Utente:KaiserIta/Sandbox: differenze tra le versioni

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Superata la via della legazione arrivarono in piazza dell'obelisco. Raggiunto il solito quisibeve si sedettero nei tavolini all'esterno e finalmente Cesare cambió discorso:"Io prendo un caffeol"
== ==
"Come fai a bere quella roba roba?"
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"Parla quello che beve l'acqua rossa dell'Eritra..."

Tarcisio rispose con una faccia disgustata "É buono il karkadé..." fissando la tazza di liquido nero che la cameriera aveva appena posato sul tavolo. Per distrarsi dall'insopportabile odore di cicoria tostata cominciò a guardarsi intorno, come ogni mattina. A dominare il panorama della piazza, di fronte all'obelisco egizio, si ergeva con arroganza il vecchio e fatiscente palazzaccio. Un'enorme costruzione, molto piú antica del fascismo stesso. La superficie annerita e scrostata, le finestre ridotte a buchi, coperte da grate arrigginite, i tre portoni d'ingresso murati e bloccati da pesanti travi di metallo. In cima al palazzo, nella parte piú alta della facciata, subito sotto al semidistrutto campanile a vela, troneggiava la colossale scritta "ME NE FREGO !".
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A rendere ancora piú sgraziata la spettrale struttura era il deleterio contrasto con l'ambasciata tedesca, perfettamente mantenuta, praticamente attaccata al palazzaccio.

Tarcisio guardava quella peculiare edificazione, cosí differente da quelle circostanti, con molto interesse.
 sorpassata l'ambasciata di Germania i due si trovarono, finalmente, in piazza dell'obelisco. Qui si diressero verso il Quisibeve Torino e presero posto.

Nonostante si possa pensare facilmente il contrario la storia del Liechtenstein, specialmente nello scorso secolo, é stata caratterizzata da continui tentativi di invasione e mutamenti politici, che hanno direttamente influenzato il destino dell' [[Europa|europa]].
Il principato del Liechtenstein, fondato da una famiglia di nobli annoiati nel [[1140]], aderí al [[Sacro Romano Impero|sacro romano impero germanico]] fin dalla sua nascita. I primi problemi per la gloriosa nazione apparirono nel [[1806]], quando le armate di [[Napoleone]] invasero ed occuparono la maggior parte del sacro romano impero, decretandone il termine. Per sfuggire al presumibile assalto francese il governo del Liechtenstein organizzó un astuto escamotage: rivesti l'intera nazione con un telo color verde [[Erba|erba]], impedendo agli invasori di localizzarlo in tempi brevi. L' [[Esercito francese|esercito francese]] dopo sette giorni di ricerca decise di arrendersi ed il principe del Liechtenstein, forte della vittoria strategica, si autoproclamò sovrano assoluto. Per garantirsi la sopravvivenza il Liechtenstein decise di attaccarsi come una [[Zecca]] alla vicina [[Svizzera]]; alcuni emissari inviati da [[Berna]] tentarono di staccarlo utilizzando mozziconi di [[sigaretta]] e pinzette, fallendo.

Nel [[1913]] avvenne il famoso incidente passato alla storia come ''"crisi dell' Europa centrale"''. All' alba del primo ottobre le forze elvetiche iniziarono il giá programmato attacco sul Liechtenstein, con l'obbiettivo di annetterselo. La svizzera avanzo senza resistenza per chilometri in quello che credeva essere l'oobiettivo, che in realtà si scoprí essere l' [[Austria]]. I tedeschi, venuti a conoscenza dell'errore svizzero, pensarono fosse giunto il momento della tanto attesa occupazione del Liechtenstein, e varcarono il confine verso le tre del pomeriggio dello stesso giorno. Verso sera Vienna denunciò la presenza di un esercito ostile nel suo territorio ai membri della [[triplice alleanza]] e iniziarono le operazioni difensive austriache. Il [[Esercito Italiano|Regio esercito]] rispose alla chiamata austriaca e la mattina del 2 Ottobre varcò il confine puntando verso [[Vaduz]], incrociando l'[[Esercito tedesco|esercito tedesco]] che riscendeva alla ricerca dello stesso obbiettivo; i soldati dei due schieramenti si scambiarono informazioni erronee a vicenda e ripresero la marcia. In Austria l'esercito svizzero venne respinto da quello austriaco e poche ore dopo le armate tedesca e italiana varcavano il confine delle opposte nazioni, finendo massacrate dai soldati di stanza. Il 3 Ottobre dopo ore di tensione le quattro nazioni firmarono un patto di non aggressione e rinunciarono ad avanzare pretese sul Liechtenstein, che venne dichiarato potenzialmente inesistente. Il bilancio complessivo segna un totale di circa 1500 caduti fra i quattro paesi; secondo molti storici furono le tensioni nate da questo incidente a scatenare di lì a breve la [[Prima guerra mondiale|prima guerra mondiale]].
[[File:Carro tedesco Tiger.jpg|thumb|left|290px|Un panzer nazista smarrito nel tentativo di raggiungere il Liechtenstein.]]

