Ente pubblico: differenze tra le versioni

nessun oggetto della modifica
m (Rollback - Annullate le modifiche di 213.221.146.246 (discussione), riportata alla versione precedente di Alex48)
Nessun oggetto della modifica
 
(12 versioni intermedie di 7 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{politica}}
 
[[File:Stemma Ministero dei PompiniMinisterocarfagnap.svgJPG|thumb|right|220px|Non tutti gli enti pubblici sono inutili.]]
{{cit2|'''Ente pubblico''': organismo creato secondo norme di diritto pubblico, attraverso il quale la pubblica amministrazione svolge la sua funzione amministrativa per il perseguimento di un interesse pubblico.|Definizione che dovrebbe giustificarne l'esistenza.}}
Un '''ente pubblico''' è quindi costituito nell'interesse della collettività, per definizione.<br />...<br />...<br />(diamine s'è riletto più volte, c'è davvero scritto così... assurdo!)<br /> Alla luce dei fatti, un ente pubblico (e chi ci lavora dentro) non può essere quindi etichettato come "[[sanguisuga]]" o "[[parassita]]", perché svolge un'attività di interesse sociale, o perlomeno di qualche società<ref>ci sarà un modo per [[Arrampicarsi sugli specchi|finire questa pagina senza beccarsi la galera?!]]</ref>.
Line 8 ⟶ 7:
[[File:enti pubblici che fanno lo stesso lavoro.jpg|thumb|left|430px|[[Totò|...e poi dicono che noi meridionali siamo tirati... Abbondandis abbondandum!]]]]
{{cit2|Gli organi direttivi dell'ente pubblico devono privilegiare i processi che creano valore per il cittadino, definiti processi primari, rispetto a quelli di supporto e a quelli burocratici.|Dove abbiamo sbagliato?!}}
L'ente pubblico svolge dunque un servizio che "necessita al cittadino", è inutile lamentarsi delle troppe [[tasse]], se serve [[qualcosa]] bisogna essere pronti a pagarla. Per guidare un'automobile serve la [[patente]] e quindi è indispensabile la [[questura]] che la rilascia, che poi è la stessa che controlla se ce l'hai... ''(forse non era l'esempio giusto)''... Dobbiamo pagare le tasse per mantenere l'Agenzia delle Entrate, che controlla chi paga le tasse e lo sanziona se sbaglia i conti... ''(macché, nemmeno)''... Paghiamo l'[[IMU]] per mantenere l'ufficio tecnico del comune, che è lo stesso che ci dice di "no" se vogliamo costruirci un box per l'auto nel nostro giardino... ''(puttana Eva, inizia a diventare una questione di principio)''... Ecco! Paghiamo le accise sulla benzina affinché le strade su cui circoliamo siano mantenute in buono stato. (vedi che a cercare bene...) La [[burocrazia]] non deve ostacolare lo svolgimento del servizio, altrimenti rischia di diventare un fastidio per il cittadino. Se hai bisogno del tagliandino per parcheggiare dove ti pare, perché hai perso la gamba in una pressa mentre stavi lavorando, è {{s|<del>semplicissimo: vai dai [[vigili urbani]] zompettando sull'unica che ti resta e te lo fai dare.}}</del><br />Purtroppo recentemente è cambiata la prassi, l'iter corretto è questo:
[[File:Disabile.jpg|thumb|right|150px|Per ottenere questo servono 4-5 enti pubblici.]]
# ritirare un foglio dall'[[ospedale]] che attesta ufficialmente la gamba in meno;
Line 23 ⟶ 22:
# aspettare qualche giorno per la firma e la registrazione del prezioso foglietto plastificato;
# recarsi a ritirarlo.
 
