Gigione: differenze tra le versioni

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==Simbolismo==
Parlare di volgari doppi sensi sarebbe un reato di fronte a cotanta potenza espressiva. I testi di Gigione piuttosto si collocano meritatamente accanto a capolavori come la Divina Commedia per il vasto uso di figure retoriche, il più delle volte di simbolismimetafore. Ci si chiede come si possa esprimere con più di 3925349563945649 miliardi di parole la stessa accoppiata di organi sessuali umani, eppure Gigione su questo pare che la sappia proprio lunga. Con cosa farà rima secondo voi l'allegra strofa:
 
{{Quote|La signora del castello, poi si ferma sul...|da "La signora del castello"}}
 
[[Qualcuno]] direbbe sul "lavello" presumendo che la signora, in quanto massaia, si appresti a compiere le faccende domestiche; e [[tu]] diresti sul "[[cazzo|pisello]]", sì sì ti ho sentito! Eppure Gigione, che di certo non è un [[tu|misero pervertito]], profetizza che la dolce donzella si fermerà sul "più bello". Vedete come il punto forte della sua opera sia quello di lasciare all'ascoltatore la libera interpretazione. È un peccato che nella [[Italia|Terra dei cachi]] tutti la intendano alla stessa maniera, [[io|me]] incluso. Ma insomma, a Babbo Natale ci si crede mediamente fino ai 6-7 anni.
 
==La questione religiosa==
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