Assassin's Creed: Brotherhood: differenze tra le versioni

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==Trama==
{{Trama2|Desmond uccide Lucy}}
[[File:Assassins Creed brotherhood cover.jpg‎|left|thumb|280px|La nuova cover di Assassin's Creed Brotherhood; notare che Ezio si è fatto crescere la barba per rendersi irriconoscibile e che ha reclutato una cricca di tizi che passavano di lì]]
Dopo le avventure del secondo capitolo di [[Assassin's Creed]] , tutti pensavano che il povero Ezio Auditore si sarebbe meritato una vacanza, ma no: la [[Ubisoft]] ha deciso di prolungare le tragedie del povero fiorentino, che diventa il capo della [[Mafia|setta degli assassini]], non avendo niente di meglio da fare. Intanto Rodrigo Borgia, molto riconoscente ad Ezio per avergli salvato la vita potendolo tranquillamente lanciare e rinchiuderlo nelle cripte del Vaticano, ritorna tranquillamente al potere. Siamo a Monteriggioni, Ezio ha passato una allegra notte con Caterina Sforza, e viene disturbato da alcuni spari. Inizialmente pensa siano quei coglioni dei suoi mercenari che testino i nuovi cannoni costruiti sulle mura della fortezza, poi dopo che una palla di cannone gli sia passata a mezzo centimetro dal naso facendogli saltare in aria la camera da letto e sopratutto fracassando l'armatura di Altaïr, e pensando a tutte le Madone che ha dovuto fare per ottenerla si precipita subito giù dalla camera da letto, atterrando sul tetto della sua dimora [[incazzato]] nero e lanciando bestemmie, cosa non molto gradita dal Signore che tira una scatarrata delle sue che lo fa volare giù come una mela marcia, e dopo una rocambolesca discesa per il muro della Villa, si trova a fianco di suo zio Mario. Egli gli spiega che le truppe papali sono alle porte di Monteriggioni, e che ci sarebbe stato bisogno del suo aiuto per coprire il culo agli abitanti, e far sì che essi scappino tranquillamente da un passaggio segreto all'interno di Villa Auditore. Ezio ovviamente accetta e si lancia sul muro di cinta di quella che una volta era Monteriggioni. Inizia a sparare come un ossesso giocando al tiro al bersaglio con le truppe papali, ma quando oramai i soldati hanno assediato il borgo e costretto a ritirarsi. Da lì viene perforato da un colpo di [[Archibugio]] e a Zio Mario viene fatta saltare la testa da quel simpaticone di Cesare Borgia. Ezio allora si dirige a Roma seguìto da un'immensa cricca di rincoglioniti appresso, urlando vendetta e desideroso di spaccare il [[culo]] a Rodrigo e il suo giovane pargolo Cesare.
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