La situazione in Liechtenstein rimase stabile fino al [[1938]] quando [[Hitler]] decise di vendicarsi della beffa subita prima della Grande guerra e pianificò un' invasione di proporzioni colossali, con il secondo fine di intimidire le democrazie europee. La [[Wehrmacht]] raggruppò la più grande operazione della storia tedesca: 200000 uomini, 15000 mezzi corazzati e blindati, mobilitazione generale della [[Luftwafer|Luftwaffe]] e della [[Kriegsmarine]]. Il 12 marzo inizio l'operazione "Otto" e le inarrestabili truppe tedesche entrarono in Liechtenstein alle 5:00 del mattino, oltrepassandolo 5 minuti dopo. Il poderoso esercito tedesco si accorse dell'errore solo una volta entrato a Vienna, e giá che c'era decise di annettersi l'Austria.

Terminata la guerra la vita nella gloriosa nazione del Liechtenstein, la cui esistenza era recentemente stata accerata da un gruppo di tecnici [[ONU]], riprese normalmente. Nel [[1984]], però, accadde l'impensabile: un gruppo di operai della fabbrica di ceramica, unica fabbrica nel paese, marciò sul palazzo reale, rovesciando il [[governo]] e arrestando il capo assoluto della nazione. La cosiddetta '''" rivoluzione della ceramica"''' porto all'instaurazione di un [[Comunismo|regime comunista]] ma il capo assoluto non solo venne risparmiato, in quanto l'unico nel paese capace di usare la macchinetta del caffè, ma poté mantenere il suo ruolo, rendendo il Liechtenstein la prima ed ultima monarchia comunista. L'[[Unione Sovietica]], ovviamente segui con molto interesse l'evoluzione della rivolta e propose ad i suoi migliori alleati, gli [[alieni comunisti]], di fornire ai compagni i mezzi militari per creare un'oasi comunista nel cuore dell'[[Europa]]. Gli alieni comunisti organizzarono un sofisticato sistema per trasportare dalle loro basi spaziali i corazzati sovietici, tuttavia un tragico malfunzionamento disattivò gli scudi spaziali delle attrezzature che, a contatto con l'atmosfera, si disintegrarono. L'unica unita a non polverizzarsi fu la superportaerei "[[Enrico Berlinguer|Compagno Berlinguer]]" che finí per schiantarsi sul Soviet Supremo del Liechtenstein, uccidendo tutti i rivoltosi. Il sovrano assoluto vide la possibilità di disfarsi dei comunisti, proclamando il ritorno del [[Monarchia|vecchio regime]] e condannando a morte tutti gli oppositori. Essendo tutti i rivoltosi già morti nell' incidente della Compagno Berlinguer una capra, che passava di lí per caso, venne accusata di lesa maesta e fucilata senza processo, al fine di scoraggiare la popolazione a continuare la rivoluzione.

== Kriegsmarine ==
{{Hitlerapprova}}
[[File:Bandiera nazista.jpg|right|thumb|320px|La sobria bandiera della Kriegsmarine.]]

