→La {{s|presunta e amichevole}} confermata e feroce rivalità con Mozart
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La storia di rivalità tra Salieri e Mozart viene narrata dai nostri nonni mentre si sgranocchiano sementine salate, si vuotano i bicchieri di vino novello e la neve scende oziosa ricoprendo i tetti e i comignoli.
{{quote2|C'era una volta un compositore che non sapeva che viene per chiunque il momento di tirare i remi in barca. Il suo nome era ''Antonio'', ''Tonio'' per gli amici, ''Io'' per gli egocentrici, ''Oh Mona!'' per i suoi compaesani. Egli aveva un discepolo infido e ambizioso che, mano a mano che i giorni passavano, rosicchiava un pezzetto della sua poltrona del successo. Il suo nome era ''Wolfgang Amadeus'', ''Lupobanda Amedeo'' per gli amici italiani, ''Secchione di merda'' per gli amici rosiconi, ''cipollino'' per il suo babbo. Tra i due la disputa diventava sempre più aspra, tanto che finì che uno soffiò il pan di bocca all'altro:
{{dialogo|Tonio|Ehi, Amedè! Ti dispiace se ricopro io il ruolo di insegnante di musica della principessa del Württemberg?|Amedè|Umpf! Ma sì sì, va',
Dagli eventi poc'anzi fedelmente riportati vennero su leggende dimentiche e miti norreni, poemi, fiabe con draghi marroni e frodi di furbastri che seppero infinocchiare i fresconi speculando sulla morte di Mozart, come con il boom di vendite delle sue maschere mortuarie, rigorosamente tarocche. E intanto Salieri se la rideva sotto i baffi...
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