« Non è stata colpa mia, il proiettile è rimbalzato su un sasso! »
(Mario Placanica su credibilità al processo)

Mario Placanica è un eroe, combattente e guerriero nazionale (e qualche volta anche ausiliario del traffico). Il suo nome è rimasto nella storia per aver posto fine alle malefatte di quel briccone di Carlo Giuliani, e di aver detto la più grande stronzata per discolparsi al processo. Attualmente, pare si dedichi ancora la suo lavoro di protettore della legge, ma soprattutto pare abbia iniziato a fare qualche soldo extra come babysitter accanito.

Vita, morte e proiettili che rimbalzano

Mario Placanica inizia la sua catena di omicidi "accidentali" appena arrivato all'asilo, rompendo la calotta cranica di un compagno lanciandoli in testa la scatola dei gessetti colorati, discolpandosi del fatto dicendo alle maestre e ai genitori: "Non è colpa mia, la scatola è rimbalzata su un sasso!" Dopo aver superato l'adolescenza intrinseca di omicidi non intenzionali, un tipo come lui non poteva che ottenere la divisa dei carabinieri. Pistola e manette in mano, Mario è pronto per andare a sconfiggere i balordi di tutto il mondo!

Nel 2001, alla "Sagra della schiacciata con gli strufoli", conosce il suo peggior nemico: Carlo Giuliani. La tensione tra i due si fa focosa, e, quando la festicciola raggiunge i livelli di ubriachezza elevati, parte la rissa, e Mario e Carlo sono pronti a picchiare duro. Il povero Mario ha finito le vite, e perciò decide di rifugiarsi nel camion della sua fazione di ubriacon... ehm, ehm... carabinieri!

Carlo ha un asso nella manica, anzi, ha un estintore intero nella manica, e decide di usarlo per effettuare una fatality su Placanica ancora sfinito. Mario decide di giocare sporco, ed estrae la sua pistola. Spara 2 colpi, uno dei quali colpisce Carlo in piena fronte, ma non dimentichiamoci: il proiettile è rimbalzato su un sasso.