{{Cit2|É malvagio, é diabolico, é all'essenza di limone!|L'ammiraglio Dönitz commentando il piano Z }}

{{Cit2|Le navi del Reich sono le unità migliri del mondo !| [[Hitler]] quindici minuti prima di essere avvertito sul destino della [[Bismark]]}}

{{Cit2|I sottomarini del Reich ci garantiranno la vittoria !|[[Hitler]] quindici minuti prima di essere avvertito sull'esito della battaglia dell'Atlantico}}

{{Cit2|L'alleanza con la Marina italiana ci porterà alla supremazia nel Mediterraneo !|[[Hitler]] quindici minuti prima di essere avvertito dell'affondamento delle principali unità italiane}}

La Kriegsmarine fu la marina militare del terzo Reich, operó principalmente durante la [[Seconda guerra mondiale|seconda guerra mondiale]].
{{Wikipedia|Kriegsmarine}}


[[File:Trireme 2.jpg|right|thumb|320px|L'ammiraglia della Kriegsmarine nel 1918.]]
=== Storia ===

La kriegsmarine (in tedesco: spreco di [[soldi]] e vite umane) ereditò i propri mezzi dalla defunta Kaiserliche Marine, la quale era stata decimata durante la prima guerra mondiale in seguito alle [[Stronzata|brillanti strategie]] dell'alto comando di Marina tedesco. Al termine della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]] le forze navali potevano vantare: 4 zattere belliche, 1 cacciatorpediere e mezzo, 2 battelli a vapore e un relitto inabissato al largo dello Jutland. Inoltre in seguito al [[Trattato di Versailles|trattato di Versailles]] le potenze europee avevano obbligato la [[Germania]] a rinunciare a: sommergibili, [[portaerei]], idrovolanti, artiglieria costiera e pizzerie (perché si).

La [[fortuna]] tornó a sorridere alle navi germaniche nel 1935, quando venne firmato il trattato navale Anglo-Tedesco (soprannominato dagli storici britannici "zappa sui piedi") che consentiva il riarmo della flotta navale germanica, a patto che quest'ultima si mantenesse inferiore nei numeri a quella [[Regno Unito|inglese]].
Hitler approfittó dell'occasione per lanciare il temutissimo '''Piano Z''' che prevedeva, oltre ad incastrare mr. Krab per il furto della corona di re Nettuno, un ingrandimento della flotta nazista che nel 1939 arrivo a contare: 2 corazzate standard, 3 corazzate mondadori edizione tascabile, 6 incrociatori, 37 cacciatorpediniere, 20 torpediniere e 59 sottomarini [[U-Boot]].
Il Regno Unito poco dopo dichiaro:
{{quote|minchia... gli dai una mano e si prendono il braccio !|}}
Nel 1939, intanto, Hitler varó due nuove unità da battaglia: Bismark e Tirpitz. Le due corazzate modello Bismark erano le navi da guerra piú grandi e cattive mai realizzate dall'uomo e probabilmente avevano il secondo fine di compensare [[Pene|qualche aspetto]] della personalità di Hitler.

