Nonnotizie:Berlusconi risponde agli atenei in rivolta

Versione del 9 mag 2019 alle 14:05 di Wedhro (rosica | curriculum) (formatto e rimuovo i soliti finti leccaculismi pro-Silvio che infestano tutte le notizie su di Egli)
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22 ottobre 2008

Roma – A seguito delle manifestazioni contro la controversa legge Gelmini, che prende il nome da una che passava di lì per caso ed è stata fatta Ministro dell'Istruzione, e all'occupazione delle aule delle università italiane, il governo è sceso in campo e ha dichiarato l'intenzione di aprire subito un dialogo con studenti e personale degli atenei affinché venga trovato nel modo più pacifico un compromesso.

A chi gridava al fascismo pochi giorni or sono per le manganellate distribuite gratuitamente durante le manifestazioni di piazza, Silvio Berlusconi risponde con un provvedimento pacato e fin troppo buonista. «Non manderò le forze di polizia negli atenei, altrimenti rischierei di andar contro le libertà costituzionalmente riconosciute ai cittadini facendo piombare l'Italia in una nuova stagione di terrore. Ricordo ancora come negli anni 70 bastasse un gesto simile per far esplodere la rabbia degli studenti.»

Parole molto responsabili quindi quelle del Cavaliere, che avrebbe anche aggiunto che provvederà di tasca propria a fornire i fondi (tagliati con il provvedimento Gelmini) agli atenei che lo richiederanno. Grazie a questo gesto altruistico, Berlusconi si è guadagnato immediatamente la simpatia persino dei più beceri comunistelli che tutti insieme hanno ringraziato il benefattore nazionale accendendo un cero in suo onore. L'Iran si fa sempre più vicino.

Fonti