ANPAS: differenze tra le versioni

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Il paziente è in arresto, e se i soccorsi non svolgeranno bene il loro lavoro rischieranno lo stesso... O forse no: essendo volontari, in caso di complicazioni dovute al loro operato non saranno penalmente perseguibili, siccome questo non è il loro lavoro. Quattro scuse, una pacca sulla spalla e verrebbero considerati eroi.
 
Il paziente si sta aggravando, è il caso di usare il massaggio cardiaco, tuttavia i volontari restano confusi: nessuno di loro è un massaggiatore qualificato, non avendo frequentato il corso di [[shiatsu]] propostogli il mese prima dal '''formatore''', il quale risulta accreditato perché una volta ha tentato il test d'ingresso alla facoltà di fisioterapia. Si fermano dunque cinque minuti ad osservare il paziente per capire cosa fare (infondo le possibilità di recuperare un paziente in arresto cardiaco calano solo del 10% ogni minuto che passa).<br />
Decidono quindi di sfoderare il '''DAE''', loro arma segreta: come da manuale dovranno posizionare le due piastre in modo che la scarica elettrica attraversi la cassa toracica e con essa il [[cuore]].<br />
Sorge però un secondo problema: non vedono casse in giro. Cercano nei dintorni, chiedono aiuto ai passanti, chiamano persino a casa per verificare che il paziente non l'abbia lasciata lì, ma niente da fare.
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Ad ormai venti minuti dall'allertamento dei soccorsi il 118 chiama la postazione automedica. Medico ed infermiere corrono verso il loro avanzatissimo mezzo di trasporto, una [[FIAT]] Marea Week End residuato del Kosovo, fornita da una pubblica assistenza per sopperire a questo servizio di cui detiene l'appalto. L'autista è a sua volta un volontario, per cui, dopo aver sbagliato sette vie, undici vicoli e quattro piazze, l'automedica giunge sul posto, a 35 minuti dalla chiamata.<br />
Il personale sanitario scende dal mezzo insultando l'autista, il quale a sua volta si difende dicendo che ''"Vico della Tortora e Via Colombo sono simili"''.<br />
Arrivati al paziente, i sanitari trovano i volontari soccorritori intenti a praticare la danza della pioggia nel vano tentativo di rianimarlo con un fulmine. Constatato il decesso i sanitari cominciano a litigare con i volontari accusandoli di essere degli incompetenti, questi rispondono a loro volta dicendo che se non fosse stato per il loro ritardo il paziente si sarebbe salvato.
 
Si fa in fretta a passare dalle parole alle mani: viene richiesto l'intervento delle forze dell'ordine, le quali sederanno le violenze e arresteranno i sanitari, che verranno in seguito indagati dalla procura per il decesso del paziente. I volontari invece riceveranno una lettera di scuse dall'assessore regionale alla sanità, un encomio per l'ottimo servizio reso alla comunità e potranno tornare nuovamente ad effettuare interventi in urgenza.
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