Amintore Fanfani: differenze tra le versioni

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=== Seconda presidenza ===
Memore della precedente brutta figura, Fanfani andò a leccare i suoi amici, riuscendo a farsi eleggere segretario della [[DC]]; grazie a questa nuova nomina Fanfani poté finalmente coronare il suo sogno di farsi eleggere dal popolo [[Presidente del Consiglio]], anche se il popolo che andò a votare era composto da 4 gatti, che non avendo voglia di rompersi troppo i [[coglioni]] leggendo i manifesti elettorali degli altri candidati, votarono l'usato sicuro "DC". Si può dunque dire che l'elezione del governo Fanfani II fu un "proforma", la riprova fu che esso durò dal [[1 luglio]] [[1958]] al [[15 febbraio]] [[1959]], giorno in cui il governo cadde. La caduta del nuovo esecutivo fu causata dal fatto che Fanfani incominciò fin da subito a concentrare nelle sue grinfie più potere di quello che legalmente gli sarebbe spettato, facendo incavolare diversi [[franchi tiratori]] del suo steso partito, che [[Scalfaro|non ci stavano]] a non ricevere la loro parte di potere immeritato. In ogni caso della caduta non si accorse quasi nessuno e quei pochissimi che se ne resero conto se ne grattarono beatamente gli [[zebedei]]. Comunque il governo Fanfani ebbe il tempo di far entrare in vigore la stramaledetta [[Legge Merlin]], che di fatto spostò il controllo della prostituzione dallo [[Stato]] alla [[Mafia]], quest'ultima forte sostenitrice della [[DC]].
[[File:G-7 Summit 1983.jpg|right|thumb|300px|Il G-7 del [[1983]] a cui Fanfani si inbicòinbucò nonostante non fosse stato invitato.]]
=== Terza presidenza ===
Dopo essere stato barbaramente spodestato, Fanfani giurò sul suo ''Manifesto della razza'' che sarebbe tornato al suo posto, prima però si prese una breve pausa dalla politica italiana, andando a fare una vacanza in [[Egitto]], dove ebbe modo di non farsi gli affari suoi e mettere becco nella [[Crisi di Suez]]; si narra che quando gli egiziani lo videro arrivare lo scambiarono per uno spiritello malefico del deserto e tentarono di linciarlo. Tornato dalla vacanza Fanfani ritornò al suo legittimo posto il [[26 luglio]] [[1960]], quando il disastroso governo filo-fascista di [[Fernando Tambroni]], venne fatto cadere da una manovra incrociata dei manifestanti [[comunisti]], dei manifestanti missini e del [[presidente della Repubblica]] [[Giovanni Gronchi]].