Gaio Giulio Cesare: differenze tra le versioni

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{{FA|fr}}
{{Citazione|Tu quoque bruto filio de...|Gaio Giulio Cesare|Gaio Giulio Cesare|Bruto}}
{{FA|pt}}
{{Citazione|Quell'uomo vale cento Chuck Norris!|Silla|Silla|Gaio Giulio Cesare}}
[[File:Busto Cesare Maglia Roma.jpg|miniatura|Giulio Cesare veste la tonaca da dittatore.]]
{{Citazione|Gallia divisa est in tres partes: pettum, alam et cosciam.|Gaio Giulio Cesare|Gaio Giulio Cesare|Gallia|}}
 
{{Cit2|In [[politica]] la prima regola è guardarsi sempre le [[spalle]]. [[AAAAAAAAA!|AAAAAAAAHHH!!!]]|Giulio Cesare, 15 marzo '44}}
'''Gaio Giulio Cesare''' nacque a [[Roma]] nel quartiere di Talenti nel 1952 Avanti, [[Cristo]] Santo!
{{Cit2|Ha fatto fuori galli, calli, britanni, pontici, iberici, cilici, daci, cappadoci, lici, traci, froci, repubblicani, russi, mongoli, mongoloidi, germani, egiziani e marziani. Ma dopo sono io l'assassino!|[[Bruto]] su Gaio Giulio Cesare}}
E' pubblicamente riconosciuto come il più grande generale, superiore persino a [[Marco Masini]] e [[Topo Gigio]]. Fu anche un grande statista, un discreto pittore surrealista e un buon trequartista.
{{Cit2|Veni, vidi, veni!|Cesare su [[eiaculazione precoce]]}}{{Cit2|Veni, vidi, WC!|Cesare su [[dissenteria]]}}
{{Cit2|Divide et impera.|Cesare spiega l'importanza delle frazioni in politica}}
{{Cit2|Alea iacta est. Meo turno est. | Cesare mentre batte [[Gneo Pompeo]] a [[Dungeons & Dragons]]}}
{{Cit2|Piscia de core e piscia contento, ma l'immortacci, piscia dentro!| Cesare ad un [[servo]]}}
{{Cit2| Tu quoque, Brute, fili mi...gnotta!| Cesare, morente, al figlio [[Marco_Giunio_Bruto|Bruto]] che lo accoltellava}}
 
'''Gaio Giulio Cesare''', in [[latino]] ''Frocius Iulius Caesar'', ([[Roma]], Idi di [[Marzo]] 101 a.C. - Roma, Idi di [[Merda]] 44 a.C.) è stato un politico, militare, [[scrittore]], statista, [[statistica|statistico]], statico e stitico, pittore [[surrealismo|surrealista]] e un buon [[trequartista]] romano. Fu ''dictator'', il che vuol dire che era un pezzo grosso, più o meno quanto l'[[amministratore di condominio]]. Da molti considerato il primo imperatore di Roma, fu il primo e purtroppo ultimo [[politico]] della storia ad essere ucciso per essersi presentato a [[lavoro]]. È stato uno dei più grandi personaggi della storia antica, così tanto importante da meritarsi il nome di una strada dietro casa mia.
==Storia==
Nel 1929 Avanti, [[Cristo]] Santo! sconfisse Vercingetorige e tutti i Galli, un popolo di pennuti che abitava in un pollaio vicino a Subbiaco, e che faceva soffrire le penne dell'inferno agli invasori.
Poi Cesare divenne dittatore, non prima di aver fatto fuori Pompeo e sua moglie Pompea strangolandoli con due calze a rete. Successivamente si liberò di quella testa di Cassio di Crasso e rimase padrone assoluto di Roma.
 
== Vita==
Il dittatore si innamorò di Cleopatra, una velina che faceva lo stacchetto nel programma "Egittomania" di [[Carlo Conti]]. Con lei ebbe pure un figlio, di nome [[Francesco Totti]].
 
[[File:Scontri ultras.jpg|thumb|290px|Durante l'infanzia di Cesare Roma viveva un periodo di pace e armonia.]]
Fece molte opere, tra le quali ricordiamo lo spostamento dell'accento della parola [[Roma]] dalla a alla o, l'innalzamento di un teatro in onore di [[Legolas]] e la riforma del calendario, dove fu cambiato il nome dei mesi in Gennaro, Febbre, M'arzo, Aprilia, Formaggio, Modugno, Puglio, Aragosto, Settete, Erbotto, Norimberga e Dodicembre.
 
