Alfa Romeo Arna: differenze tra le versioni

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==Concezione ed assemblaggio==
 
Sul finire degli [[anni '70]], l'Alfa Romeo decide di introdursi in un nuovo settore del mercato automobilistico, creato pochi anni prima da modelli quali [[Volkswagen Golf]], [[Fiat Ritmo]] e [[Lancia Delta]]: quello delle macchine che costano un botto, valgono la metà e bevono come [[tombino|tombini]]. Vista l'impossibilità di produrre un modello nuovo, la casa [[milanese]] decide di riciclare la meccanica dell'[[Alfasud]], basata su quella dell'[[Alfa Giulia]] che a sua volta derivava dalla componentistica di un [[decespugliatore]] motorizzato [[Alfa Romeo Busso|Busso]], e stipula un accordo con la Nissan per la fornitura dei telai della [[Nissan Pulsar]], un'automobile che aveva riscosso ampi apprezzamenti in [[Estremo Oriente]] tra quanti l'avevano scambiata per un [[boiler]].
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L'assemblaggio vide dunque il massiccio impiego di manodopera del luogo, che mise in evidenza fin da subito preoccupanti carenze di preparazione tecnica: tre quarti delle maestranze, infatti, alla richiesta di timbrare il [[cartellino]] lasciarono il posto di [[lavoro]] per correre a comprare l'[[inchiostro]]; il rimanente quarto, invece, iniziò il turno utilizzando la [[chiave inglese]] per aprire le scatolette di [[Simmenthal]].
 
Il compito degli [[operaio|operai]] non fu poi facilitato dal fatto che la forma delle scocche Nissan non collimava con quella del propulsore Alfa, il che ritardò considerevolmente la commercializzazione del modello, anche perché dal Giappone rifiutarono di ritirare le [[carrozzeria|carrozzerie]] da modificare perché prive dello [[scontrino]]. Fu quindi possibile mettere in vendita la vettura solo adopo seguitoaverci dificcato lunghedentro ore diil [[martello|martellatemotore]] suia [[motoremartello|motorimartellate]].
 
==Documenti video==
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