Biddai: differenze tra le versioni

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Il pensiero politico medio del ''biddaio'' è molto approssimativo e, di conseguenza, tendente al qualunquismo della peggior specie. I ''biddai'' più seri sono semrpre compresi nel secondo grande gruppo, ma hanno invece un'ideale molto più profondo di politica, e si dividono in:
*''Qualunquisti:'' Il biddaio non sa ed effettivamente non vuole sapere, tuttavia questa condizione non gli impedisce di sentenziare verità supposte, secondo lui inoppugnabili, anche riguardo ad argomenti che non lo sfiorano minimamente e di cui non si è mai interessato. I più irrilevanti hanno una visione del mondo tutta loro, ovvero l'idea del ''paese'' come punto di riferimento assoluto, non importa se l'argomento discusso è la cementificazione delle coste, a cui sono sempre favorevoli causa i due o tre posti di cameriere che si liberano, o la crisi petrolifera mediorientale. Essi puntano ai posti di lavoro, sempre e comunque, e chi se ne frega se tale obiettivo comporta la distruzione della cultura alla quale essi credono di appartenere.
*''Anarchici e/o autarchici:'' a prescindere dall'ala della fazione, essi mirano all'indipententziaindipendentzia della Sardegna. Alla buona metà di questi esseri piace infatti pensare che la [[Sardegna]] diverrà un giorno una [[nazione]] a sé stante, a costo di violare le più elementari leggi della [[logica]]. Per raggiungere lo scopo, si affidano al partitelli creati per alimentare le illusioni, che usualmente passano da destra a sinistra e viceversa con la facilità con la quale Aida Yespica salta da un letto di un dirigente all'altro.
[[File:Scontro caproni.jpg|right|thumb|200px|Un comunista e un fascista durante un'accesa discussione.]]
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