Utente:Il Commendatore/Dicono di lui: differenze tra le versioni

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Versione delle 22:17, 14 giu 2009

File:Marxhead.jpg
Il Partito approva questo utente!

Questo utente tuttavia non approva il Partito, visto che non ha chiesto nessun permesso di approvarlo. È un segno di rispetto: prima di approvare, si chiede. E chi cazzo ha dato al Partito l'autorizzazione di comparire nel namaspace utente del Commendatore, eh?


« Le idee si propongono in Parlamento e si votano a maggioranza, non si impongono con la forza »
(Il Commendatore poiché la nonna aveva messo il rosmarino sulla bistecca)
« IL FATTO CHE SIAMO UNA COMUNITÀ NON SIGNIFICA CHE UN PUGNO DI PERSONE PUÒ DECIDERE LIBERAMENTE PER CONTO DI TUTTI GLI ALTRI »
(Il Commendatore a sua madre, rea di aver cambiato marca di bagnoschiuma)
« La cosa ignobile è che nessuno mi abbia chiesto il permesso. Cazzo, ditelo! E non dite che non so stare agli scherzi e frasi del genere, sono anni che ne ho le palle piene di sentirmelo dire. Cosa ci voleva a venire da me e chiedermi il permesso? »
(In prima liceo, dopo uno sparticulo)

Il Commendatore è un utente di Nonciclopedia con il sogno di diventare il più grande degli articolisti, di creare una volta tanto templates che servano a qualcosa e di brillare per l'abilità nel fotoritocco[1]. Nel frattempo riversa la sua sconfinata misericordia in tribunale, dove il suo animo sensibile opera affinché gli articoli processati non subiscano l'onta e la vergogna di essere disprezzati dalla comunità proponendo la cancellazione per ogni singola pagina. E con motivazioni che possono rivaleggiare con i motivi dei ban di Zaza, per giunta.

Vita di un inquisitore

Generatosi per partenogenesi poiché non aveva modo di chiedere il permesso di sfondare l'utero di sua madre, il Commendatore visse i primi mesi della sua vita in totale serenità e pace con il mondo. La prima parola che disse, fra il plauso dei parenti, fu N:TRIB: avviluppato in una coperta rosso fiamma (della quale si liberò subito dopo perché nessuno le aveva dato il permesso di scaldarlo), procedette quindi con il primo grande discorso ai proletari, attribuendo le colpe della povertà del popolo e dello sfruttamento degli operai a chi si ostinava a voler restaurare cose che potevano essere benissimo eliminate.

Un bel giorno scoprì Nonciclopedia. Riconoscendo nella libertà di pensiero propria del sito una conformità al suo pensiero sovietico, piombò su articoli gracili ed insicuri, pronto a purgare lo Stato da articoli che vivono della fama altrui. Questo sapiente mix potrà un giorno essere la base di nuove forme di energia. Appena il Commendatore entra in contatto con Nonciclopedia, infatti, annichilisce.
Era il 21 dicembre[2] 2008 quando il Commendatore, fresco di quattro articoli fatti cancellare per merito dei suoi insidiosi sockpuppets (Il Cummenda, Commendatore Il, Il Commendattore, per citarne solo alcuni), comincia a piazzare qui e là le prime accuse. Il metodo è semplice ed efficace: Una pagina a caso --> modifica/vandalizza --> Accusa --> Salva. Le motivazioni delle accuse poi possono essere le più svariate, per quello c'è spazio alla fantasia! Talvolta le prende da ciò che dicono alla radio, talvolta aprendo a caso il vocabolario, talvolta dall'articolo stesso.

Vengono così fuori capolavori come "Accusa:Del Piero passa a Camoranesi... tira... ed è GOAL!" o "Accusa:La bilancia è uno strumento per misurare i pesi in base ad unità predefinite". Con questo sistema si scontra quindi con un articolo molto particolare, l'ormai cancellato Truzzo gallipolino, che il nostro saggio Commendatore accusò con la migliore delle accuse da lui lanciate: "Mancanza di rispetto verso i gallipolini".

Note

  1. ^ Che brilli e basta è invece il sogno di tutti gli altri
  2. ^ Data quanto mai significativa...