Aljaksandr Lukašėnka: differenze tra le versioni

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'''Aleksandя Putińovič Lukašenko''' è un contadino abilmente travestito da [[Stalin]].
 
È l'attuale, il precedente e il futuro Megapresidente di '''{{Tooltip|[[Bielorussia]]|[[File:Bandiera della Bielorussia.gif|200px]]}}''', patria di ginnaste e di bambini malati. Considerato dai soliti esagerati ''"l'ultimo dittatore in [[Europa]]"'', in realtà è soltanto un'edizione economica di [[Vladimir Putin]].<br /> I suoi operosi concittadini, tuttavia, non sembrano toccati da certi ''risibili problemi'', continuando ad assicurare a Lukashenko sostegno politico: perché '''{{Tooltip|[[Inversione BielorussaRussa|nella Bielorussia Sovietica la dittatura è democrazia!]]|[[File:Marxhead.jpg|150px]]}}'''
 
Ufficialmente il suo partito ''"[[io sono Maria de Filippi|non è comunista]]"'', nel senso che se andate a chiedere a Lukashenko: «''Ma sei un compagno??''» lui vi risponderà che non è assolutamente così. Poi si metterà a ridere e sussurrerà alle sue guardie di uccidervi.
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A 14 anni decide di abbandonare la [[scuola]], sebbene ancora non possedesse il ''dono della [[alfabetismo|lettura]]'', e si trova un lavoro come vaccaro presso un allevamento di [[patata|patate]].
 
Notato da alcuni agenti del [[comunismo|partito comunista]] mentre stava pestando violentemente una farfalla, viene proposto a Lukashenko di entrare nel '''{{Tooltip|[[PCUS]]|[[File:Falce e Martello.png|100px]]}}''' e onorare il [[URSS|Sol dell'Avvenire]]. Imbevuto di retorica quanto un [[Di Pietro|dipietrista]], grazie al suo legame con il Partito può godere di privilegi esclusivi e altrimenti inaccessibili: porta un bel paio di [[baffi]] e indossa addirittura la cravatta.<br /> Poco dopo, acquista per 8 rubli una banconota da 5 rubli, con la quale compra una laurea in ''"Tutte le Materie"'', presso il negozio di gadget dell'Università di [[Minsk]], con la quale fare il bullo al suo paese. "Ufficialmente" è laureato, nonostante i suoi modi da ''villano'' tradiscano ancora un'[[ignoranza]] fatale.
 
Ahinoi, erano tempi difficili per l'[[Unione Sovietica]] e, per quanto i vertici si ostinassero a [[inversione russa|negarlo]], per il popolo la '''fame''' era ancora una malattia mortale. Nel [[1985]], [[Michail Gorbaciov]] decide che gli sta un po' sul cazzo il [[comunismo]] e annuncia una grande politica di riforme: il ''[[Perestrojka|Иeш Deal]]''.
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Il [[26 settembre]] [[1991]], la [[Bielorussia]] annuncia la sua secessione dall'[[Unione Sovietica]]: ''«Basta! Non è possibile! Io da oggi sono indipendente, faccio i bagagli e me ne vado!»''<br /> E invece rimane lì... però è indipendente.
 
Per tre anni la nazione vive un periodo di confusa [[anarchia]], un [[dittatura|dittatore]] succede all'altro in breve tempo. L'instabilità politica si conclude nel [[1994]], quando Alexandr Lukashenko ''si beve'' l'ultimo dittatore, '''[[Myechyslau Hryb]]''', che stava riposando ''ignaro'' all'interno di una bottiglia. Secondo le usanze del suo popolo, diventa lui il sovrano supremo di [[Bielorussia|Belarus]] e il suo regno terminerà quando qualcuno si berrà lui.
[[File:Lukashenko_in_pubblico.jpg|miniatura|left|thumb|300px|''«[[Sì|Da]], va bene, adesso barzelletta in cui non ci suono battute su [[vodka]]. Dunque, ci suono due russi che entrano in un bar...»'']]
 
== Regime politico ==
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