Cesare proveniva da una [[nobile]] [[famiglia]] patrizia, la gens ''Iulia'', che secondo la leggenda annoverava tra i suoi avi il primo re di Roma, ovvero [[Romolo]], e il primo sacco di concime di Roma, [[Remo]]. Giulio aveva due [[sorella|sorelle]], Giulia maggiore e Giulia minore; una terza [[figlia]] fu cacciata perché non si sapeva come chiamarla. La famiglia di Cesare era mal vista, difatti lo [[zio]] [[Caio Mario]] aveva attirato su di sé l'[[odio]] dei nobili, dei poveri, degli [[schiavi]] e dei turisti. Preso in giro dai compagni di classe, che lo appellarono ''Giulio [[Cesso]]'', per vendicarsi delle vessazioni si ripromise di [[conquistare il mondo]].
La congiura ai suoi danni fu ordita da Bruto, che insieme ad altri bruti lo pugnalò per settantacinque volte sulla schiena, sperimentando per la prima volta l'agopuntura.
 
Cesare crebbe in un [[periodo]] che vedeva contrapposte le fazioni degli ''optimates'', favorevoli all'[[aristocrazia]] e che sostenevano il bisogno di portare le [[mutande|mutande]] sotto la tunica, i ''populares'', che erano [[democratici]] e comunisti e dunque sostenevano che tutti, [[ricco|ricchi]] e [[povero|poveri]], avessero il sacrosanto [[diritto]] di sventolare il loro [[pene|pendaglio]] al [[vento]]. Nonostante le umili origini, Cesare si schierò fin dall'inizio con i populares, poiché gli optimates lo avevano sempre trattato [[male]] e non lo avevano mai invitato a prendere un [[gelato]].
==Curiosità==
Da Cesare, o Cesar, deriva anche il nome degli autocrati russi, Zar o Tzar. TUttavia la moderna filologia ha scoperto che, in realtà, questo nome si affermò in seguito, grazie ad un editto di Ottaviano, che si considerava figlio adottivo dello zio Cesare; il nome autentico conteneva una '''s''' in più, ed Ottaviano si arrabbiava quando, per fargli complimento lo chiamavano '''figlio e' Cess'' trascurando il '''re''' finale, in quanto il nome autentico era '''Céss'''are.
 
A 17 anni ripudiò la sua promessa [[moglie|sposa]], Cossuzia, perché aveva un [[nome]] di merda e sfigurava sugli inviti nuziali, per sposare Cornelia Zinna Maggiore, e il solo nome spiega il perché della scelta.
 
Avverso a [[Silla]], costui cercò in tutti i modi di ostacolare l'ascesa di Cesare, fin dalle [[elezioni]] per eleggere il [[capoclasse]] alle elementari, che riuscì a fargli perdere nonostante studiasse a casa da solo. La situazione precipitò definitivamente dopo che Silla divenne dittatore e unico giudice di [[Masterchef]] Roma e Cesare fu mandato a fare il militare presso [[Mitridate]] nella [[guerra del Ponto]]. Qui Cesare si distinse dai commilitoni, se non altro perché capiva da che lato andava impugnata una spada, e per tale ragione ottenne una [[medaglia]] al valore, che gli consentì di tornare a Roma da vincitore.
[[categoria:Personaggi storici]]
 
[[categoria:Calciatori]]
== Ritorno a Roma e cazzeggio ==
 
[[File:Dante.JPG|thumb|Cesare rappresentato con l'alloro della vittoria.]]
 
Tornò a Roma casualmente subito dopo aver ricevuto la [[notizia]] della morte di Silla e si presentò al suo [[funerale]] distribuendo inviti per il dopo-festa. Poi partì di nuovo alla volta dell'Oriente per sconfiggere i [[Pirati dei Caraibi]]. A quel punto tornò a Roma, dove fu eletto [[questore]] e, l'anno dopo, [[Miss Italia]] 52 a.C.
 
In questo periodo si verificarono [[due]] eventi speciali della [[vita]] di Cesare. Il primo consiste in un [[sogno]] incestuoso, in cui Cesare sognò sua madre che lo sodomizzava con una [[banana]] (in sua difesa, non era l'unico a Roma a fare certi sogni su di lei). Piuttosto che preoccuparsi e andare da uno [[psicologo]] bravo, Cesare interpretò il sogno come un [[presagio]] di imminente dominio sul [[mondo]] e come un segno che doveva assumere più potassio. Il secondo si ebbe quando, di fronte ad una [[statua]] di [[Alessandro Magno]], Cesare scoppiò a piangere urlando che Alessandro alla sua [[età]] avesse già conquistato mezzo [[mondo]], mentre lui doveva ancora dare l'[[esame]] di [[diritto romano]].
 
