Josip Broz Tito: differenze tra le versioni

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{{q|Oh guarda, un istriano!|Il maresciallo indicando ai suoi soldati la prossima vittima}}
 
'''Tito Brass''', meglio noto come '''Josip Broz''' al baretto sotto casa ([[7 maggio]] [[1892]] – [[4 maggio]] [[1980]]), è stato il più famoso [[politico]], [[rivoluzionario]] e [[partigiano]] [[Jugoslavia|jugoslavo]], solo in parte per aver avuto la brillante idea di aggiungere al [[comunismo]] una sana dose di [[megalomania]] e [[genocidio]] di cui l'ideologia aveva tanto bisogno.
 
Tuttora venerato in gran parte dei [[Balcani]] per aver liberato il popolo dall'oppressione del lavoro e dei soldi, fu dal [[1945]] al [[1980]] a capo della Jugoslavia, mantenendone unite la quarantina di fazioni ed etnie che si scannavano da sole anche prima del suo arrivo. Alcuni sostennero all'epoca che egli fosse in realtà un tiranno sanguinario, ma costoro sono stati giustamente eliminati dall'esercito di liberazione Jugoslavo, quindi la loro opinione non importa.
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=== Gioventù e la grande guerra ===
[[File:Josip Broz Tito in prison 1928.jpg|miniatura|sinistra|Tito lievemente incazzato per essere stato messo a lavorare insieme ai bifolchi]]
Nato nel ridente [[Impero austro-ungarico]], dopo aver scoperto che lavorare da fabbro è faticoso cerca da giovane di organizzare tutti i lavoratori della sua città: tre contadini, sette mucche e ventotto galline. Questo dà inizio alla sua brillante carriera da [[sindacato|sindacalista]], che termina tragicamente quando i [[Crucchia|crucchi]] lo arruolano nell'esercito per andare a farsi sparare dai [[Russia|Russi]]. Gli arruolatori non avevano considerato che il ragazzo non aveva mai toccato un fucile in vita sua, ma ci restano comunque male quando il suo intero battaglione viene catturato dal nemico, una delle più grandi figure di merda di tutta la [[Prima guerra mondiale]].
 
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Tornato a casa nella sua amata Jugoslavia, se ne sta a braccia incrociate bofonchiando lamenti sull'esistenza della monarchia, e organizzando partiti e sindacati comunisti che durano circa 20 minuti prima di essere smantellati dal regime, in attesa di un'occasione per la rivoluzione. L'occasione si presenta quando [[Adolf Hitler|un pittore fallito del Dams]] decide che la sua nuova tela sarebbe stata l'Europa, suscitando qualche [[Seconda guerra mondiale|recensione negativa]] da parte della comunità internazionale.
 
Tra le tante simpatiche idee che costui aveva proposto vi era pure la totale conquista della Jugoslavia e l'annichilimento del suo popolo. Visto che l'esercito jugoslavo all'epoca disponeva di 25 soldati e sette cavalli, le forze dell'Asse ottengono il risultato ilin tempo di scolarsi 2 boccali di [[birra|Lager]]. Con il crollo del potere centrale, Tito capisce che poteva finalmente portare il comunismo nel suo paese, pertanto prende i suoi compagni di bevute, infila di nuovo l'uniforme e inizia l'attività di resistenza e sabotaggio ai danni dell'Asse fintanto che erano brilli.
 
Seppure si pensi che abbia combattuto solo contro i crucchi e gli [[Italiani]], in realtà la situazione era molto più incasinata di così; c'erano anche i Croati hustasha, i Bosniaci nazionalisti, i Serbi monarchici e un paio di Albanesi che erano lì solo per rubare vettovaglie. Nonostante ciò, anziché aspettare comodamente l'arrivo dell'[[Armata Rossa]] che avrebbe poi proceduto come un rullo compressore sulla [[Wehrmacht]], Tito decide di fare da sé, facendo combattere i suoi soldati senza curarsi delle rappresaglie naziste sulla popolazione inerme, e liberando il suo paese senza aiuto di eserciti stranieri con un bilancio di soli 3 morti fra i combattenti, e qualche misero migliaio di civili.
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Nel [[1980]] muore nel giro di 3 giorni senza neanche dare il tempo agli sciacalli di spartirsi il Paese. In pieno stile comunista, il suo funerale è incredibilmente sfarzoso e vi partecipano tutti i VIP del momento. Lascia il Paese all'amico [[Slobodan Milošević]], il quale lo gestirà con incredibile bravura riuscendo persino a [[Guerre jugoslave|non distruggerlo del tutto]].
 
== Curiosità ==
 
* È risaputo e documentato che il maresciallo usasse il proprio mento al posto dei coltelli da burro, per non finanziare il business borghese della metallurgia
* Tito era un gran fumatore, in media ogni giorno fumava il quantitativo necessario per tenere accesa una turbina a carbone 82 ore di fila
* Nel 48 cercò di annettere la Bulgaria alla Jugoslavia, opzione che sfumerà quando papà Stalin lo caccerà dal Comintern e tenterà di ucciderlo un paio di volte
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[[Categoria:Politici]]
[[Categoria:Militari]]
[[Categoria:Comunisti]]
[[Categoria:Prima Guerra Mondiale]]
[[Categoria:Seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Dittatori]]
[[Categoria:Morti]]
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