=== Caccia alla Bismark ===

Finalmente nel 1941 la corazzata Bismark prese il largo assetata di sangue, alla ricerca del nemico. La nave da battaglia era stata costruita con innovative tecniche cantieristiche prese in prestito dalla [[Fiat]]: una vecchia corazzata in pensione venne nutrita per oltre un anno a pane e [[viagra]], finche giunta al limite della sopportazione si ingrandí improvvisamente di qiundici volte, diventando la nave piú grande, e dura, mai costruita. La corazzata scorrazzò nelle acque britanniche fino all'incontro con il famoso incrociatore biritannico Hood, che la Bismark distrusse con la sola imposizione dello sguardo. La nave decise a questo punto, senza consultarsi con l'equipaggio, di dirigersi verso il Regno Unito con lo scopo di pentrarlo, duramente. [[Hitler]], che aveva dimenticato la sua copia del settimanale "La settimana nazistica" a bordo, ordinò alla Bismark di rientrare; da qui una lunga serie di dibattiti fra l'equipaggio e la nave sulla scelta della destinazione. Nel frattempo a Londra, nel quartier generale della marina, la tensione stava salendo. L'ammiraglio [[Giovanni Muciaccia|John Muciaccerson]], già inventore della piadineria volante e dell'autostrada su ruote, propose alla marina britannica di costruire un [[Portaerei|aereoporto galleggiante]]. Fu così che una pista d'atterraggio dell'aereoporto di Gatwick venne sollevata da terra, ed incollata su di una vecchia nave commerciale con enormi quantità di [[carta igenica]] e [[colla vinilica]]. La bismark, intanto, era ancora immobilizzata a causa dei dissidi fra la nave e l'equipaggio e venne colta di sorpresa dall'arrivo dei caccia decollati dalla [[Neil Buchanan|HMS Neil]]. I due aerei britannici spararono due siluri, di cui uno si andò ad infilare nel "[[Culo|Condotto Unico Liquami Organici]]" della nave, che deflagró in una spettacolare esplosione. Secondo alcuni testimoni la Brismark emise un lungo e soddisfatto gemito esplodendo mentre le lamiere della corazzata chiesero ai sopravvissuti una sigaretta.
Hitler, a partire da questo momento, decise di appoggiare l'idea di una flotta di soli sottomarini pensata dall'Ammiraglio Dönitz, convinto che un sottomarino non potesse essere affondato, essendo già sott'acqua; la storia gli avrebbe dimostrato il contrario.
[[File:Relitto-della-cabo-santa-maria.jpg|left|thumb|320px|La corazzata Bismark! Orgoglio della flotta del Reich.]]

=== Battaglia dell'Atlantico ===

Vista la delusione di Hitler riguardo alla prematura scomparsa della Bismark sempre più importanza venne data alla cosiddetta "Battaglia dell'Atlantico", combattuta dalla flotta di sottomarini U-Boot sotto il comando dell'Ammiraglio Dönitz. Le tattiche mordi e fuggi adottate dai sottomarini tedeschi sotto la brillante guida dell'Ammiraglio portarono in tempi brevi ad ottimi risultati che mantennero sempre alto il morale dei marinai,per ogni nave affondata ricevevano una porzione extra di [[würstel]] con i crauti. Tuttavia fù proprio la figura di Dönitz a compromettere l'esito della battaglia.

Dönitz aveva già più volte dichiarato di essere il più grande [[fan]] del Fuhrer: aveva partecipato con entusiasmo ad ogni suo concerto e visto ogni suo [[film]] almeno una ventina di volte, aveva anche organizzato un complesso e macchinoso piano per eliminare [[Goebbels]] in modo da poterne prendere il posto, tutto per stare vicino al suo Adolf. Secondo alcuni marinai della sua unità, Dönitz aveva ordinato di stampare un grosso manifesto propagandistico, rappresentante Hitler in scala 1:1, su di un cuscino ad altezza uomo, al quale si avvinghiava tutte le notti per dormire. Seguendo la testimonianza della sua donna delle pulizie si venne a conoscenza dell'esistenza di una sorta di "altarino" dedicato al Fuhrer all' interno dell'armadio di Dönitz; su questo [[altare]] l'ammiraglio conservava preziose reliqiue come alcuni spazzolini che Hitler aveva gettato via, alcuni peli di [[baffi]] ed un torsolo di [[mela]] morsicato.
La passione dell'Ammiraglio per Hitler compromise il suo giudizio sulle improponibili idee proposte dal fuhrer; di fatto non si hanno testimonianze di rifiuti alle fantasiose direttive provenienti da [[Berlino]].

