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{{Cit2|Sono il pio Enea, noto per fama oltre i cieli, e con la flotta mi porto appresso i [[Penati]] scampati al nemico. Cerco la patria Italia e gli avi miei, nati dal sommo [[Giove]].|Enea, durante
{{dialogo|Insegnante|Mi parli del più celebre poema di Virgilio.|Studente|Ah, sì, Virgilio... beh, Virgilio ha scritto la... la...|Insegnante|La?|Studente|La Menneide!|Insegnante|La Menneide?|Studente|Sì, la Menneide. La Menneide, ecco, è un... un celebre poema -di Virgilio, appunto- che narra le avventure di [[Pietro Mennea|Mennea]], che nelle Olimpiadi di Troia del 1974 vinse l'oro nei 200 metri piani.|Insegnante|Bene, le do sei. Vada pure a posto.}}▼
{{Cit2|Essere clementi verso i sottomessi e distruggere i superbi.|[[Anchise]] spiega al figlio Enea i compiti dei [[moderatore|moderatori]] dei [[forum]]}}▼
▲{{Cit2|Sono il pio Enea, noto per fama oltre i cieli, e con la flotta mi porto appresso i Penati scampati al nemico. Cerco la patria Italia e gli avi miei, nati dal sommo Giove.|Enea durante i provini risponde alla domanda "Perché il [[Grande Fratello]] dovrebbe prendere proprio te?"|}}
{{Cit2|Dopo quello
{{Cit2|Troiano, tirio... per me non v'è differenza!|Didone sulla sua grande [[Puttana|apertura mentale]]}}▼
{{Cit2|
{{Cit2|Vecchio rincoglionito alla sua età fare ancora battute su StarWars.|[[Enea]] che borbotta in risposta al padre}}
▲{{Cit2|Essere clementi verso i sottomessi e distruggere i superbi.|Anchise spiega al figlio Enea i compiti dei [[moderatore|moderatori]] dei [[forum]]}}
{{Cit2|Bruciatela!|Virgilio sull'Eneide (vero)}}
▲{{Cit2|Dopo quello schifo che ha scritto, non è certo stata una sorpresa trovarlo all'inferno!|[[Dante Alighieri]] su Virgilio e sulla sua produzione letteraria}}
L''''Eneide''' è un tema in latino che un certo '''[[Publio Virgilio Marone]]''', alunno della scuola media Publio Virgilio Marone di [[Mantova]], scrisse nell'anno scolastico 30-29 [[a.C.]]<br />Per la cronaca la maestra non gradì particolarmente il lavoro di Virgilio e lo premiò con un quattro e mezzo perché a suo dire "''lo scritto è completamente slegato dalla traccia che avevo consegnato, e supera il limite dei quattro fogli protocollo''": Virgilio aveva infatti scritto 12 libri di esametri dattilici, quando gli era stato richiesto un semplice tema sulla gita del giorno prima a [[Gardaland]].▼
▲L''''Eneide''' è un tema in latino che un certo
{{wikipedia}}
== Trama ==
=== Pallosa introduzione: Lo sgambetto greco e la caduta di Troia ===▼
▲{{dialogo|Insegnante|Mi parli del più celebre poema di Virgilio.|Studente|Ah, sì, Virgilio... beh, Virgilio ha scritto la... la...|Insegnante|La?|Studente|La Menneide!|Insegnante|La Menneide?|Studente|Sì, la Menneide. La Menneide, ecco, è un... un celebre poema - di Virgilio, appunto - che narra le avventure di [[Pietro Mennea|Mennea]], che nelle Olimpiadi di Troia del [[1974]] vinse l'oro nei 200 metri piani.|Insegnante|Bene, le do sei. Vada pure a posto.}}
[[Immagine:Vige1.jpg|350px|thumb|Troia nella sua età d'oro.]]▼
{{vedianche|Guerra di Troia}}
Esistono due correnti di pensiero riguardo alle motivazioni che portarono al sanguinoso conflitto raccontato mirabilmente da [[Omero]] (con la consulenza militare di [[Tom Clancy]]) e vergognosamente scopiazzato da Virgilio.<br />La prima corrente sostiene che tutto ebbe inizio quando
A ogni modo, non è molto interessante sapere il [[perché
Dopo dieci anni in cui non avevano nemmeno potuto ritirare la [[posta]] dalla cassetta, figuratevi la sorpresa dei cittadini di Troia quando una mattina le sentinelle annunciarono che l'esercito acheo era scomparso.<br />[[
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Insomma, Enea combatteva da schifo ma aveva un culo pazzesco.<br />Quella notte l'eroe era particolarmente inquieto: eppure, la guerra era vinta, sua moglie
