Eschilo: differenze tra le versioni

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Alla prima dell'opera vennero fatte lanciare centinaia di tartarughe da delle aquile in volo, per annunciare in pompa magna l'evento.<br />
Ormai era chiaro quanto fosse diventato famoso. Sempre circondato da [[Donna|donnine]] festanti che gli cadevano ai piedi come tartarughe lanciate da aquile in volo, fan che gli chiedevano [[Autografo|autografi]], bimbi che lo imitavano per strada e ogni tanto un'apparizione in qualche [[Discoteca|disco]] in qualità di patron della serata. Ora era talmente ebbro di cotanto ''furor'' creativo e del suo connesso riscontro presso le masse<ref>ben 1000 persone, ma considerando che all'epoca Atene contava circa 1700 abitanti era già poco più della metà della popolazione, eh.</ref> che gli balenò in mente l'[[idea]] che ormai aveva la possibilità di realizzare trasposizioni teatrali di qualsiasi cosa. Così, spinto da un'improvvisa ispirazione, decise di sperimentare la rappresentazione di una torbida storia di [[Omicidio|omicidi]], [[Tribunale|tribunali]] e [[Politica|macchinazioni politiche]] con le ''Eumenidi''. In pratica una sorta di ''[[Una mamma per amica]]'' pro tempore, ma meno esplicita. L'opera si ispira ad altri fatti di cronaca in cui fu coinvolto anche Efialte. Sì, quello del film [[300 (film)|300]]. L'opera, nonostante le premesse sembrassero piuttosto negative, segnò una grande conquista di pubblico, con un'approvazione dell'80% del pubblico pagante, il che era già tantissimo, considerato che al [[teatro classico]] si entrava gratuitamente. Questo primo tentativo lo spinse a mettere in pratica un pensiero che lo assillava da anni ormai. La vendetta sulla sua ex fidanzata, che lo lasciò due capitoli fa, mentre era fuori per il servizio di leva.<br />
Correva l'[[anno]] [[458 a.C.]] L'aria era frizzantina e il [[vento]] carezzava lievemente i colli da sud-est. Tutto presagiva una gran pace e serenità. Così, immerso nella piacevole contemplazione della natura dal [[Oro|criso]]-[[Avorio|elefantino]] balcone della sua villa coloniale, il buon Eschilo iniziò la stesura di quella che sarebbe stata l'Opera più controversa, complessa e ispirata di tutta la sua produttiva carriera: la trilogia dell' ''Orestea''. L'opera prese nome proprio dalla sua ex, Orestea Takalopulos, e prevedeva originariamente tre capitoli in cui denunciare essenzialmente quanto fosse stata stronza. Tuttavia già dal [[prologo]] la storia prese un'altra dimensione, diventando l'opera che oggi tutti riconosciamo, in cui si denuncia sì il comportamento della sua ex, ma qui si chiama Clitennestra e viene uccisa dal figlio Oreste<ref>Doveva pur giustificare il titolo del racconto.</ref> avuto con l'[[amante]]. Dato che non seppe più come chiudere la storia ci schiaffò dentro le ''Eumenidi'' come ultimo atto della [[trilogia]]. Il successo fu tale che persino le aquile, dall'ammirazione, lanciavano tartarughe di festeggiamento.
 
== Il declino e la morte ==
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