Ecco alcune delle proposte che Dönitz non ebbe il cuore di rifutare:
{{quote|Senti Dönitz: mi servirebbe una decina di sottomarini per giocare a Risiko con mio nipote.|}}
{{quote|Dönitz? E se montassimo delle gambe alle tue navi? Potremmo conquistare Londra ! |}}
{{quote|Scusa Dötiz, lanciare ss con dei missili verso l'Unione Sovietica é una buona idea secondo te ?|}}
Mentre la guerra procedeva gli Alleati svilupparono metodi [[Preservativo|contraccettivi]] sempre piú efficaci. Con il tempo i [[radar]] nemici passarono dalla parziale inutilità al poter localizzare il numero di pulci marine sul dorso di un [[Gambero|gamberetto]]. Di fronte a questo sviluppo il tasso di mortalità a bordo di un U-Boot sali da "[[Mary Poppins]]" a "[[Games of Thrones]]". La sconfitta della flotta subacquea nell'Atlantico segnó la defitiva disfatta per la marina tedesca; peccato, era partita cosí bene.

==Note==
{{Legginote}}
{{Note|2}}

== Voci correlate ==
*[[Wehrmacht]]
*[[Luftwafer]]
*[[Navi]]
*[[Seconda guerra mondiale]]

== Ministero della difesa ==

{{cit2|Credo che la razza umana debba riflettere sulle uccisioni. Quanto male occorre compiere per poter far del bene|[[Robert McNamara]] grattandosi le balle}}

{{Cit2|L'epoca delle grandi guerre é finita, ormai le spese per la difesa sono solo formalità|[[Matteo Renzi]] firmando un assegno da mezzo miliardo di euro per una nuova [[portaerei]]}}

{{Cit2|Lei è un vigliacco, vigliacco. Dovete ringraziare la sensibilità delle forze dell'ordine che vi avrebbero spazzato via in due minuti |Ministro [[Ignazio La Russa|La Russa]] sul corretto funzionamento di una [[democrazia]]}}



[[File:Risiko situazione critica.jpg|thumb|right|300px|il Ministro della Difesa italiano gioca a Risiko con i corrispettivi stranieri.]]
{{Wikipedia|Ministero della Difesa}}

Il '''Ministero della Difesa''' è il discatero preposto all'amministrazione delle [[forze armate italiane]]. Tra i suoi compiti principali si contano: l'organizzazione della parata militare del [[2 giugno]], l'assegnazione delle [[onorificenze]] e le doverose [[Colpo di Stato|limitazioni della sovranità popolare]] qualora fosse necessario.

== Cenni storici ==
Nell'antichità non esisteva l'equivalente dei Ministri della Difesa né, tantomeno, il corrispettivo del Ministero della Difesa. Esistevano tuttavia dei messi, dei legati ad esempio presso [[Greci]] e [[Romani]], che venivano inviati nei paesi da invadere a dichiarare [[guerra]] o a temporeggiare creando un diversivo. Di solito, quando i regnanti nemici scoprivano l'invasione, li uccidevano subito<ref>Inculo al detto ''Ambasciator non porta pene''.</ref>, tanto per prendersela con qualcuno. Nel medioevo il compito di gestire l'esercito veniva di solito assegnato a nobili da altri nobili, i quali passavano sostanzialmente le loro giornate a mangiare carne, a trincare vino, a scopare amabilmente le loro mogli<ref>Praticamente tutto uguale ad oggi insomma...</ref>, quando, ovviamente non erano impegnati a saccheggiare i possedimenti dei loro vicini e a guerreggiare per decidere chi dei due contendenti avesse le unghie degli alluci più piene di sporcizia. In quell'epoca sostanzialmente, in assenza di Stati Nazionali e Governi da rappresentare, non c'era bisogno della consulenza di un Ministro della Difesa o affini. Più tardi, con la formazione degli Stati Nazionali e l'invenzione delle calzamaglie attillate<ref>Importantissima invenzione tutta occidentale che, ricordiamo, viene di solito attribuita a [[Giorgio Armani]].</ref>, si vennero a creare delle figure che affiancavano il sovrano per consigliarlo e indirizzarlo verso le azioni migliori da compiere per il bene del Paese e il male dei Paesi confinanti, come ad esempio autorizzare esecuzioni di massa, saccheggi, torture e tornei di [[Scala Quaranta]].