Enea si diresse quindi al più vicino [[centro commerciale]] con l'intenzione di arraffare il maggior numero di [[
[[
Tornato dai suoi cari, Enea notò con stupore che attorno ai due si era formato il classico capannello di
=== Il viaggio verso L'[[Italia]] ===
==== Le prime disavventure ====
Per sette anni Enea e compagni vagabondarono per i mari bevendo acqua salata e cibandosi di tonno [[Rio Mare]]. La prima terra che raggiunsero fu quella dei Traci e qui Enea, sceso a esplorare ma soprattutto a espletare [[cagata|impellenti bisogni fisiologici]], pensò bene di appartarsi dietro un cespuglio di mirto. Non l'avesse mai fatto! Subitò risuonò una voce stridula: "''Brutto sporcaccione! Vattene subito da questa isola! Io sono Polidoro, ucciso a tradimento e lasciato insepolto tra quegli sterpi che tu adesso stai ricoprendo di materia organica anfibia comunemente detta merda!''"<br />Preso dal panico Enea corse alla navi con le braghe ancora calate e ruzzolò fino alla spiaggia atterrando di faccia sugli scogli.<br />La tappa successiva fu l'isola di Delo, dove si trovava un famoso [[oracolo]] sacro ad '''[[Apollo]]'''. Enea attese pazientemente in coda per nove ore che arrivasse il suo turno, ma quando una donna incinta tentò di superarlo reagì male e scatenò una [[rissa]]. Mentre i buttafuori del tempio lo portavano via per le foto segnaletiche di rito fece in tempo a sentire la ieratica voce di Apollo sussurrare: "''O Troiani, cercate l'antica terra da cui veniste! E non dimenticate di comprare qualche souvenir del tempio al negozio qua fuori!''"[[Immagine:Eneide colori.jpg|thumb|left|350px|Immigrazione clandestina, un problema oggi come ieri.]]<br />Quando venne rilasciato Enea raccontò tutto ai suoi compagni; il saggio Anchise, che voleva spassarsela e amava il [[gioco d'azzardo]], provò a dire che forse la terra da cui venivano era [[Las Vegas]], ma bastò uno schiaffone a ridurlo al silenzio.<br />Dato che da buoni figli di Troia non sapevano dove fossero i loro natali, fu deciso che avrebbero visitato ogni paese nei paraggi. "''Prima o poi troveremo la nostra terra d'origine, no?''" chiedeva tutto speranzoso Enea.<br />Nonostante la sua fosse una [[domanda retorica]], la risposta era [[no]]. I troiani girarono in lungo e in largo e in ogni paese in cui arrivarono ricevettero solo minacce, maledizioni e degradanti avances sessuali: in confronto a loro persino gli [[ebrei]] sembravano i turisti più benvoluti del mondo. In ordine cronologico visitarono:▼
▲Per sette anni Enea e compagni vagabondarono per i mari bevendo acqua salata e cibandosi di tonno [[Rio Mare]]. La prima terra che raggiunsero fu quella dei Traci e qui Enea, sceso a esplorare ma soprattutto a espletare
*L'isola di '''Creta''', dove si diedero alla caccia dei maiali selvatici e vennero falcidiati dall'[[influenza suina]]. ▼
*'''Butroto''', una cittadina in cui vennero accolti benissimo e trattati come nababbi, salvo poi scoprire che si trattava di un hotel a undici stelle e che li aspettava un conto salatissimo.▼
*L''''[[Isola dei Famosi]]''', una località infernale abitata da cannibali, vecchie glorie cadute nel [[dimenticatoio]] e da un mostro antropomorfo che gli autoctoni chiamavano [[Simona Ventura]]. ▼
*'''[[Neverland]]''', che lasciarono quando si accorsero che [[Michael Jackson|tutti i bambini presenti sulle navi erano spariti]].▼
*la '''[[Foresta di Sherwood]]''', in cui vennero derubati delle loro già esigue ricchezze.[[Immagine:Leone vecchio coglione.jpg|thumb|280px|Publio Virgilio subito dopo l'incidente che gli è valso il soprannome di "[[Monopalla|Il Marone]]": bella idea provare a radersi l'inguine con una benda davanti agli occhi!]]▼
