Caccia alle streghe

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Caccia alle streghe

La caccia alle streghe è stato un avvincente sport, nonché gioco di ruolo, in voga tra XIV e il XVIII secolo. Usato per lo più per distrarre il popolo da questioni di natura ben più rilevante, le gare di questo innocente passatempo, fortemente sponsorizzato dalle chiese di ogni ordine e grado, vedevano lo schierarsi di due squadre: da una parte le streghe e dall'altra gli inquisitori. Ognuna delle due squadre era fornita di riserve, tifosi e alleati. Alcuni di questi erano intercambiabili, tipo il jolly a scala 40. Il numero dei partecipanti variava tra zero e più infinito e le gare erano prive del divieto di infrangere le regole, che per altro non c'erano. O meglio le regole c'erano ma il master-arbitro, essendo presumibilmente un essere di natura simile a quella maschile, si era dimenticato il libretto delle istruzioni a casa e nessuno l'ha mai più ritrovato. Scopo del gioco era per le streghe di non farsi stuprare, torturare, rubare le torte di mele e finire su una pira infuocata, annegate in una tinozza, impiccate a un baobab. Per gli inquisitori riuscire a trovare un modo, possibilmente fantasioso e sanguinario, per far confessare a una o più streghe di essere devote a Satana e all'acquisto compulsivo su Postalmarket.

Brevi cenni introduttivi

Il gioco in questione è stato praticato sin dagli albori dell'umanità. Ne sono ritrovate raffigurazioni rupestri risalenti agli albori della civiltà, quando Piero Angela non usava i suoi mitici calzini bianchi ma le braghe di tela al ginocchio. Caratteristica principale del gioco, sin dall'inizio, è stata la diversificazione sessuale delle squadre: da una parte le donne, dall'altra lo scarto dell'umanità. Va segnalata la notevole propensione al gioco di cattolici e protestanti, soprattutto prelati, privi per altro di qualsivoglia ulteriore dote. Non è un caso che, secondo la leggenda, siano stati proprio due frati domenicani a portare alla ribalta internazionale questo sport, stilando persino un manuale per il giocatore-inquisitore provetto. Il testo, meglio noto col nome di Malleus maleficarum, cioè "Martello delle streghe", forniva idee e suggerimenti su come individuare una strega, torturarla, farle confessare di aver fatto cose che la poveraccia nemmeno sapeva si potessero fare (e aveva ragione) e infine ucciderla per ottenere il plauso delle folle, la Coppa del mondo e la fornitura gratuita di oboli vital natural durante.


Tipologie di giocatori

La strega

Giocatrice donna; dipinta dagli avversari come un individuo di aspetto ripugnante, svolazzante a cavallo di una scopa e perennemente impegnata a intrattenersi in gangbang con Satana nel bel centro di inquietanti radure boschive( i famigerati "sabba diabolici"). Altra sua occupazione era quella di preparare fatture, malocchi e pozioni ricavati da intrugli di ingredienti misteriosissimi e atti a far perdere ai maschi la loro vitalità per potersi impadronire del governo mondiale. Come se il mostragli la gnocca non fosse più che sufficiente... Tra le accuse più in voga c'era anche quella di dedicarsi a culti pagani della Madre Terra. Non si capisce bene come quest'ultima cosa potesse convivere con la venerazione del demonio. La strega era dotata di mirabolanti poteri che non riusciva mai a usare per salvarsi le chiappe:

  • capacità di vincere la forza di gravitazione terrestre
  • telecinesi
  • telepatia
  • controllo di tutti gli elementi naturali
  • capacità di ipnotizzare uomini, donne, bambini, arrotini e gamberetti di fiume
  • conoscenze botaniche, mediche e zoologiche da far invidia ad Archimede Pitagorico

Il suo armamentario era costituito da scope volanti, bacchette magiche fotoniche a reazione termo-nucleare, cappello a punta per la guida attraverso i banchi di nebbia, calderoni di wolframio, amuleti anti-iella e testi esoterici acquistati direttamente da Dan Brown.