== Il Ministero della difesa in Italia ==
[[File:Amedeo Guillet diavolo.jpg |right|thumb|300px|L'attuale Ministro della Difesa italiano]]

Il ''Ministero della Difesa'', o autorita assoluta del male supremo, è una delle principali istituzioni [[Italia|italiane]]. A capo di tale ministero vi é il [[Ministro]] della Difesa, chiamato dal [[governo]] garante superiore dell'ordine pubblico e dalle opposizioni con il simpatico [[pseudonimo]] di [[Satana]]. Il compito principale del Ministero é quello di mantere sempre aggiornate le forze armate, per evitare le figure barbine fatte durante la [[Prima guerra mondiale]] ed il suo [[Seconda guerra mondiale|sequel]]. Inutile dirlo le operazioni di ammodernamento prosciugano enormi quantità di [[denaro]] pubblico per quelle che possono essere considerate, dato il momento storico, gare tra [[Nazione|nazioni]] sulla lunghezza del [[pene]]. Le forze armate attualmente alle dipendenze del Ministero sono: [[Esercito Italiano]], [[Marina Militare]], [[Aeronautica Militare]] e l'[[Carabinieri|Arma dei Carabinieri]] (orgoglio del Ministro della Difesa).

L'attuale Ministero venne alla luce strisciando fuori dal [[cadavere]] del Ministero della Guerra fascista. Il babbo del nostro dicastero preferito fu retto durante quasi tutta la sua esistenza da [[Benito Mussolini|Zio Benito]] che, similmente al resto dei ministeri, amministrò con tanta saggezza da far collassare l'intero sistema a trenta secondi dall'apertura delle ostilitá. Una delle clamorose vittorie del Ministero della Guerra fu la creazione del primo nucleo di [[mezzi corazzati italiani]], che si dimostrarono i piú scadenti dell'intero conflitto. A guerra terminata, per far capire che non cercavano rogne, il nome del dicastero fu mutato in quello attuale.
L'idea dei mezzi corazzati però non venne abbandonata in un cassetto e lasciata marcire, come giusto, anzi venne ripresa e portò alla costruzione del glorioso [[Carro armato]] [[Ariete]]. Il governo italiano se la banfó con i colleghi stranieri, ottenendo solo commenti ironici e risatine. Sconsolato il [[La Russa|Ministro]] decise di comprare una partita di carri armati da chi la [[Germania|roba la ]]

== Altri Ministeri della Difesa ==

[[File:Atomic ratzinger.jpg|left|thumb|300px]]

=== Stca ===
Ne.

=== Germa ===
.

=== Rusia ===
Ne<ref>???</ref>

== Voci correlate ==
*[[Esercito Italiano]]
*[[Ignazio La Russa]]

== Curiosità ==
{{Curiosità}}


== Note ==
{{Legginote}}
{{Note|2}}




[[Categoria: Istituzioni]]

Versione delle 13:06, 4 set 2016

Superata la via della legazione arrivarono in piazza dell'obelisco. Raggiunto il solito quisibeve si sedettero nei tavolini all'esterno e finalmente Cesare cambió discorso:"Io prendo un caffeol" "Come fai a bere quella roba roba?" "Parla quello che beve l'acqua rossa dell'Eritra..." Tarcisio rispose con una faccia disgustata "É buono il karkadé..." fissando la tazza di liquido nero che la cameriera aveva appena posato sul tavolo. Per distrarsi dall'insopportabile odore di cicoria tostata cominciò a guardarsi intorno, come ogni mattina. A dominare il panorama della piazza, di fronte all'obelisco egizio, si ergeva con arroganza il vecchio e fatiscente palazzaccio. Un'enorme costruzione, molto piú antica del fascismo stesso. La superficie annerita e scrostata, le finestre ridotte a buchi, coperte da grate arrigginite, i tre portoni d'ingresso murati e bloccati da pesanti travi di metallo. In cima al palazzo, nella parte piú alta della facciata, subito sotto al semidistrutto campanile a vela, troneggiava la colossale scritta "ME NE FREGO !". A rendere ancora piú sgraziata la spettrale struttura era il deleterio contrasto con l'ambasciata tedesca, perfettamente mantenuta, praticamente attaccata al palazzaccio. Tarcisio guardava quella peculiare edificazione, cosí differente da quelle circostanti, con molto interesse.