Giovanni Giolitti: differenze tra le versioni

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Il primo Governo Giolitti fu segnato da alcuni fatti molto importanti, quindi vi citeremo i più inutili:
*l’enciclicaL’enciclica ''Rerum Novarum'' (trad: rerum novarum, frase intraducibile) di Papa Leone XIII che riprendeva alcuni concetti dell’enciclica ''Nulla di novum'' di Papa Tigre XXXII e dell’emiciclica rotatoria ''Magno cum appetito'' di Papa Giaguaro V.
*laLa rivolta dei fasci siciliani, un gruppo di [[naziskin]] del [[Palermo (calcio)|Palermo]] che rivendicavano alcuni gol annullati nell’ultimo derby contro il [[Catania Calcio|Catania]].
 
[[File:Giovanni Giolitti 4.jpg|thumb|380px|Giolitti all'inaugurazione della [[Salerno-Reggio Calabria]].]]
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Frattanto emersero volti nuovi nel panorama politico italiano: di fatti tornò Crispi all’età di 107 anni, l’uomo che alla forza del carattere aveva ormai anteposto la forza del [[catetere]].
Le principali operazioni di Crispi furono:
*treTre bypass
*unaUna rimozione di [[cataratta]]
*risoluzioneRisoluzione della questione dei Fasci siciliani organizzando bombardamenti a tappeto (è risaputo che i tappeti in testa fanno molto male)
*risanamentoRisanamento del bilancio vendendo [[la Gioconda]] ai francesi.
*conquisteConquiste coloniali dell’[[Etiopia]], della [[Libia]] e dell’[[isola d’Elba]].
 
Frattanto nel [[1896]] Crispi dovette dimettersi per impegni improcrastinabili col Padreterno. Dopo averlo commemorato con un sentito discorso funebre (''era un uomo buono e generoso ma col [[culo]] incollato alla poltrona. Finalmente tocca a me! Muahahah!'') Giolitti si apprestava a riprendere in mano le redini del paese, con lo stesso impeto dell’incosciente che non sa minimamente cosa stia facendo.
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*In occasione dei due [[sciopero|scioperi]] generali del 1904 e del 1908 decise di non intervenire. Nel [[1910]] si organizzò la [[Confindustria]] e Giolitti non intervenne. Ben presto iniziò a circolare l’idea che sotto il governo Giolitti ognuno poteva fare il [[cazzo]] che voleva. Gli [[operaio|operai]] iniziarono a non presentarsi al lavoro, gli agricoltori non lavoravano, i commercianti non commerciavano, l’economia si fermò, in tutto l’anno [[1906]] la produzione industriale italiana si limitò a un paio di sandali e a due dischi di [[Toto Cutugno]].
Mentre i ministri ridevano di lui durante il dopolavoro Giolitti si rimboccò le maniche mettendo mano ad una serie di riforme:
*industrializzazioneIndustrializzazione del Sud: la situazione nel mezzogiorno era piuttosto arretrata. Giolitti portò al Sud il [[fuoco]], la [[ruota]], l’[[amigdala]] e lo [[spremiagrumi|spremiagrumi elettrico]].
*creazioneCreazione di nuove [[ferrovia|linee ferroviarie]]: i collegamenti tra Nord e Sud erano così scadenti che se dovevi andare a [[Torino]] ti conveniva risalire la foce del [[Po]]. Giolitti fu il primo ad intuire la necessità di una migliore copertura ferroviaria, mentre faceva l’[[autostop]] per arrivare a [[Genova]]. Vennero così costruite importanti linee ferroviarie come la Torino-[[Lione]], la [[Cosenza]]-[[Sondrio]] e la [[Palermo]]-[[Nuoro]].
*[[suffragioSuffragio universale]] maschile: diritto di voto a tutti quelli che sapessero leggere e scrivere, che sapessero tenere una penna in mano oppure agli analfabeti che avessero fatto il servizio militare o che sapessero dire al contrario la parola “otorinolaringoiatra”.
 
==La politica estera==
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