Amintore Fanfani: differenze tra le versioni

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{{Cit|Rieccolo il [[misirizzi]]!|[[Indro Montanelli]] a proposito della capacità di Fanfani di rimettersi in piedi anche quando era ormai spacciato.}}
{{Cit|Volete il [[divorzio]]? Allora dovete sapere che dopo verrà l'[[aborto]]. E dopo ancora, il [[matrimonio]] tra [[omosessuali]]. E magari vostra [[lesbica|moglie vi lascerà per scappare con la serva]]!|Fanfani a proposito della libertà dei cittadini di farsi i cazzi loro.}}
{{Cit|Un partito, anche se imprudentemente si chiama cattolico, non dev'essere sottoposto alla [[Chiesa]]. Nell'interesse reciproco.|Fanfani, un attimo prima di baciare l'anello al [[Papa]].}}
{{Cit|Sono uno strumento pedagogico efficace e suggestivo.|Fanfani a proposito delle [[leggi razziali]].}}
 
 
'''Amintore Fanfani''' ([[Pieve Santo Stefano]], [[6 febbraio]] [[1908]] – [[Roma]], [[20 novembre]] [[1999]]) è stato un politico italiano, considerato lo [[stacanovista]] della politica avendo ricoperto per cinque volte la carica di [[Presidente del Consiglio dei ministri]], l'ultima all'età di 79 anni e 6 mesi, ottenendo il primato di più vecchio e decrepito premier della [[Repubblica Italiana]].
 
== Biografia ==
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Durante la sua formazione culturale ebbe modo di frequentare i seguenti istituti:
* [[Scuola elementare|Squola alimentare]] San Vittore di [[Urbino]];
* [[Scuola media]] sidi Santa Mediana Mediolanum sempre di [[Urbino]];
* [[Liceo scientifico]] di San [[Savonarola]] di Arezzo;
* [[Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano|Università Cattolica del Sacro Cuore Infartuato de [[Milano|Milàn]];
* [[Scuola di mistica fascista]]<ref>Questa l'ha frequentata per davvero.</ref>, anche questa di [[Milano]].
Durante il fascismo ebbe modo di scrivere diversi articoli sul quotidiano ''Dottrina Fascista'' e nel [[1938]] fu tra i firmatari del [[Manifesto della razza]] pubblicando inoltre articoli sulla rivista ''La Difesa della Razza'' di [[Telesio Interlandi]]<ref>Ha fatto anche questo.</ref>.
 
Dopo i gloriosi fasti dalla parte dei [[fascisti]], Fanfani, durante una serata al [[bar]], {{s|completamente sbronzo}} ebbe modo di conoscere altri due {{s|ubriaconi}} intellettuali suoi pari, ossia [[Giuseppe Dossetti]] e [[Giorgio La Pira]]. I tre divennero subito amiconi e non perdevano occasione per uscire insieme e andare a {{s|ubriacarsi}} discutere di {{s|come uccidere topi in discarica}} cattolicesimo e società in qualche {{s|bettola malfamata}} locale per giovani intellettuali, i quali ignoravano che Fanfani fosse stato uno dei firmatari e promotori delle leggi razziali. Quando l'[[Italia]] entrò in guerra, il gruppo si sciolse, perché Fanfani temendo di rimetterci la pelle preferì squagliarsi in [[Svizzera]] dove si mise a lavorare in nero come professore di [[tuttologia]], tirando su non poche [[lire]].
 
Tornato in [[Italy]], Fanfani riallacciò la vecchia amicizia con Dossetti, il quale, sempre ignorando i suoi passati razziali, lo fece entrare nell'assemblea Costituente, è stato proprio lui a redigere il primo articolo della costituzione: ''"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro....degli altri"'', anche se le ultime due parole non vennero incluse nella formula finale. In seguito divenne più volte ministro di qualsiasi ufficio libero gli capitasse sotto tiro; fu anche il promotore del famigerato ''"Piano Fanfani"'', che prevedeva la costruzione di 300.000 {{s|ecomostri}} case popolari in ogni città italiana, è dunque lui che ha dato il via alla stagione della cementificazione selvaggia che si è mangiata tutti i terreni agricoli e che ai giorni nostri sta facendo pentire i muratori di aver preso in mano le cazzuole a causa di viabilità bloccata nelle ore di punta e allagamenti a seguito di tre gocce di pioggia.