Nel 65 a.C. Cesare aveva ormai acquistato grande prestigio tra la popolazione, finanziando una [[squadra]] di [[gladiatori]] per gli [[Hunger Games]] dell'epoca; ma la vera svolta si ebbe quando venne nominato pontefice massimo di ottavo livello, pagando una pesante [[somma]] e regalando una cesta di meloni a [[Licinio Crasso]] e, per di più, offrendo prestazioni sessuali al resto della commissione, per poi scoprire che non era necessario e sarebbe bastato chiederglielo dicendo per favore.
 
== Il triumvirato e la conquista della Gallia ==
 
Eletto pretore e diventato ancora più [[fico]], Cesare dovette affrontare la [[morte]] di Cornelia, che riuscì a superare con grande difficoltà sposando due [[giorno|giorni]] dopo Poppea, la nipote di Silla, cosicché non solo lo aveva fottuto da vivo, ma alla fine si scopava anche la nipote. Il [[matrimonio]] non durò a lungo, in quanto Cesare scoprì Publio Clodio Porco che, introdottosi a casa sua travestito da [[ancella]], ci provava con la moglie. Molto offeso dal fatto che non ci avesse provato con lui, ripudiò Poppea e si promise che non avrebbe più amato nessuno, dopo la delusione che gli aveva dato Clodio.
 
Dopo aver ampliato i confini romani nella [[Spagna]] Ulteriore, che da allora fu ancora più ulteriore, gli vennero offerti il [[trionfo]] militare, un attestato di partecipazione, dei buoni [[regalo]] e cento punti esperienza, che però dovette rifiutare per entrare a Roma e diventare [[console]]; questo per colpa di quel vecchio rompipalle di [[Catone l'Uticense]], che non vedeva di buon occhio un [[pazzo]] assetato di potere con un [[esercito]] a marciare su Roma.
 
Fu allora che Cesare capì che i tempi erano maturi e strinse un'alleanza con i due più influenti personaggi dell'epoca, [[Marco Intestino Crasso]] e [[Gneo Pompeo|Gneo Marameo Pompeo]].
 
[[File:Triade moggi giraudo bettega.jpg|thumb|left|300px|Il primo triumvirato, o triade.]]
 
Crasso era l'uomo più ricco di Roma, Pompeo il più onorato militarmente, e insieme avrebbero potuto tranquillamente pilotare la politica romana e la [[Serie A]]. Cesare rispetto a loro non era [[nessuno]], ma fu lui a rappacificarli dopo una violenta [[lite]] su chi era stato più figo durante la [[guerra servile]]. Col loro appoggio, fece passare una [[legge]] con la quale venivano redistribuiti gli appezzamenti di terreno ai più sfortunati, tra cui i veterani, i poveri e i [[laureato|laureati]] in [[lettere]], ottenendo così l'appoggio dell'intera [[popolazione]].
 
Nel [[qualcosa]] a.C. Cesare venne inviato nelle province della [[Gallia]] Cisalpina e della Gallia Transalpina per l'operazione ''Duratura Libertas'' (Enduring Freedom, in antico druidico) allo scopo di spodestare [[Vencingetorige]], capo dei [[Galli]], accusato di possedere [[armi di distruzione di massa]] nel suo pollaio. Inoltre, da questa impresa Cesare trasse ispirazione per il suo primo [[best seller]] ''[[De bello gallico]]'', che, in base alla traduzione, può essere un [[libro]] di [[viaggio|viaggi]] sulle bellezze della Gallia (Il bello della Gallia) o un libro di [[cucina]] (Il bello di cucinare i galli).
 
[[File:Julio Cesar.jpg|thumb|Giulio Cesare nella trasferta contro i [[Germani]] del [[Borussia Dortmund]].]]
 
Da qui cominciò le sue memorabili campagne militari, che lo portarono fino in [[Germania|Tedeschia]], in [[Britannia]], in Mezzo [[Oriente]] e, dove nessuno aveva mai osato prima, nel quartiere Magliana. In poche parole, ovunque ci fossero poveri innocenti da uccidere. In questi anni Cesare accumulò un successo dopo l'altro, fino a diventare il [[personaggio]] di spicco della politica e della televisione romana, il che lo portò a scontrarsi con i senatori e con vari ospiti dei [[talk show]], oltre a dover combattere con le [[emorroidi]], a furia di stare a [[cavallo]].
 