Piccola postilla: in un punto a caso di questa catena di eventi, comunque sempre prima del passaggio finale, può verificarsi un evento definito "decesso dell' interessato", pertanto, subito dopo tale evento bisogna inserire i seguenti passaggi
# recarsi dal padre eterno e chiedere l' autorizzazione a risorgere in quanto non si è ancora terminato l' iter per l' invalidità;
# completare il processo di risurrezione;
# recarsi da un medico autorizzato che certifichi l' avvenuto ritorno in vita (i medici abilitati sono molto pochi e noti come TRAUMATURGHI o come FISIOESORCISTI);
# recarsi subito all' ASL col certificato di risurrezione e fare domanda per una valutazione resurreziologica presso la commissione medico-legale;
# la commissione medico-legale, verificata l' effettiva esistenza in vita dell' interessato e la congruità del certificato di risurrezione, rilascerà un idonea dichiarazione;
A questo punto si potrà riprendere la procedura da dove la si era interrotta. Ovvio che se un evento "decesso" dovesse verificarsi di nuovo, tutti i passaggi suddetti andrebbero ripetuti da capo.
 
Dopo qualche anno il tagliando scade, la gamba nel frattempo è ancora latitante ma non importa, bisogna tornare presso la ASL per
ottenere un nuovo foglio, anche se su quello dell'INPS c'era scritto "non rivedibile"<ref>perché non siete Lizard</ref>, ma ai vigili
Line 28 ⟶ 36:
 
