Taranto: differenze tra le versioni

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Il mitico [[Zacalicius]] - nato come filosofo e divenuto cozzaro cantante tarantino ha trattato argomenti di portata nazionale quali: le polpette di sua madre nei giorni festivi, dei suoi problemi con la droga di cui lui si fa vanto, dei festini a base di alcool e droga ove vi era la partecipazione secondo alcune indiscrezioni di [[Pingu]] e della donna tarantina prima di iniziare la procreazione.
 
Il grande Thomas - costui era famoso a Porto Pirrone(vicino Saturo per intenderci) per la sua estrema allegria mentre faceva il bagno in piena estate cantando a squarciagola canzoni specie napoletana (notare che era di statura bassa ma molto larga.. putroppo è venuto a mancare un po di anni fa, destando sconforto e togliendo l'allegria che colpiva chiunque andasse li a mare , dove si divertiva a sentire e vedere quel "enorme ragazzo"
 
Il leggendario Damiano "u'nzvùs'" (lo sporco) - Quest'uomo, raggiunti i 150 anni di età, è da 130 il paninaro più sudicio di Taranto. Aperto tutta la notte, si va da lui per incontrare tanta bella gente: dal diciottenne "fighetto" nuovo di MiniCooper e fidanzatina che pensa sia figo andare a insozzare la sua bella giacca col lezzo di frittura del posto, fino al più classico dei "cozzari" (vedi Truzzo Tarantino ). Chiuso più volte per risse a causa di una puccia, passa alla storia per i suoi panini con tutto ciò che volete, incluse lasagne, polpette, e goulash. Tutto rigorosamente vecchio di mesi e dai colori sgargianti. Ma il massimo sono le sue celebri fritture. Damiano usa olio di palma suo coetaneo ma, grazie a una convenzione col carrozziere che sta dietro l'angolo, può in casi estremi o in via del tutto eccezionale (vedi vittoria dell'Italia ai mondiali di calcio del 2006) attingere alla sua riserva di olio da motore. In quella friggititrice ci vanno le migliori delizie: olive ascolane, mozzarelline, chele di granchio (al sapore di segatura) e soprattutto i mitici "polletti", pepite di pollo radioattive. Tutti i tarantini hanno detto almeno una volta nella vita "damià! famm' 3 eur' (o tremila lir') d' pollett'!" ("Damiano! fammi tre euro - tremila lire di polletti!") e lui obbedisce friggendoli fino a farli diventare neri e servendoli con la sua classica tecnica che consta di: estrazione della frittura rigorosamente a mani nude dall'olio bollente della friggitrice; utilizzo di carta stagnola per riparare il cibo dal sudiciume del bancone (salvo poi scoprire che la carta o è riciclata da altri servizi, o è caduta a terra diverse volte); benedizione a mò di "mascìa" (termine dialettale che indica la iattura lanciata dalle streghe con rapido gesto della mano) con abbondanti manate di sale. Quest'ultimo gesto lascia spesso allibiti gli sprovveduti clienti che cominciano subito a preoccuparsi per la loro pressione sanguigna. Inoltre, la sua roba è così buona che si muove da sola: in molti giurano di aver visto i polletti scappare dal bancone con le proprie zampette, o le lasagne saltellare nella vaschetta. Infine, Damiano ha appeso al muro il calendario del Duce, che si procura in esclusiva con svariati mesi di anticipo sull'anno nuovo.
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