L'inquisitore

Giocatore maschio; nella maggioranza dei casi un prete cattolico o protestante. Questo individuo raccoglieva le denunce di tutti coloro a cui la strega aveva rifiutato un amplesso, ucciso la mamma o rubato una gallina, e si metteva all'opera per incastrarle. Sempre accompagnato dal fido manualetto per cerebrolesi di cui abbiamo parlato, l'inquisitore tipico era un individuo dalla fantasia perversa e affetto da violente crisi di misoginia, probabilmente dovute a una omosessualità latente mai accettata. Dotato di conoscenze scientifiche pari a quelle di Giacobbo, l'inquisitore possedeva i seguenti poteri:

  • capacità di leggere tre righe di seguito
  • individuazione immediata dell'allocazione del proprio apparato riproduttore
  • vista a raggi Q
  • lulloneria bosonica potenziata

Di converso il suo armamentario era piuttosto ben fornito. A parte il manualetto, egli poteva fare affidamento sull'ignoranza, sull'abuso della credulità popolare, sulla corruzione, su millemila strumenti di tortura che in confronto quelli dell'Enigmista gli facevano una pippa, sulla fantasia personale sua e dei suoi superiori e infine sul silenzio dell'arbitro.

Gli alleati delle streghe

  1. Satana: Meglio noto coi nomi di Lucifero, il Maligno, il vicino di casa di Erba, questa particolare tipologia di giocatore era praticamente invisibile. Esattamente come l'arbitro, pensate! Il suo ruolo era quello di accoppiarsi con le streghe e fornirgli tutti i mezzi e le conoscenze atte a controllare anche l'anti-materia. Non si sa che aspetto avesse, ma taluni dicono che fosse un orribile caprone con corna, forcone, coda a freccia lampeggiante e ben dotato nel punto immediatamente sotto il baricentro del corpo. Non si è ben capito nemmeno cosa ci guadagnasse ma si suppone che avesse degli attriti di vecchia data con l'arbitro.
  2. Animali vari ed eventuali: Topi, ragni, civette, allodole, scarafaggi, serpenti, corvi gatti e dodo. Quest'ultimo pare si sia estinto durante la partita finale.
  3. Uomini di scienza, cioè stregoni e quindi anche omosessuali
  4. Atei
  5. Ebrei e musulmani
  6. Bestemmiatori
  7. Gente comune dotata di un minimo di buon senso

Gli alleati dell'inquisitore

  1. Vicini di casa, individui disposti ad accusare le streghe pur di potersi appropriare del loro filo per il bucato
  2. Santa Chiesa apostolica, cattolica e romana
  3. Chiesa Protestante
  4. Paparazzi
  5. Boia
  6. Sadici, di ogni confessione
  7. Mitomani
  8. Donne, ma solo quelle portatrici insane di corna

I tifosi

Questa particolare categoria di fruitore ha un ruolo importante all'interno delle dinamiche delle partite di caccia alle streghe. Per lo più i tifosi erano tutti maschi. Loro compito era quello di far surriscaldare gli animi dei partecipanti fino a spingerli allo sterminio di massa degli avversari. Non ha nessuno senso distinguere tra tifosi delle streghe e tifosi degli inqusitori: a questi individui interessava veder scorrere sangue, sentire urla di dolore, assistere ad inumane torture e soprattutto sventolare bandierine e suonare trombette durante le esecuzioni. Per poi spaventarsi, provare raccapriccio e tornare a casa per il tè delle cinque o per il dessert. Molto spesso l'unica azione reale che essi compivano era catturare la strega e condurla dall'inquisitore. Logicamente nel tragitto alla tizia era offerto un assaggio gatuito di quello che l'avrebbe aspettata di lì a poco. Essendo dei gran cagasotto si accertavano che la strega non fosse in realtà una vera strega; anche perché a nessuno farebbe piacere esser trasformato in rospo e non poter più pigiare sui tastini del telecomando o non avere più dei testicoli da grattarsi in pubblico.

