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'''Antonio Di Natale''', detto Totò, è un simpatico scugnizzo che bazzica i campi della [[Serie A]], prevalentemente per attuare la truffa dello specchietto rotto.<br />Di Natale ha legato il proprio nome a quello dell'[[Udinese]], del quale è primatista di reti, presenze e [[Scaccolarsi|scaccolamenti]] durante le interviste a ''Stadio Sprint''.
▲{{Cit|Nun voglio giucà chiù...|Di Natale all'allenatore in inverno.}}
== Caratteristiche tecniche ==
Figlio illegittimo di [[Diego Armando Maradona]] (al pari di [[Vincenzo Montella]], [[Fabrizio Miccoli]] e della formazione originale dei [[Neri per Caso]]), Antonio ha ereditato dal padre il tiro potente e preciso, la visione di gioco e l'abilità nel [[dribbling]] alla [[Guardia di Finanza]].
[[File:Antonio Di Natale che saluta.jpg|thumb|280px|Antonio Di Natale accenna agli anni che ha impiegato per finire le [[scuola media|medie]].]]
Nato e cresciuto nel [[comune]] più meridionale del [[Friuli-Venezia Giulia]] ([[Pomigliano d'Arco]]), all'età di otto anni Di Natale viene catturato da bracconieri senza scrupoli e rivenduto all'[[Empoli Football Club|Empoli]], che in questo modo, da anni, alimenta il proprio settore giovanile.<br />A Empoli, più che per le sue doti tecniche, Di Natale fa parlare di sè per il rapporto morboso e deviato che instaura col proprio [[aspirapolvere]]. La società lo cede quindi in prestito, dapprima al [[Varese]], in Serie C, e poi ai fondamentalisti islamici di [[Boko Haram]].<br />Nel [[2003]] Totò torna all'Empoli e, coadiuvato da altri due grandi campioni come [[Ighli Vannucchi]] e [[Ciccio Tavano|Francesco Tavano]], oggi titolari di una ditta di autospurghi, trascina a suon di goal la squadra verso una meritata retrocessione.
Nel [[2004]] Di Natale fa ritorno nella natia [[Udine]] col dichiarato intento di costituire, assieme al terzino [[Giovanni Pasquale|Pasquale]] e al dirigente [[Andrea Carnevale|Carnevale]], il team delle festività. In Friuli si rende protagonista di ottime prestazioni, nonché di un pestaggio ai danni del compagno [[Giampiero Pinzi]], reo, come appura in seguito la Procura di Udine, di aver usato il suo aspirapolvere.<br />Nella stagione 2005-06 Di Natale viene nominato capitano dell'Udinese in sostituzione di [[Valerio Bertotto]], finito in [[coma]] dopo una caduta dalle scale dalle dinamiche piuttosto oscure.
Nella stagione 2007-08 fa registrare cifre di tutto rispetto: 13 reti, 15 assist e un'intera scolaresca falciata guidando da [[ubriaco]] il [[SUV]] di [[Vincenzo Iaquinta]]. Il suo bersaglio preferito è il [[Milan]], a cui segna ben cinque gol tra andata e ritorno e, non ancora pago, piscia nel serbatoio del pullman.<br />Il [[15 ottobre]] [[2009]] realizza una tripletta nella partita benefica Udinese - Carcerati di [[San Vittore]], ma il referto della partita non specifica in quale squadra abbia giocato.<br />[[File:Antonio Di Natale.jpg|thumb|280px|Totò dopo aver esagerato con la peperonata.]]Il [[2 maggio]] [[2010]], in occasione di [[Cagliari Calcio|Cagliari]] - Udinese, segna il suo centesimo gol, tra campionato e coppe, con la maglia bianconera. Totò festeggia l'importante primato sbafandosi, sotto gli occhi allibiti dei presenti, 28 porzioni di [[peperonata]]. L'attaccante realizza così il suo secondo record di giornata, superando di ben 5 porzioni il precedente primato di piatti di peperonata ingurgitati da un tesserato dell'Udinese, detenuto fino a quel momento da [[Oliver Bierhoff]].<br />Nell'estate del 2010, con una decisione presa con il cuore, Di Natale dice no alla chiamata della [[Juventus]], la quale però lo aveva contattato soltanto per avere il numero di telefono di [[Simone Pepe]].
Nella stagione 2012-13 Totò contribuisce in maniera determinante alla qualificazione dell'Udinese in [[Champions League]] procurando le battone dopo ogni vittoria.<br />Il [[6 gennaio]] [[2014]] annuncia a un gruppo di vecchie in fila dal [[pescivendolo]] la ferma volontà di volersi ritirare al termine della stagione sportiva. "''Ok, ma mettiti in fila come tutti''", è stata la risposta delle vecchie.
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Antonio Di Natale ha trovato poco spazio in [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale]], giocando solo quando [[Luca Toni]] aveva lo [[squaraus]] o [[Antonio Cassano]] era agli [[arresti domiciliari]]. Ciononostante, ha trovato il tempo per sbagliare il [[rigore]] decisivo a [[Euro 2008]] e per scendere in campo nella memorabile Slovacchia - Italia 3-2 dei [[Mondiali 2010]]. Grazie, Totò.
== Galleria denatalizia ==
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File:Antonio Di Natale e Luca Toni.jpg|Totò con il suo papà.
File:Antonio Di Natale mentre mangia.jpg|Totò pronto a tutto pur di difendere il suo [[pranzo]].
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▲====Twente====
== Palmarès ==
*2 titoli di capocannoniere
*1 titolo di miglior [[parrucchiere]]
*1 Premio [[Gaetano Scirea|Scirea]] alla carriera (datogli nel [[1999]] nella speranza che si ritirasse)
*18 multe per [[divieto di sosta]]
*1 condanna per riciclaggio di denaro sporco
*1 Champions League (rubata a [[Paolo Maldini]])
*1 Premio Orgoglio di Napoli (ex aequo con quel cabarettista di [[Made in Sud]] che si incendia le [[scoregge]])
▲== Trofei ==
{{calciatori}}
{{Portali|calcio}}
[[Categoria:Italiani]]
[[Categoria:Calciattori]]
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