*La '''[[Sicilia]]''', un'isoletta ridente ma piena di insidie. Enea riuscì piuttosto agevolmente a evitare i gorghi di Scilla e Cariddi, evitò con scaltrezza di farsi catturare dal [[ciclope]] [[Polifemo]] e riuscì perfino a rifutare, seppur con qualche difficoltà, il vassoio di cannoli offerto da [[Salvatore Cuffaro]], un infido semidio che corrompeva con le sue leccornie gli incauti viandanti per poi ricattarli. ▼
▲*L'isola di
A causa di rallentamenti sulla Bologna Taranto, i profughi furono costretti a fare una sosta nella tranquilla città di Drepano. Qui il [[idiota|saggio]] Anchise volle far vedere che aveva ancora il fisico alla sua età e andò a fare il [[bagno]] in un torrente gelato. Neanche i fumi col bronchenolo poterono nulla: morì delirando e con la [[febbre]] a quarantasette.<br />La morte di Anchise gettò tutti i troiani nello sconforto: come avrebbero fatto a tirare avanti senza la pensione del vecchiardo?<br />Toccò ad Enea ricordarlo con una toccante omelia funebre: "''Mio padre era una brava persona. Da buon [[Terrone|meridionale]] gli piaceva spararle grosse, come quando si vantava di essersi portato a letto Venere. Non finirò mai di ringraziare quel fulmine che lo ha centrato e reso paraplegico: grazie alla [[pensione di invalidità]] ci siamo fatti le ferie in Costa Smeralda per trent'anni.<br />Ma mio padre aveva tante altre qualità: mi mancheranno i suoi sproloqui sul tempo troppo umido, mi mancherà la sua capacità di sopravvivere mangiando solo un tozzo di pane a settimana, mi mancherà soprattutto non poter più sfruttare la sua patente per non perdere punti!''"▼
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A causa di rallentamenti sulla [[Bologna]] - [[Taranto]], i profughi furono costretti a fare una sosta nella tranquilla città di Drepano. Qui il saggio Anchise volle far vedere che aveva ancora il fisico alla sua età e andò a fare il [[bagno]] in un torrente gelato. Neanche i fumi col bronchenolo poterono nulla: morì delirando e con la [[febbre]] a quarantasette.<br />La morte di Anchise gettò tutti i troiani nello sconforto: come avrebbero fatto a tirare avanti senza la pensione del vecchiardo?<br />Toccò ad Enea ricordarlo con una toccante omelia funebre:
==== Didone, regina di bidoni ====▼
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[[File:Mosaico Virgilio.jpg|left|thumb|300px|Virgilio legge ad alta voce l'Eneide. Da notare le facce atterrite degli astanti.]]
Dopo aver buttato Anchise in una campana del vetro, gli esuli ripresero la via del mare. Stavano filando col vento in poppa quando l'altera dea '''[[Giunone]]''' li vide e decise di punirli: la dea infatti li odiava perchè una volta aveva un commercialista troiano che gli aveva consigliato di impegnare tutti i suoi risparmi per comprare azioni della [[Parmalat]].<br />Giunone fece di tutto per affondare le venti navi di Enea: creò una spaventosa tempesta, evocò dal nulla gorghi e onde mostruose, telefonò alla [[guardia costiera]] e le disse che un gommone di albanesi stava tentando di sbarcare a [[Lampedusa]]. La flotta troiana sarebbe di certo stata annientata da questa combo di bastardate, ed Enea stava già calpestando vecchi e bambini per accaparrarsi l'unica scialuppa di salvataggio disponibile, quando l'intervento di '''Nettuno''', dio dei mari e sindaco di Nettuno, ristabilì la calma. "''Giunone, come hai osato venire a scassare i cabbasisi in casa mia?''" urlò Nettuno, "''Io non vengo mica nel tuo salotto a cambiare l'arredamento! E sì che hai scelto una tappezzeria orrenda!''"<br />Non appena la bufera si calmò Enea constatò con orrore che ben sette delle sue navi erano sparite e, peggio ancora, non si era assicurato contro gli attacchi delle divinità. I profughi sbarcarono quindi sulle coste della [[Libia]], che all'epoca aveva gli stessi problemi di oggi tranne uno: non c'era ancora [[Muammar Gheddafi]].<br />Mentre i suoi compagni contrattavano sul prezzo delle taniche di [[benzina]] con i [[beduini]], Enea chiamò con sè il fido '''Acate''', si mise l'arco in spalla e si inoltrò nell'entroterra per cacciare un po' di selvaggina. Dopo cinque minuti era là che trascinava il cadavere di Acate e pensava a un modo per spiegare ai parenti come mai il loro congiunto avesse una freccia nella schiena, quand'ecco che apparve tra la vegetazione una donna dalle curve mozzafiato. Era '''Venere''', protettrice della bellezza e dei chirurghi plastici.▼
