corona|grezzi ed ignoranti fino al midollo]], ''[[dARI|Wale (tanto wale)]]'' in canone (prima uno, poi, a metà della melodia, l'altro), oppure il [[Plagio|procedimento compositivo col quale si prendeva spunto dalla musica di altri autori]]. Il problema è che Gesualdo finiva regolarmentespesso per avere problemi a causa della sua scarsa preparazione: i suoi madrigali finivano così regolarmente per sembrare un [[Cane|incrocio]] a random tra la [[Dodecafonia|musica di Arnold Schönberg]] e quella di autori rinascimentali quali Giovanni Pierluigi da Palestrina, anche se l'autore si giustificava sostenendo che dietro vi fossero [[Art Attack|esigenze espressive]]. Le uniche parti che gli venissero bene erano quelle omofoniche, quelle cioè in cui i cantanti cantavano una melodia accompagnata da semplici accordi come se fossero una chitarra.
 
Il fatto che a Gesualdo piacesse scrivere musica in cui dei cinque cantanti quattro, o meglio tre e [[Bill Kaulitz|mezzo]] fossero uomini ha contribuito ad alimentare le già citate dicerie sui suoi gusti sessuali, ma noi [[Piergiorgio Odifreddi|non ci crediamo]]. Ancora meno credenza la voce la acquista poi quando si pensa che il nostro [[eroe]] fosse migliore nelle parti '''omo'''foniche e che le scrivesse con questi tre uomini e mezzo anche potendo usare la chitarra come gli altri.
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