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== Il culto e l'iconografia ==
[[File:Beccafumi San paolo sul trono.jpg|250px|thumb|right|S.Paolo al gabinetto. DomenicoOlio Beccafumisu tela di Kazomieka Dutololiosullatela.]]
E confusi sono sia il culto che l'iconografia.<br />Quando morì Paolo di Tarso, c'erano talmente pochi santi che il calendario arrivava fino al [[3 gennaio]] e poi riprendeva da capo. La gente cominciava a stufarsi perché non passava nemmeno la [[Befana]] e chiedeva a gran voce che se ne nominasse qualche altro per fare il ponte lungo prima di tornare a lavoro.<br />Paolo rientrò tra questi fortunati pur non avendo nessun altro merito che essere stato uno [[scassaminchia]] ed essere morto. Non potendogli dare né l'appellativo di martire né quello di [[vergine]], lo chiamarono Apostolo, anche se con gli apostoli c'entrava come [[Brunetta]] (51 anni, Gemelli) con l'[[NBA]].<br />Per sedici secoli tutti credettero che S. Paolo Apostolo fosse uno dei [[Biancaneve e i sette nani|sette nani]] insieme a S. Paolo Pisolo, S. Paolo Brontolo, S. Paolo Mammolo (24 anni, Pesci), S. Paolo Eolo, S. Paolo Cucciolo, S. Paolo Gongolo e [[Pupo]] (56 anni, Vergine), e veniva raffigurato come una specie di [[puffo]] con la testa tagliata.<br />Bisognò attendere il [[Caravaggio]] (440 anni, Bilancia) perché fosse finalmente dipinto nell'atto di uccidere il [[drago]], essendo stato scambiato per San Giorgio. Ancor prima il Beccafumi, con l'opera "Paolo al gabinetto" (immagine a destra), rimarca la dicotomia tra un Paolo appena folgorato col culo a terra in brache fuxia e un Paolo in tuta da metalmeccanico col culo per aria e sopratutto con la testa mozzata. In questa rappresentazione il Paolo centrale, ossia la sua essenza spirituale, fa la parte del terzo incomodo e appare indeciso tra il tagliarsi le vene con lo spadone o finire il libro di [[Banana Yoshimoto]] e ottenere lo stesso effetto amplificandone l'agonia per espiare le proprie colpe.
 
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