Renato Pozzetto: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Ehi ma questo è otturato!|[[Idraulico]] su Pozzetto}}
 
'''Renato Pozzetto''' (Bisuschio sul Minchio, 1940), è un mammifero marino appartenente all'ordine dei [[Cetaceicetacei]]. Con oltre 33 metri di lunghezza e 180 tonnellate di peso, è, in termini di massa, il secondo animale più grande dopo [[Giuliano Ferrara]]. È molto diffuso nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]] nord-orientale e nelle [[commedia all'italiana|commedie all'italiana]] degli [[anni '80]].
 
== I primi anni ==
[[File:Fred flintstone_2.jpg|right|thumb|250px|Renato Pozzetto davanti a un ristorante [[All you can eat]].]]
Nato il [[14 luglio]] [[1940]] in [[provincia]] di [[Varese]] da una coppia di esseri umani, anche se gli studiosi non sono ancora concordi su quest'ultimo punto, fin da piccolo Renato dimostra un'incredibile tenacia nel perseguire i suoi obiettivi. Obiettivi che, in relazione alla giovane età, si limitano al fagocitamento del maggior numero di compagni d'[[asilo]].<br />Crescendo affina i propri gusti, convertendosi a una dieta a base di [[cotoletta alla milanese]] e interessandosi sempre più al [[cabaret]]. Di paste.
 
Nel [[1964]], in un vicolo poco illuminato, conosce [[Cochi Ponzoni]], che lo inizia alla nobile arte della [[sodomia]]. I due debuttano insieme all'Osteria dell'Oca: Cochi si distingue grazie a una vis comica travolgente, Renato mangiando l'[[oca]] dell'insegna nonostante fosse di acciaio inox.<br />Da quel momento le questure di tutto il mondo aprono un fascicolo col nome di Cochi e Renato.
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In coppia con Cochi, Pozzetto ha modo di salire sul prestigioso palco del Derby di [[Milano]], lasciando subito il segno. O, per essere più precisi, un'inconfondibile scia di assi distrutte. Pozzetto diventa ben presto l'artista di punta del locale, potendo contare sull'appoggio della potente lobby dei [[falegname|falegnami]] della [[Brianza]], diventati miliardari grazie a lui. In questo periodo Cochi e Renato collaborano con nomi del calibro di [[Enzo Jannacci]], [[Bruno Lauzi]], [[Lino Toffolo]], Johnny Spelonca e Carmine Burana. Proprio con Jannacci, del quale apprezza l'umorismo surreale e il frigo pieno, Pozzetto incide alcuni dei suoi pezzi migliori, come ''E la vita, la vita'', ''Canzone intelligente'' e ''Ho un osso di pollo incastrato in gola'' (contenuta nell'album ''Che cazzo ridi, deficiente? Chiama il 118!'').
 
La popolarità cresce di pari passo al girovita di Pozzetto e in poco tempo la coppia arriva davanti alle telecamere della [[RAI]], in alcuni casi trovandole addirittura accese. Tra le trasmissioni che la vedono protagonista, ricordiamo ''Quelli della domenica'' ([[1968]]), ''Il buono e il cattivo'' ([[1972]]), ''L'imbecille e lo stronzo'' ([[1973]]). La carriera televisiva del duo subisce una battuta d'arresto nel [[1974]], quando Pozzetto, colto da un languorino durante una puntata di ''Canzonissima'', mangia un [[cameraman]]. I vertici RAI licenziano Cochi e Renato e li sostituiscono in palinsesto con la [[La Signora in Giallo]], che già allora era alla tredicesima replica.
 
== Il successo ==
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{{Cit2|Eh la madonna!|Pozzetto in [[Il settimo sigillo]] di [[Ingmar Bergman]]}}
 
Le strade di Cochi e Renato si dividono. Cochi tenta la carriera di prestidigitatore senza molta fortuna. Durante uno spettacolo a [[Spoleto]] nel [[1978]] si cimenta in un'evasione da un baule chiuso a chiave, ma le cose non vanno per il verso giusto e riesce a liberarsi solo nel [[1993]].<br />Pozzetto invece si dedica al cinema. Il suo primo film è ''Per amare Odoacre'', un'opera destinata a suscitare molto clamore e a scandalizzare gli spettatori più bigotti:, sia perché nel film è presente una scena di nudo integrale, sia perchè il nudo integrale è di Pozzetto.<br />Già questa pellicola gli permette di esprimere la sua recitazione straniante, che gli assicura una grande popolarità tra gli ospiti delle case di cura mentale di tutta la penisola.
 
Nel [[1980]] è nel cast di ''Carne bollente'', nel ruolo del campagnolo ingenuo che spia dal buco della serratura [[Ilona Staller]] e [[John Holmes]] che fanno sesso. Alla vista del calamaro di Holmes, Pozzetto prorompe in un "''Eh la madonna!''" non prevista sul copione. L'espressione diventa il suo cavallo di battaglia per i successivi quarant'anni e ancor oggi contende al "''Libiiiiiiiidine!''" di [[Jerry Calà]] la palma di [[tormentone]] più irritante della storia.
 
Attore versatile, Pozzetto nei film seguenti si segnala per la sua presenza magnetica e la recitazione matura, oltre che per uno sgradevole pezzetto di [[prosciutto crudo]] incastrato tra gli incisivi.<br />Ottiene la fama internazionale comparendo negli [[spaghetti western]] di [[Sergio Leone]] nel ruolo del piatto di spaghetti, dopodiché diventa un attore simbolo del cinema d'impegno civile italiano di [[Francesco Rosi]] ed [[Elio Petri]], riuscendo a scalzare dal trono il povero [[Gian Maria Volonté]], che finisce a leggere i bollettini meteo sulla tv svizzera.
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Si accorgono di lui anche in America: nel [[1981]] recita in ''[[Rocky]]'', nel ruolo di un quarto di bue preso a pugni da [[Sylvester Stallone]].<br />L'anno dopo recita in ''Grandi magazzini'', regalandoci questa immensa perla di cinema:
 
{{dialogo|Pozzetto|E il cane dov'è?|Signora|Ancora paura del cane? Gliel'ho detto, è tranquillo! L'ho fatto anche castrare!|Pozzetto|Ma signora, ma io il cane non ho mica paura che mi inculi eh... Ho paura che mi morda!}}
 
Nel [[1984]] è il protagonista de ''Il ragazzo di campagna'', di [[Castellano & Pipolo]]. Il film rischia di non vedere la luce perchè la mole di Pozzetto è ormai talmente vasta che nessuna telecamera riesce a riprenderla a figura intera. Il duo di registi però non si da per vinto e, con l'aiuto della [[NASA]], riesce a finire il film riprendendo Pozzetto con il telescopio spaziale [[Hubble]].
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[[Categoria:Attori]]
[[Categoria:Comici]]
[[Categoria:Cetacei]]