Filippo Brunelleschi: differenze tra le versioni

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[[File:Brunelleschi.jpg|right|thumb|200px|Brunelleschi, dopo aver utilizzato un litro di crescina.]]
Tale Filippo Brunelleschi era figlio di un [[notaio|notaro]] col vizio del gioco e dell'alcool e di una che di cognome faceva Spinelli. Il che è tutto un dire. Più o meno contemporaneo del famoso Lorenzo Ghiberti (?), ma anche più o meno contemporaneo di [[Gesù Cristo]], di [[Giovanni Pascoli]], di [[Re Quercia]], di te, e addirittura di stesso, si mostrò fin dalla prima infanzia figlio di papà spendaccione e buono a nulla. Suo padre era famoso nel Borgo per essere un ladro di galline e per aver una volta imbrogliato due mercanti arabi e aver venduto loro tre mandarini spacciandoli per arance. Cresciuto in una situazione familiare complicata, con la madre [[tossicodipendente]] e il padre sempre in giro tra [[casinò]] e sale da biliardo, il giovane Brunello rischiava seriamente di avviarsi sulla cattiva strada. Leggende narrano che un dì il sopracitato futuro architetto tardava ad accasare: il padre, preoccupato, lo scovò in una cantina intento ad intraprendere una gara di rutti con immigrati pugliesi. Per evitare il peggio, il buon notaro trovò per il figlio una sistemazione presso l'azienda di un amico di famiglia (sì, anche a quei tempi si faceva così...) un certo Benincasa, il quale insegnò al giovane rampollo l'arte dello sputo. E anche dei "lavori manuali". Il suo primo (e unico) biografo, [[Gianni Morandi]], non scrisse niente sulla sua vita. È per questo che Nonciclopedia mi paga per inventare di sana pianta la sua biografia.
 
=== Le opere della giovinezza ===
[[File:Pandoro2.jpg|left|thumb|200px|Il famoso Battistero realizzato da Brunelleschi.]]
Dopo aver vinto, grazie agli insegnamenti di ser Benincasa, il torneo fiorentino di sputo in lungo, il giovine Brunello sviluppò la sua passione per l'arte manuale. Fu appunto in questo periodo che i suoi contemporanei cominciarono a chiamarlo '''Pippo'''. Tra una [[sega]] e l'altra, comunque, concepì alcuni disegni strampalati che noi oggi consderiamoconsideriamo all'unanimità genialate di prima categoria. Una delle sue prime opere fu il ''Battistero di Firenze''. Se vi state chiedendo cosa sia un [[Battistero]], tranquilli, neanche Brunelleschi lo sapeva. In realtà [[nessuno]] sa cos'è un Battistero, ma eminenti [[archeologo|archeologi]] sono abbastanza concordi sul fatto che possa essere qualcosa di molto simile alla foto che vedete a sinistra.
 
=== Il viaggio a Baghdad ===
[[File:Pannello solare.jpg|right|thumb|200px| Il pannello del Battistero di Firenze.]]
Dopo aver truccato un concorso per vincere un [[appalto]] per alcuni lavori da eseguire a [[Milano 2]], incalzato dalla polizia federale, fuggì all'estero. Inizialmente era diretto in [[Bangladesh]] con l'intento di chiedere [[asilo politico]] e studiare l'arte locale, ma il cavallo sbagliò strada e si ritrovò così a [[Baghdad]]. Qui cominciò a fare uso di [[hashish]], che esportò in Italia in grandi quantità (a quei tempi non c'erano i controlli agli aeroporti). Proprio a Baghdad, inoltre, conobbe uno dei suoi migliori amici: [[Donatello]]. Ora, di questo Donatello nessuno ha mai avuto notizie, ma il nostro team di archeologi ha sviluppato diverse tesi su chi possa essere costui. Ci sono buoni motivi per credere che avesse la pelle verde, il guscio, un nastro viola e un bastone sempre a portata di mano. Dopo un periodo di studi in comune, tornarono in Italiopoli. Qui Brunelleschi si occupò principalmente di sculturaggine e architetturazione, mentre Donatello {{citnec|andò a vivere nelle fogne}}.
 
== Le opere ==