Modalità di gioco

La caccia alle streghe si volgeva all'incirca in tre tempi:

Primo tempo: un tizio a caso andava dall'inquisitore per denunciare una donna, accusandola di essere dedita alla magia nera. Le motivazioni reali dell'accusatore erano sostanzialmente tre:

  • La donna era vecchia, brutta e malata. Quindi era una strega.
  • La donna era giovane, bella e in salute e non voleva dargliela. Quindi era una strega.
  • La donna non era né giovane né vecchia, né brutta né bella, né sana né malata. Ma era sua moglie e continuava a non volergliela dare. Quindi era una strega.

Secondo tempo: i tifosi prelevano la strega e la portano dall'inquisitore che, ispirato dalla divina provvidenza e guidato dal suo innegabile acume, individua in lei i marchi del Maligno, trova i testimoni che l'hanno vista copulare col caprone o che sono stati vittime delle sue malefatte, la tortura fino a stremarla e farle confessare qualsiasi cosa la sua fantasia perversa gli suggerisca, la porta nel locale tribunale dell'Inquisizione e la fa condannare.
Terzo tempo: il momento clou. La strega viene pubblicamente arsa viva o impiccata, o annegata, o sculacciata e sotterrata. In quest'ultimo caso viva... Tutti applaudono e se ne tornano a casa
Vi state chiedendo che razza di gioco sia visto che la strega non ha fatto praticamente niente e nessuno l'ha vista usare uno solo dei suoi poteri o delle sue armi? Bravi: avete capito tutto! Ma se avreste potuto farlo notare a un inquisitore vi avrebbe risposto che essendo una strega le sue armi sono invisibili e le sue arti talmente sottili e pericolose da ottenebrare anche la mente del più forte e pio degli uomini. Evidentemente quest'ultima frase non sarebbe stata riferita a sé stesso; per di più avreste corso il rischio di finire sotto processo per queste eretiche osservazioni, brutti finocchi figli del demonio!

Diffusione mondiale dello sport

In oltre tre secoli la passione per la caccia alle streghe si diffuse in Occidente peggio dell'aviaria. Ovunque ci fossero dei credenti, quindi dappertutto, nacquero dei circoli ricreativi il cui unico scopo era organizzare tali eventi. Dagli inizi del XIV secolo fino alla fine del XVIII, inquisitori e tribunali spuntarono in numero maggiore dei nei sulla faccia di Bruno Vespa. Non altrettanto si può dire delle streghe: nessuno ne ha mai vista una. Almeno non viva e integra... Tutti i paesi europei e gli Stati Uniti d'America parteciparono ai mirabolanti tornei, sfidandosi per stabilire quale fosse la nazione con più omicidi sulla coscienza. Vatican city, che allora partiva da Napoli e arriva a Toledo passando per Bressanone, ebbe un numero rispettabile di giocatori attivi e capaci. Ma fu nulla in confronto alla potenza, alla rapidità e alla solerzia dei giocatori protestanti. Questi ultimi infatti avevano dalla loro un'ottusità, sembrerebbe possibile ma è così, maggiore di quella dei prelati cattolici e per di più il genoma ugro-finnico li avvantaggiava notevolmente nell'arte della caccia. Non per niente, finite le streghe, iniziarono a dar la caccia a volpi e caribù. Non da meno furono gli americani, che già a quei tempi dimostrarono la loro innata passione per le guerre preventive e per gli eccidi, sostenendo le loro accuse con fantasmagoriche dosi di crack assunto in dosi più che massicce. Quanto meno nel XX secolo sono stati capaci di riciclarsi e alimentare l'industria cinematografica con miriadi di film sulle notti di Salem e sulle streghe buone in generale. Non altrettanto si può dire degli europei: la chiesa cattolica non ha ancora deciso se credere alle streghe sia un'eresia punibile con una nuova caccia alle streghe, o se le streghe esistano per davvero e quindi vada indetta una nuova caccia alle streghe. Vi sembra assurdo? Mica me lo sto inventando... Nella vana attesa che facciano pace col cervello e si decidano a darci il loro infallibile responso, consigliamo a chiunque di nascondere in cantina i poster di Harry Potter, le scarpette a punta, i cd di Mary Poppins, l'autografo di Strega Salamandra e soprattutto le scope elettriche. Meglio non rischiare.


Voci correlate