Attilio Befera: differenze tra le versioni

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L'evasore fiscale medio, secondo Befera, ha un aspetto paffuto, gli occhi chiari, i capelli scuri, il naso a patata, la faccia da malandrino, lo sguardo truce ed un accento vagamente napoletano anche se poi in realtà è originario di Cuneo. Si annida ovunque, è difficile da estirpare ed ha una vaga somiglianza con le zecche, i parassiti intestinali ed i pidocchi delle piante. Chiunque ne conosca uno e non ne denunci la sua presenza all'Agenzia delle Entrate© o in alternativa alle altre autorità competenti verrà punito con la gogna pubblica e dovrà andare in giro per due anni con un'enorme "E" rossa (che sta per evasore) appesa al collo.
 
La strategia anti-evasione Befera può essere definita una caccia alle streghe moderna, stile tribunale della Santa Inquisizione, caratterizzata, soprattutto negli ultimi tempi, da spedizioni punitive stile fascio, ribattezzate con il nome altisonante di "Blitz anti-evasione".[[File:BeferaCavaliere amascherato cavallocon falce.jpg|thumb|left|250px|Attiliuccio durante una passeggiata a cavallo]]
Alcuni abitanti di Cortina, tuttavia, sostengono che non vi è mai stata alcuna spedizione punitiva e che tutta questa vicenda sia una fantasiosa trovata pubblicitaria propagandistica dell'astuto Attilione, studiata appositamente per donare un'aurea di magnificenza intorno alla sua figura.
Sembra infatti, che in realtà il giorno di Capodanno, Befera abbia inviato a Cortina uno sparuto manipolo di fedeli servitori (leggi finanzieri) che hanno cercato semplicemente di mangiare a sbafo in diversi ristoranti del luogo con scarso successo e che quest'ultimi una volta giunti alla cassa per pagare il conto del pranzo, abbiano mostrato il loro distintivo solo allo scopo di ottenere un cospicuo sconto e non pagare l'IVA.
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