Enzo Biagi: differenze tra le versioni

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Enzo Biagi aveva tre figlie, una delle quali, [[Bice Biagi|Bice]], ha un nome orribile.
 
== Da nerd a partigiano ==
 
Enzo Biagi cresce sull'[[appennini|appennino]] [[Emilia Romagna|emiliano]], che lui stesso ha costruito, masso su masso, col sudore della sua fronte. Di salute cagionevole (è affetto da [[vecchiaia]] fin dall'età di settant'anni), decide di non lasciare mai la terra natìa. La scelta sembra un ostacolo insormontabile per la sua carriera, ma Biagi, dimostrando un fiuto da cronista navigato, rimedia al problema inventandosi interviste e reportage. Questo nuovo modo di concepire l'[[informazione]] farà proseliti e verrà adottato da tutte le testate giornalistiche italiane.<br />Nel [[1943]] si unisce ai [[partigiani]] e, in virtù del suo fisico gracile e del suo alto livello di istruzione, il comando gli affida il compito di risolvere i [[cruciverba]] e di unire i puntini da 1 a 25. Biagi viene comunque coinvolto in uno scontro a fuoco, durante il quale spara al [[Repubblica Sociale Italiana|repubblichino]] [[Indro Montanelli]], asportandogli metà calotta cranica e rendendolo così l'acuto pensatore che tutti abbiamo avuto modo di apprezzare. Negli anni a venire nasce tra i due un'affettuosa [[amicizia]], tanto che Montanelli dichiara:
 
{{quote|Solo a Biagi e a mia moglie ho concesso il sommo privilegio di spararmi.|}}
 
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Biagi passa alla direzione dei più importanti giornali: il ''[[Corriere della Sera]]'', ''[[La Stampa]]'', ''[[Playboy]]'', ''Amici a Quattro Zampe'', ''Scarpe & Scarpiere''. In un editoriale dimostra con prove inoppugnabili che il [[Subcomandante Marcos]] altri non è che [[Giorgio Mastrota]], ma l'[[Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale]] e [[Mondial Casa]] lo mettono a tacere minacciandolo di [[morte]]. E regalandogli un set di casseruole perfette per cucinare l'abbacchio.
 
== Biagi in technicolor ==
 
Negli [[anni '60]] Biagi è in [[RAI]] con ''RT Rotocalco Televisivo''. Il programma crea scalpore perché è il primo a parlare esplicitamente di [[mafia]], e il primo a parlarne bene. Pubblica poi, con lo [[pseudonimo]] di Biagio Zen, una serie di monografie sui personaggi contemporanei che hanno reso grande l'Italia: [[Gianni Agnelli]], [[Enzo Ferrari]], [[Rocco Siffredi]].<br />Nel frattempo Enzo Biagi finisce nel mirino delle [[Brigate Rosse]], che decidono di farlo fuori. Le BR però sbagliano persona e uccidono il [[diritto del lavoro|giuslavorista]] [[Bologna|bolognese]] [[Marco Biagi]]. La settimana seguente ci riprovano e uccidono Gianfranco Biagi, il titolare di un elettrauto.<br />Le BR continuano a colpire a casaccio e a ridurre sensibilmente il numero di Biagi in Italia fino al [[1989]], anno in cui vengono smantellate. Non dovendo più temere per la propria incolumità, Enzo può finalmente uscire dal barile di alici marinate in cui si era nascosto durante gli [[anni di piombo]].
 
== ==
 
Negli [[anni '90]] continua a realizzare trasmissioni tematiche, di grande spessore, dedicate alla fine del [[comunismo]], allo scandalo della [[P2]] e alle operazioni di mastoplastica adduttiva di [[Sabrina Salerno]]. Non mancano i pericoli: dopo un servizio molto critico nei confronti della [[polizia]], il [[Commissario Rex]] tenta di sbranarlo.<br />Per debellare una brutta forma di [[stitichezza]] che lo accompagna fin dai tempi della [[Resistenza]], Enzo Biagi si abbandona all'abbraccio tentatore delle [[Supposta|supposte]] di glicerina. Come ampiamente dimostrato da recenti studi, dalle supposte all'[[eroina]] il passo è breve e Biagi diventa [[tossicodipendenza|tossicodipendente]], tanto che negli ambienti RAI le malelingue gli affibbiano il soprannome ''Il Fatto''. In una spirale di degrado psicofisico e pulsioni autodistruttrici, pur di pagarsi una dose inizia a rubare tv e a lavorare per ''[[il Giornale]]''. Riesce a ripulirsi grazie all'aiuto dell'amico cardinale [[Ersilio Tonini]], che lo lega al letto e gli fa passare la voglia di [[droga]] a suon di scudisciate.
 
== Dalla [[Bulgaria]] con furore ==
 
Il [[18 aprile]] 2002 il Soviet Supremo [[Silvio Berlusconi]] emana il celeberrimo [[editto bulgaro]], nel quale accusa Enzo Biagi, [[Michele Santoro]], il parrucchiere di Santoro e i comici [[George Carlin]] e [[Bill Hicks]] delle seguenti nefandezze:
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