Benito Mussolini: differenze tra le versioni

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== Verso il potere: ovvero come diventare dittatori in poche semplici mosse ==
A partire dal [[1910]] divenne segretario della Federazione socialista e diresse il suo periodico ''L'idea socialista, puzza di merda'', prese convivenza nella sua abitazione con una certa Rachele Guidi in Via Merenda 1, inoltre si impratichì con il [[violino]], fra le sue opere preferite citiamo: ''La follia'' di Corelli, ''le sonate ad occhi chiusi'' di [[Beethoven]] e ''non ci son più le mezze stagioni'' di [[Vivaldi]]. Nel 1913 venne sconfitto alle elezioni politiche da un certo Giuseppe Gaudenzi e deriso perché [[pelato]] (si vociferava ce l'avessero con la sua pelata per onorare l'unico vero imperatore di Roma e dintorni, Caligola), sempre nel 1913 fondò e scrisse su ''Utopia'', un giornalaccio manco buono per incartare il pesce, che parlava dei suoi sogni più proibiti e per l'appunto, sexy utopie. Nel 1914 era completamente contrario alla guerra, nel giro di pochi secondi, divenne neutralista e passata mezz'ora, convinto sostenitore della risoluzione bellica per ogni cosa. Nel 1914, dimenticandosi la password dell'account del vecchio giornale, ne fonda un altro, ''Popolo d'Italia'', giornale con il quale attaccherà pesantemente il suo partito PSI, venendo espulso per via dell'alito cattivo. Nel 1915 cercò di arruolarsi, ma venne scartato perché con quella fronte l'elmo non gli entrava, ci riprovò e venne coscritto come soldato fantoccio per le pallottole, nei bersaglieri. Nel 1917 venne ferito da una bomba, c'era scritto "non toccare", ma la tentazione di Benito è stata più forte della normale [[logica]], in ospedale fece circolare diverse leggende: non aveva accettato l'anestetico, perché vero uomo, gli austriaci avevano paura di lui, ed in effetti si scoprirà essere vero, gli austriaci non soffrivano il suo capoccione e infine che ce lo aveva più grosso della [[testa]]. Nel 1919 fondò a [[Milano]] i [[Fasci italiani di combattimento]], una gang di lotta tra galli del sud-est asiatico.
 
{{quote|Noi siamo, soprattutto, dei libertari cioè della gente che ama la libertà per tutti, anche per avversari. (...) Faremo tutto il possibile per impedire la censura e preservare la libertà di pensiero di parola, la quale costituisce una delle più alte conquiste ed espressioni della civiltà umana.|Benito Mussolini, prima di diventare [[dittatore]] dispotico sanguinario}}
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