== La guerra civile e la dittatura ==
 
Concluse le campagne, Cesare cercò nuovamente di rientrare a Roma, ma il senato si rese conto che sarebbe stato troppo [[pericolo|pericoloso]]: l'esercito di Cesare era troppo grande e il [[buffet]] non aveva abbastanza tartine. Per questo e si affidò all'appoggio di Pompeo, che era l'unico [[idiota]] disposto a farlo, pur di non dover stare a casa con quella rompipalle della moglie. Nel frattempo, Cesare chiedeva senza successo al senato di entrare a Roma con l'esercito, dandogli la sua [[parola]] di [[Giovani Marmotte|Giovane Marmotta]] che non li avrebbe trucidati. <br/>
I senatori invece proibirono a Cesare di superare l'uscita del casello [[Rubikone|Rubicone Sud]]. Allora Cesare, in segno di sfida e di bastardaggine, superò con le sue truppe il [[fiume]], che segnava il confine del territorio romano. Nel farlo Cesare pronunciò la famosa [[frase]]: "Alea iacta est", che tradotto suona più meno:
 
{{Cit|E mo'so [[cazzo|cazzi]] vostri!|}}
 
Inoltre si dice che mentre attraversava il fiume domandasse al [[cuoco]]:
 
{{dialogo2|Cesare|Che si mangia oggi?|Cuoco|Oggi brodino di dado, o Cesare!}}
{{dialogo2|Cesare|Ma fa schifo!|Cuoco|Oramai il dado è tratto, sennò vattene in trattoria che ti trattano meglio! Ma guarda questo come mi tratta.}}
 
Il cuoco fu condannato alla fucilazione da Cesare per indisponenza.
 
[[File:Soldatini romani.JPG|300px|thumb|left|La battaglia di Farsalo in tutta la sua crudezza.]]
 
Pompeo avrebbe dovuto combatterlo, ma ormai erano anni che non si prendeva un po' di [[ferie]] e in quel momento si diede irreperibile. Dopo una veloce marcia Cesare entrò a Roma e instaurò una [[dittatura]]. Allarmato, Pompeo raggiunse l'esercito ancora in canotta e ciabattine da [[mare]], ma ormai era troppo tardi. Lo scontro si ebbe nella [[battaglia di Farsalo]] dove Cesare, secondo il [[gergo]] militare, prese a calci in [[culo]] Pompeo e il suo esercito. Pompeo fuggì in [[Egitto]], ma lì fu ucciso da uno che aveva provato a superare al casello. [[Catone]], alla notizia della sconfitta, si suicidò bevendo una bottiglia di [[Fanta]] calda e sfiatata. [[Cicerone]] non si suicidò, ma lasciò la politica e lanciò una linea di [[profumo|profumi]] e abbigliamento.
 
Nel 47 Cesare assunse il titolo di ''dictator'' che, di fatto, concentrava nelle sue [[mano|mani]] tutto il potere, promettendo però di assumere il controllo solo nei casi di emergenza. Peccato che fosse proprio Cesare a decidere quali fossero le emergenze, cosicché se un [[gatto]] rimaneva incastrato su un [[albero]] o se veniva previsto [[caldo]] record per l'[[estate]], veniva proclamato lo stato di allarme e Cesare tornava sul trono.
 
{{Dialogo|Cesare|Com'è la situazione là fuori?|Servo|Tutto tranquillo.|Cesare|Tutto tutto? Non c'è proprio [[niente]] che non va?|Servo|No niente.|Cesare|Ma dai qualcosa ci deve essere! Una [[vecchio|vecchietta]] che deve attraversare la [[strada]], una [[bambina]] a cui è caduto il gelato...|Servo|No, è tutto perfetto signore.|Cesare|Ma da quando questa città è così perfetta? Prima c'erano tanti bei crimini, ti ammazzavano appena uscivi di casa e adesso... Dove andremo a finire?|Servo|Peccato solo che fuori sia un po' umido.|Cesare|Oh mio [[Giove]]! Cosa aspettavi a dirmelo? Sciogli il senato! Siamo in stato di emergenza!}}
 
A garanzia della democrazia, Cesare tenne comunque in [[vita]] il senato, divertendosi e a lanciare noccioline ai senatori mentre questi discutevano. Non ebbe rancore contro i suoi avversari sconfitti, come dimostrò condannandoli a morte per impalamento; o almeno quelli che rimanevano, visto che la maggior parte era scappata o si era nascosta sotto il [[letto]].
 
