Studente: differenze tra le versioni

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La parola è ancora in attesa di una corretta definizione, ma sta genericamente ad indicare una persona (A) che dopo aver fissato a lungo un libro riesce a convincere un'altra persona (B) che deve verificare il suo grado di studenteria a dargli il voto più alto possibile.
La parola è ancora in attesa di una corretta definizione, ma sta genericamente ad indicare una persona (A) che dopo aver fissato a lungo un libro riesce a convincere un'altra persona (B) che deve verificare il suo grado di studenteria a dargli il voto più alto possibile.



Versione delle 15:31, 26 giu 2007

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La parola è ancora in attesa di una corretta definizione, ma sta genericamente ad indicare una persona (A) che dopo aver fissato a lungo un libro riesce a convincere un'altra persona (B) che deve verificare il suo grado di studenteria a dargli il voto più alto possibile.

Significati nei varii contesti

Attualmente con il termine Studente si usa indicare due condizioni contemporaneamente simili e distanti. Se si parla di qualcuno che frequenti la scuola dell'obbligo infatti il termine indica la sua attività preponderante, ovvero i pisolini sul banco spacciati per momenti di assimilazione. Se invece il soggetto a cui ci si riferisce è uno studente che di sua spontanea volontà prosegue gli studi alla scuola superiore o - peggio - all'università, il termine indica lo stesso atteggiamento sostanziale (la nullafacenza) ma situato in un momento a venire: tali sfortunati individui infatti sono destinati a terminare (forse) gli studi per poi rimanere disoccupati a vita, mantenuti da mammà.

Dibattito filosofico

I filosofi delle più diverse età si sono ripetutamente e violentemente scagliati contro l'utilizzo letterale di questo termine. Da Hoccam a Kant infatti molti ebbero a osservare che questo termine non ha in realtà alcun referente nel mondo della realtà, almeno nella sua versione idealizzata di "persona che accumula nozioni e impara ad utilizzarle criticamente".