→Bocca e la Resistenza
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== Bocca e la [[Resistenza]] ==
Giorgio Bocca non ha mai fatto chiarezza sul suo passato, e ciò induce a ipotizzare che si porti dietro una storia di maltrattamenti familiari e saltuarie prestazioni come [[gigolò]] nell'hinterland cuneese.<br />Sono in molti a voler sapere come si comportò Bocca dopo l'armistizio italiano nella [[seconda guerra mondiale]], ma la penuria di informazioni ha dato adito solo a congetture ed elucubrazioni. Le ipotesi più gettonate a [[
*'''Bocca collaborazionista''': durante il conflitto Bocca divenne ricco vendendo perizomi leopardati ai tedeschi. Con il nuovo patrimonio si comprò una laurea in lettere, una macchina da scrivere, un [[frigo a legna]] e si siliconò le labbra sette volte.
*'''Bocca
*'''Bocca missionario''': Bocca si arruolò nel corpo nelle [[Croce Rossa|crocerossine]] per adescare tanti bei maschioni. Dovette perciò prestare servizio medico al fronte, dove venne ferito da una scheggia di granata che gli spezzò un'unghia appena laccata.
*'''Bocca partigiano''': è l'ipotesi più accreditata ma anche più assurda. Nel 1943 lo scrittore capì con raccapriccio che tutte le donne italiane simpatizzavano per i [[Partigiano|partigiani]] e che per i fascisti non c'era più gnocca disponibile manco a pagarla (forse a pagarla sì, ma il problema è che i fascisti son tirchi).<br />Bocca strappò il santino di [[Mussolini]] che custodiva gelosamente nell'[[ano]] e aderì alla lotta partigiana.<br />Si distinse in numerosi scontri a fuoco nella zona del Val Grana: mentre i suoi compagni sparavano lui se ne stava al riparo e fare BANG! BANG! a voce.
== Aneddoti su Giorgio Bocca ==
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