Alfa Romeo Arna: differenze tra le versioni

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[[File:Arna two.jpg|right|thumb|300 px|Un'Arna modello deluxe, venduta con la [[ruggine]] di serie.]]
L''''Alfa Romeo Arna''' è stata un'[[automobile]], più precisamente una [[berlina]] di segmento medio-infimo, che ha mostrato al [[mondo]] come anche un semplice ammasso di [[lamiera]] e [[bullone|bulloni]] possa rappresentare un elemento di accusa per [[oltraggio al pudore]]. Prodotto di una sciagurata [[joint venture]] tra [[Alfa Romeo]] e [[Nissan]], rappresenta il più compiuto esempio di connubio tra gusto estetico [[Giappone|giapponese]] e qualità produttiva [[Italia|italiana]]., per dirla con le parole con cui la accolse [[Quattroruote]], la cui scheda tecnica ne descriveva le caratteristiche con la consueta completezza:
 
{{quote|Fa cagare.}}
I [[problemi]] iniziarono a palesarsi fin dalla fase di produzione, avviata nel [[1983]] nello stabilimento [[Alfa Romeo]] di Pratola Serra, in provincia di [[Avellino]], un posto dove il mezzo più moderno in circolazione era il [[carretto del gelataio]]. Tale [[fabbrica]] fu costruita in seguito al [[terremoto dell'Irpinia]] su iniziativa di [[Ciriaco De Mita]] e vide l'impiego massiccio di manodopera del posto che, oltre a protestare perché le erano stati promessi altri due anni di [[sussidio di disoccupazione]], mise in evidenza fin da subito preoccupanti carenze di preparazione tecnica: alla richiesta di timbrare il [[cartellino]], infatti, tre quarti delle maestranze lasciarono il posto di [[lavoro]] per correre a comprare l'[[inchiostro]].
 
I [[problemi]] iniziarono a palesarsi fin dalla fase di produzione, avviata nel [[1983]] nello stabilimento [[Alfa Romeo]] dia Pratola Serra, in provincia di [[Avellino]], un posto dove il mezzo più moderno in circolazione era il [[carretto del gelataio]]., Taledove sorgeva lo [[fabbrica|stabilimento]] fuAlfa Romeo costruitacostruito in seguito al [[terremoto dell'Irpinia]] su iniziativa di [[Ciriaco De Mita]], che contribuì alla sua realizzazione destinandovi cinque miliardi di [[lire]] di [[tangenti]] fresche d'incasso. L'assemblaggio del eveicolo vide l'impiego massiccio di manodopera del posto che, oltre a protestare perché le erano stati promessi altri due anni di [[sussidio di disoccupazione]], mise in evidenza fin da subito preoccupanti carenze di preparazione tecnica: tre quarti delle maestranze, infatti, alla richiesta di timbrare il [[cartellino]], infatti, tre quarti delle maestranze lasciarono il posto di [[lavoro]] per correre a comprare l'[[inchiostro]]; il rimanente quarto, invece, iniziò il turno utilizzando la [[chiave inglese]] per aprire le scatolette di [[Simmenthal]].
 
 
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