== Caratteristiche ==
[[File:Mario Monti.jpg|thumb|left|280px|''"Tengo a precisare che non tutti gli enti sono inutili, l'Istituto pugliese di ricerche economiche e sociali, tanto per citarne uno, ha trovato una [[ManualiNonbooks:Risolvere il cubo di Rubik|soluzione alternativa del cubo di Rubik]]"''.]]
[[File:Ente.jpg|thumb|rightt|220px|'''Presidenza del Consiglio dei ministri''': circa 2.200 impiegati, per un costo superiore al miliardo di euro (non certo per gli stipendi).]]
Gli enti pubblici possono avere una loro autonomia economica, che tradotto significa:
* fregarsene dei vincoli di bilancio,
* gonfiare a piacimento le spese,
* potersi indebitare senza ritegno.
La [[legge Biagi]] gli consente<ref>mai termine fu più azzeccato</ref>, per alcuni tipi di contratto come le collaborazioni a progetto, di assegnare lavori (e relativi aumenti retributivi) senza concorso pubblico. Per fortuna, grazie alle indiscutibili virtù di [[Politico onesto|onestà e rettitudine della nostra classe politica]], nessuno ne approfitta, poco.<br /> Il direttore dell'ente può addirittura stipulare dei [[Mutuo|mutui]] (garantiti col patrimonio dell'ente) per pagare spese di rappresentanza, di trasferta e collaborazioni. Per capirci, non solo può finire tutti i soldi che ha a disposizione, ma può anche lasciare un buco spaventoso per le generazioni a venire (INPS docet). Se un direttore fosse estremamente disonesto, potrebbe vendere gli immobili dell'ente ad un palazzinaro suo amico, e poi pagargli un affitto stratosferico lasciando la struttura operativa proprio lì dov'era. Questa [[Paraculata|geniale intuizione economica]] era venuta a [[Marco Tronchetti Provera]] quando governava la [[Telecom Italia|Telecom]], per fortuna che in ambito pubblico queste "furbate" non succedono {{s|<del>mai}}</del> troppo spesso.<br />I tratti salienti di un ente pubblico sono:
* '''Autoritatività''': prevalenza nel rapporto con altri soggetti di diritto, per esempio con le persone fisiche, che non sono pertanto in dignità paritaria nei confronti dell'ente, perché in ogni statuto è presente un art.7 che sottolinea: ''"[[Alberto Sordi|Perché l'Ente è l'Ente, e voi non siete un cazzo!]]"''
* '''Autarchia''': in questo contesto è la capacità degli enti, diversi dallo [[Stato]], di possedere delle potestà pubbliche, come la possibilità di agire con provvedimenti amministrativi con la stessa efficacia. In sostanza, ti possono pignorare il [[cane]] e non puoi dire: ''"E questi chi diavolo sono?"''
* '''Autotutela''': possibilità di sindacare la validità dei propri atti, ossia il potere di revoca, sospensione, proroga, annullamento o convalida. In pratica possono richiederti lo stesso versamento anche 5-6 volte e poi, ogni volta che dimostri di avere la ricevuta, annullarlo e liquidarti con un: ''"Ci scusi, a volte il computer impazzisce"''. A tale affermazione si può reagire in due modi, mordere l'impiegato alla giugulare fino al dissanguamento, oppure fargli notare che un computer non è in grado di pensare e in conseguenza di impazzire, a meno di bojata umana. Ovviamente loro sperano che non troviate le ricevute, che sia deceduto il [[commercialista]] o che, in un momento di pazzia, lo stesso abbia acceso un fuoco con le pratiche, danzandoci selvaggiamente attorno nudo e cosparso di gelato al lampone.
* '''Autonomia''': capacità degli enti di emanare atti normativi, o provvedimenti, che hanno valore sul piano dell'ordinamento generale. Quindi vale una delle frasi più usate nei film western e dai vari [[Rambo|Rambi]]: ''"Qui la legge sono io!"''
* '''Autostima''': quella che ogni cittadino perde definitivamente dopo aver tentato di interfacciarsi con l' Ente Pubblico. La sensazione che infatti si prova è definita dagli specialisti "Megafrustrazione da autoconvincimento di non valere un assoluto megacazzo". E' proprio questa sensazione che fa stramazzare al suolo il cittadino e che gli fa sussurrare una famosa citazione di un famoso ragioniere: "sono una merdaccia!"''
[[File:colleghe che lavorano al CNEL.jpg|thumb|right|300px|Per fortuna che la disoccupazione non è un problema.]]
Secondo [[i bene informati]], gli enti pubblici sul libro paga del nostro paese raggiungeranno gli [[scarsanta]]mila nel 2075. Considerando l'attuale trend economico, e gli afflussi dei barconi, per quella data ciascun contribuente avrà mezzo dirigente e una segretaria sul groppone, dovrà inoltre campare sei [[disoccupati]], tre [[extracomunitari]], due [[zingari]] ed invitare a cena un [[barbone]] il martedì.
Line 75 ⟶ 83:
|Grazie all'azione combinata ANCI-IFEL abbiamo assistito ad una razionale presa per il culo con le varie ICI, IMU, TASI, TARI, MARI e monti. Via una tassa, dentro un'altra tassa, un truffaldino [[gioco delle tre carte]] in cui il "pollo" è il contribuente (come sempre). L'UNCEM doveva essere assorbito dall'ANCI nel [[2011]], ma si è [[Resistenza|arroccato sulle montagne come i partigiani]] e tiene duro.
|-
|style="text-align:left;"|[[File:AnoAnus sbiancatomasculin.jpg|75px]]
|'''ANEA''': Associazione nazionale autorità e enti di ambito
|L'acronimo, alla nascita ([[11 maggio]] [[2004]]), viene privato della "A" di "autorità" per evitare effetti cacofonici ("ANAEA"). Tale ente ha [[supercazzola|lo scopo di indirizzare e supportare l’azione degli Enti e Autorità di Ambito, promuovendo lo sviluppo sociale, culturale e tecnico degli Enti interessati su scala nazionale, un po' come se fosse antani]].
Line 138 ⟶ 146:
|'''Italia Lavoro'''
|[[Società per azioni]] che si occupa, per l'appunto, di lavoro in Italia.
|Il [[conflitto di interessi]] tra la natura di S.p.A. e la sua collocazione nell’ambito dell’ordinamento dello Stato e degli enti pubblici nazionali è stato sanato dalla [[Corte Costituzionale]] con una sentenza {{s|<del>''ad personam''}}</del> ''ad entem publicum''. Dal momento della sua fondazione ha ampiamente raggiunto e mantiene elevati standard nel suo ambito di competenze: nel [[2012]] vi lavoravano ben 2813 dipendenti.
|-
|style="text-align:left;"|[[File:Campo di grano con segni disordinati.jpeg|75px]]
Line 159 ⟶ 167:
 
== Note ==
 
{{Legginote}}
{{Note|2}}
 
33

contributi