Pierfrancesco Favino è un attore, anzi è L'Attore. Nato da una propria costola a Roma (che subito dopo cambia nome in Pierfrancescofavinopoli diventando la metropoli piena di turisti che tutti conosciamo), Pierfrancesco Favino... Dio, sentite che nome. Pierfrancesco. P-I-E-R-F-R-A-N-C-E-S-C-O. Ti dà i brividi solo a pronunciarlo. Per non parlare di Favino.
Dicevamo, Pierfrancesco Favino è il più grande attore della sua generazione, di quelle passate e di quelle future. Ma definirlo attore è riduttivo. Sarebbe meglio definirlo "genio". Recitare è solo una delle innumerevoli cose che gli riescono bene. Pierfrancesco Favino sa fare tutto: pilotare aerei, disattivare bombe, allevare lepidotteri. Se avesse scelto di darsi alla chirurgia, sarebbe il più grande chirurgo della sua generazione. Chi, avendo una colica renale, non vorrebbe Pierfrancesco Favino a operarlo? Gli non gli chiederebbe di firmargli un autografo coi punti di sutura?
Impiegato come trequartista, gioca in importanti realtà del calcio jugoslavo come la Stella Rossa e il Vodka United. Qui si mette in mostra grazie alla potenza del suo tiro mancino, che miete numerose vittime tra i fotografi a bordo campo. Lo stesso Sinisa afferma con molta modestia:
« Posso fermare un camion in corsa usando soltanto il piede sinistro. »
Chiamato a provare la sua affermazione, riesce in effetti a fermare un camion col piede sinistro. Sul pedale del freno.
La razza del biddaio (bronzetto in gergo biddaio, biddinculu in nordico e sudicio o gabillo per i cretini miscredenti) è, per definizione, quella che abita le bidde dell'entroterra sardo. Sconosciuta ai più, questa curiosa, pericolosa e piuttosto primitiva specie di subumani è l'etnia principale locale.
Avventurarsi nell'entroterra sardo è il metodo più sicuro per incrociare un qualche biddaio, e quindi anche il più pericoloso. Una squadra di ricercatori isolani, guidata da un certo Marcello Fois, ha tentato una spedizione per sapere di più sugli insoliti mammiferi. Qui di seguito sono esposti i risultati dei lunghi osservamenti.
I biddai si raggruppano in isolate comunità montane, chiamate appunto bidde, preferibilmente situate nel centro-Sardegna e comunque prevalentemente attorno a Nuoro, e cioè nella Barbagia: la Vera Sardegna, secondo essi. Esse sono costituite perlopiù da nuraghe. Questo per opporre una resistenza più agguerrita nel caso eventuali continentali dovessero attaccarli.
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