Seppe come farsi amare dal popolo, elargendo denaro e organizzando [[gioco|giochi]] circensi, per lo più consistenti in emozionanti sfide di ex senatori contro [[leone|leoni]] e tigri (per rendere lo scontro più equo ai senatori venivano legate le mani dietro la [[schiena]]). Fece erigere statue raffiguranti lui che sconfigge Pompeo, che scioglie i senatori nell'[[acido]] e che vince la finale di [[Champions League]].
 
Egli, infatti, cercava sempre di accontentare il popolo in ogni modo, tranne una volta: un giorno, mentre Cesare attraversava Roma sulla sua [[biga]] d'[[oro]], un tribuno [[balbuziente]] gli chiese: ''"Cesare, il popolo chiede sesterzi"''; e Cesare rispose: ''"No, vado dritto"''.
Proseguì con le sue campagne militari, vincendo le battaglie di Tapso, Munda e [[Waterloo]]. In più era talmente megalomane che fece rifare la [[battaglia di Zama]] e la vinse. Si spinse in [[Asia]], dove però le sue conquiste furono bloccate dal popolo più fancazzista dell'epoca: i [[Parti|Party]].
 
Inoltre riorganizzò completamente l'amministrazione, l'[[economia]] e le legge romana. Ma si tratta di cose troppo noiose per parlarne qui e si correrebbe il [[rischio]] che il [[lettore]] chiuda la finestra per cominciare a smanettarsi su [[Youporn]].
 
[[File:Donna che lecca un pene di ghiaccio.jpg|thumb|left|La morigerata [[Cleopatra]].]]
 
== Il periodo in Egitto ==
 
Dopo tutto questo [[casino]], Cesare si prese una [[vacanza]] in [[Egitto]], dove intrattenne rapporti con [[Cleopatra]], la regina [[ninfomane]] e pedofila, poiché dopo aver ucciso suo fratello Tolomeomaggiore si fece suo fratello Tolomeominore. Cleopatra inoltre, [[regina]] d'Egitto, aveva una strana passione per [[serpente|serpenti]], capitoni, mazze da [[baseball]], pali telegrafici, e tutto ciò che aveva forma tubolare. Fu lietissima che in Egitto vi fossero tanti legionari e trattenne Cesare in Egitto per tutto il [[tempo]] necessario a ripassarseli tutti, compresi cavalli, cavalieri, elefanti e cammelli catturati ai [[nemico|nemici]]. <br/>
Per la verità Cesare era innamorato di Frucione, un [[numidi|numida]] al servizio di Cleopatra, ma, per l'[[occhio]] del pubblico, finse di essersi innamorato di Cleopatra.
 
== Congiura e uccisione ==
 
[[File:Idi di Marzo a cuscinate.jpg|right|thumb|340px|"Vai al [[pigiama]] [[party]] del senato" hanno detto, "ti divertirai" hanno detto...]]
 
Cesare nominò console sé stesso e [[Marco Antonio]] e designò come assistente il suo cane [[Dudù]]. Invece [[Bruto]] e [[Cassio]] vennero impegnati nel suo gabinetto imperiale, nel senso che dovevano pulire i [[cesso|cessi]] di casa. Forse per questo Bruto iniziò a nutrire risentimento nei confronti del [[padre]] adottivo. In realtà non aveva mai amato Cesare, fin da quando lo aveva preso al [[negozio]] di [[animale|animali]] quando aveva ormai quarant'anni, anche perché piuttosto che dargli un [[nome]] normale, gli aveva affibbiato un nome da personaggio dei cartoni animati. <br/>
Allo stesso tempo Cassio era rimasto molto deluso da Cesare per non averlo portato con sé in Egitto per il [[Puttan Tour|puttan tour]] di fine guerra civile. Allora galvanizzò il senato e lo aizzò contro Cesare. A questo punto le attenzioni di tutti puntarono verso Bruto, amante della [[repubblica]] e aderente alla filosofia dello [[stoicismo]] e alla pratica del bastardismo.
 
