Nonsource:Vangelo apocrifo di Arcore: differenze tra le versioni

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In quei giorni l'Unto passava in mezzo a una folla accorsa per vederlo. Fra questi si trovava anche [[Totò Cuffaro|Totò]], noto [[mafia|peccatore]], che per la ridotta statura salì sopra di un sicomoro. L'Unto si fermò appena sotto l'albero e disse a Totò: ''«Cosa fai sopra quell'albero? Scendi: oggi mi fermo a casa tua.»'' Allora la gente cominciò a mormorare dicendo: ''«Ma come? Va a casa di quel peccatore?»''.
 
Dopo che il mafioso lo ebbe ospitato in casa sua, l'Unto affermò: ''«Oggi l'impunità è entrata in questa casa: i tuoi reati ti sono condonati.»'' A quel punto alcuni farisei lì presenti dissero oltraggiati: ''«Come può quest'uomo condonare i reati?»'' e l'Unto rispose ''«Razza di vipere! Cos'era più semplice dire: "Va dalle autorità e fatti processare per i prossimi 2030 anni" oppure "I tuoi reati ti sono condonati"? In verità, in verità vi dico, se non condonerete i reati altrui, nemmeno i vostri saranno condonati»''.
 
== L'Unto difende Marcella la peccatrice ==
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