Campionato mondiale di calcio 1930: differenze tra le versioni

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L'Uruguay fece un cambio di formazione rispetto alla semifinale, perché Anselmo fu costretto a saltare la partita per un [[attacco di panico]]. Secondo altre fonti Anselmo, tra i migliori dell'Uruguay, chiese di non scendere in campo senza precisare il motivo, che sarebbe stato in realtà la paura delle aggressive marcature dell'argentino Monti, detto ''il [[Gattuso]] delle Pampas''. Il compito di sostituire Anselmo fu affidato a Castro, centravanti privo della mano destra persa in un [[masturbazione|incidente sul lavoro]] all'età di 13 anni, carente sul piano tecni­co ma dotato di una carica agonistica fuori dal comune e anche dalla provincia. L'Argentina non poteva disporre degli infortunati Zumelzú e Varallo, ma il secondo venne schierato ugualmente dal primo minuto, con una stampella.
 
Le disposizioni tattiche in voga allora prevedevano ruoli statici ed inamovibili, nessun calciatore doveva assolutamente uscire dalla sua zona di competenza, di conseguenza, se si voleva stare sulla difensiva, si schieravano più difensori, in caso contrario si schieravano più attaccanti. Uruguay e Argentina si schierarono con lo stesso, spregiudicato modulo '''20 - 30 - 510'''. Ne risultò una partita avvincente e combattuta.
 
Pablo Dorado per l'Uruguay segnò il primo gol con un rasoterra incrociato dalla destra, talmente carico di effetto che falciò l'erba lungo la sua traiettoria. La risposta dell'Argentina non si fece attendere e otto minuti dopo erano di nuovo in parità: Carlos Peucelle ricevette la palla da Ferreira, distrasse il suo marcatore mostrandogli che ce l'aveva più lungo e pareggiò con un tiro che fu intercettato dal portiere uruguaiano Ballesteros, ma era talmente potente che gli sfilò i guanti dalle mani, sfondò la rete e abbatté un [[condor]]. Poi Stábile, capocannoniere del Mondiale, siglò la sua ottava ed ultima rete, portando in vantaggio gli ospiti con il punteggio provvisorio di '''2 - 1'''. Il capitano uruguaiano Nasazzi protestò, sostenendo che Stábile fosse in fuorigioco, ma l'arbitro Langenus lo redarguì subito: {{Quote|No, [[Tafazzi]], non ci siamo: chi porta i pantaloni alla zuava? Chi porta la cravatta? Chi porta il doppiopetto? Lei è un essere inferiore, vada a [[martellarsi le palle]]!}} Nel secondo tempo l'Uruguay prese coraggio e migliorò il proprio gioco. Monti fallì l'occasione del '''3 - 1''' per l'Argentina e nell'azione di contropiede, organizzata da numerosi calciatori, l'Uruguay ristabilì nuovamente la situazione di parità con un gol di Pedro Cea. Dieci minuti dopo un gol di Santos Iriarte portò in vantaggio l'Uruguay e in chiusura fu la volta di Castro, che siglò la rete del definitivo '''4 - 2'''. Langenus fischiò la fine al 90º minuto e sparì in direzione del porto a velocità curvatura, lasciando una scia che tuttora perdura nell'atmosfera di Montevideo.
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