Secondo la tradizione Cesare ebbe molti segni premonitori della sua imminente fine: quando camminava i gatti neri si grattavano e il suo corpo aveva smesso di avere un'ombra. Alcuni andarono direttamente da Cesare per avvisarlo del pericolo, ma lui li liquidò credendo che fossero [[testimone di geova|testimoni di geova]]. <br/>
Persino la moglie, che solitamente se ne fregava altamente di quello che faceva il marito purché continuasse a portare i soldi a casa, venne colta da un brutto presentimento. Infatti, la sera prima aveva fatto uno strano [[sogno]], in cui tutti i legionari facevano il "[[trenino]]" mentre Cesare era la "[[locomotiva]]". Raccontò il sogno a Cesare supplicandolo di non andare in Senato; ma il [[marito]], indignato, replicò che lui era sempre alla [[testa]] dei legionari, soprattutto nel "trenino".
 
[[File:Portacoltelli_a_forma_di_Cesare.jpg‎|right|thumb|300px|Statua di Cesare negli ultimi istanti di [[vita]].]]
 
{{Dialogo|Moglie di Cesare|Cesare, attento alle idi di Marzo!|Cesare|Ma siamo ancora a gennaio.|Moglie|Vabbé tu stai comunque attento.|Cesare|La solita rompipalle.|Moglie|E parla un po' con Bruto, lo vedo strano. E poi sta sempre in camera a bisbigliare con quel suo amico, Cassio.|Cesare|Ma lasciali masturbare in pace.}}
 
Avrebbe dovuto insospettirlo anche l'atteggiamento di Bruto, poiché in quei [[giorno|giorni]] non faceva altro che sfogliare riviste di [[bara|bare]], aveva prenotato un nuovo set di coltelli stranamente dello stesso numero di quanti erano i senatori e non smetteva mai di chiedergli dove preferisse essere seppellito. <br/>
Dopo tutti questi indizi fu un po' da stronzi presentarsi al senato quel giorno. <br/>
Arrivato in senato, si sedette al suo seggio fatto di ossa di nobili, quando i senatori lo attorniarono con la [[scusa]] di volergli chiedere l'[[autografo]]. Mentre un senatore teneva occupato Marco Antonio fuori parlando di [[fica]], per evitare che prestasse [[soccorso]] o che chiamasse il CXIII, i senatori si scagliarono contro Cesare inferendogli pugnalate. Cesare tentò di resistere, ma quando vide che persino suo [[figlio]], a cui giusto il [[giorno]] prima aveva comprato la biga nuova di zecca, era tra i congiurati, si arrese e si accasciò a [[terra]], pestando una cacca. Scoprire che il suo stesso figlio lo aveva tradito fu per Cesare una vera [[pugnalata]] alle spalle. L’eminente storico Voyager sostiene che fu ucciso da uno [[sparticulo]]
 
== Opere ==
 
* ''[[De bello gallico]]''
* ''De brutto gallico''
* ''[[De bello civili]]''
* ''[[Cavalleria Rusticana]]''
* Il ''[[Vangelo]]''
* ''L'Italia secondo me''
 
== Curiosità ==
* Si dice che [[nessuna]] delle pugnalate inferte a Cesare fu mortale, infatti morì di [[infarto]].
* Si dice che Cesare abbia inventato il [[parto]] cesareo quando uscì dal ventre materno tagliando in due la madre con una [[spada]].
 
== Voci correlate ==
*[[Impero Romano]]
*[[Tiberio]]
*[[Nerone]]
*[[Caligola]]
*[[Cesaroni]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
 
* [http://video.coolstreaming.us/watch-226ae47fce7bff88e9c3.html Rassegna stampa sul passaggio del Rubicone]
* [http://www.youtube.com/watch?v=H9Zvm1FG_1I Mike Bongiorno (già presente all'epoca) parla di Giulio Cesare]
 
{{cronologia|[[File:Lupa capitolina.jpg|50px]]<br />[[Console|Console Romano]]<br />con '''[[Marco Antonio]]'''<br />59-44 a.C.|'''[[Pompeo]]''' e '''[[Intestino crasso|Crasso]]'''|'''[[Augusto]]''' e '''[[mia nonna]]'''}}
 
{{anticaroma}}
{{Asterix}}
{{Portali|Storia}}
{{Latrina|giorno=02|mese=04|anno=2018|votifavorevoli=2|votitotali=2|argomento=storia}}
 
[[Categoria:Militari]]
[[Categoria:Politici]]
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[[da:Julius Cæsar]]
[[de:Julius Caesar]]
[[en:Julius Cæsar]]
[[es:Cayo Julio César]]
[[fi:Julius Caesar]]
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[[ja:ガイウス・ユリウス・カエサル]]
[[la:Caius Iulius Caesar]]
[[nl:Julius Caesar]]
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[[zh:盖乌斯‧尤利乌斯‧恺撒]]