▲{{Cit2|Troiano, tirio... per me non v'è differenza!|Didone sulla sua grande [[Puttana|apertura mentale]]}}
▲Dopo aver buttato Anchise in una campana del vetro, gli esuli ripresero la via del mare. Stavano filando col vento in poppa quando l'altera dea
{{dialogo|Venere|Ho sentito la tua richiesta d'aiuto, figlio mio!|Enea|Figlio? Ma allora mio padre non era un cacciapalle! È davvero riuscito a portarti a letto!|Venere|Sì, beh, non è una cosa di cui vado fiera... ero giovane, ubriaca e lui voleva a tutti i costi farmi vedere la sua collezione di farfalle... ma torniamo a noi, Enea! Ho buone notizie per te!|Enea|Vuoi dire che finalmente mi hanno preso a [[X Factor]]?|Venere|No, imbecille! Devi recarti a Cartagine, e narrare alla regina la tua storia! Ti dico solo che ti è riservato un grande destino...}}
Detto questo la dea salì su un tram e sparì alla vista dell'eroe dardano.<br />Enea ordinò dunque di far rotta verso Cartagine. Per tutta la durata del viaggio rimase in silenzio e con un sorriso a trentadue denti in faccia. Non rispondeva a nessuno;
Alla sera fu imbandito un suntuoso banchetto a base di [[caviale]], [[foie gras]] e [[Biscotti Cuor di Merda]]. Come da copione Didone chiese a Enea di narrarle le sue vicende. Visto che la regina era un bel pezzo di manza l'eroe aggiunse alla narrazione qualche sparatoria e un inseguimento in auto che fa sempre figo.<br />Didone rimase colpita dalla parlantina sciolta e dalla [[tecnica della smentita fulminante]] di Enea, e più tardi confidò alla sorella
{{quote|Sono il pezzo grosso. Lascia subito Cartagine e vai in Italia. Non fare domande, mi gira così. Distinti saluti, Tuo Giove|}}
Enea restò sgomento. Dove avrebbe trovato un'altra donna bella, che lo manteneva e che non si lamentava se lui scoreggiava a letto?<br />Poi comprese che non ci si può ribellare al volere degli dei e di [[Luciano Moggi]] e andò a comunicare a Didone la brutta notizia.<br />[[File:Enea ferito da una freccia.jpg|300px|thumb|''Enea si fa la ceretta'', pittura parietale del I secolo a.C.]]Lei la prese bene: gli ruppe in testa sedici piatti e minacciò di uccidersi se la lasciava.<br />Furono ore di indecisione per il condottiero troiano. Alle tre di notte finalmente si comportò da uomo: rubò tutta l'argenteria di Didone, radunò le sue navi e scappò come un ladro.<br />Alla mattina in ogni angolo di Cartagine erano udibili i lamenti della regina. Non aveva saputo della fuga di Enea, aveva una carie dolorosissima. Quando Anna da brava deficiente
{{quote|Giove, fa in modo che tra i miei discendenti e quelli di Enea ci sia sempre guerra terribile!|}}
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==== Enea nell'[[Ade]] ====
Con in testa il doloroso ricordo della vasca a idromassaggio di Didone, Enea diede ordine ai suoi di attraccare nella più vicina isola e organizzò dei giochi sportivi. Era infatti passato un anno dalla morte di Anchise e le usanze dell'epoca prevedevano che in onore al defunto bisognasse sfidarsi in alcune discipline e far finta di essere dispiaciuti per la perdita. I giochi più gettonati erano:▼
▲Con in testa il doloroso ricordo della vasca a idromassaggio di Didone, Enea diede ordine ai suoi di attraccare nella più vicina isola e organizzò dei giochi sportivi. Era infatti passato un [[anno]] dalla morte di Anchise e le usanze dell'epoca prevedevano che in onore al defunto bisognasse sfidarsi in alcune discipline e far finta di essere dispiaciuti per la perdita. I giochi più gettonati erano:
*[[lancio del martello]]▼
*lancio del bouquet▼
*tiro con l'arco
*salto in lungo
*salto del pasto
▲*[[lancio del martello]]
▲*lancio del bouquet
*abbuffata di [[peperonata]]
*[[hockey su sabbia]]
A tutti i vincitori Enea in persona regalò un talento d'oro, un'ascia bipenne e un biglietto omaggio per il prossimo [[Festival di Sanremo]].<br />[[File:Spiderman-dude-fail.gif|thumb|
Alla mattina sbarcarono a
{{dialogo|Caronte|Indietro! Io non trasporto vivi e baluba, e questo qui corrisponde a entrambe le categorie! Non c'è nulla che possa farmi cambiare idea!|Sibilla|E se ti passassi il numero di telefono di quella mia amica brunetta che ti piace?|Caronte|Montate su, pota!}}▼
▲{{dialogo|Caronte|Indietro! Io non trasporto vivi e baluba, e questo qui corrisponde a entrambe le categorie! Non c'è nulla che possa farmi cambiare idea!|Sibilla|E se ti passassi il numero di telefono di quella mia amica brunetta che ti piace?|Caronte|Montate su!}}
Superato l'Acheronte Enea e la sua accompagnatrice si fecero largo a gomitate tra le migliaia di anime che affollavano l'Ade. Tra la folla il condottiero troiano riconobbe con una stretta al cuore:
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*Palinuro, che gli chiese se aveva una birra
*Didone, che gli chiese gli alimenti
*la moglie Creusa, impegnata a limonare con il fantasma del fornaio
Il giro turistico si concluse con una capatina ai
{{dialogo|Enea|Chi diavolo vi ha dato ordine di partire?|Julo|Ah, papi! Emh... che bello vederti! Sai com'è... emh... non ti abbiamo più visto tornare e così ci siam detti che magari eri morto. Tutto un equivoco, niente di più! Buffo, no?|Enea|Schiodati dalla mia poltrona, ragazzo!|Julo|Ma certo, padre! Eccola tutta per te! Ti posso portare un succo di frutta? No? Un altro cuscino, magari? Dov'è che si va, papuccio caro?|Enea|Andiamo nel Lazio.}}
=== La guerra Latina ===
==== L'arrivo inatteso ====
Al termine di settimane di navigazione i troiani sbarcarono stremati e macilenti presso il [[Tevere]]. Subito Enea inviò un messaggero al re locale
[[
La scelta del monarca era però accolta con scetticismo da alcune fazioni della nobiltà: in particolare
{{dialogo|Turno|O saggio re, come puoi promettere la tua unica figlia al capo di quei vagabondi? Un matrimonio tra una nobildonna latina e un troiano è inammissibile!|Latino|Non hai tutti i torti, Turno. Ma vedi, tarapia tapioco!
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[[File:Antonio conte.jpg|left|thumb|250px|Antonio Tarconte e il suo celebre [[parrucchino]].]]
*la prima volta da
*la seconda volta da un [[pony express]] che doveva consegnargli un pacco da parte della mammina premurosa
==== Latini VS Troiani ====
[[Immagine:Homer&Homer.gif|thumb|300px|Eurialo e Niso.]]▼
Approfittando dell'assenza di Enea, Turno strinse d'[[assedio]] la cittadella troiana e cercò di forzarne le difese, ma le porte sigillate col silicone ressero. Incazzatissimo, Turno ordinò allora di appiccare il fuoco alle navi troiane, ma quelle per volere dell'ennesima dea ficcanaso si trasformarono nelle copie sputate di [[Federica Pellegrini]] e sparirono nell'acqua fra orrende bestemmie in [[venezia|veneziano]].<br />A Turno stava venendo un ictus dalla rabbia. I troiani si misero a intonare cori da [[stadio]] per sbertucciarlo. Alla decima riproposizione di "Che puzza, che tanfo, Turno entra in campo" il re dei Rutuli impazzì: con un urlo belluino e un balzo plastico da ballerina del Bolshoi oltrepassò la palizzata troiana e si mise a trucidare tutti quelli che gli capitavano sotto mano. L'eccidio si concluse a quota duecentonove quando Turno pestò erroneamente un [[rastrello]] e si rifilò da solo una mazzata sui denti. Evitò un sicuro linciaggio grazie alla prontezza dei suoi guerrieri che se lo caricarono in spalla e lo portarono in salvo.▼
Calò la notte. Sugli spalti della cittadella troiana si trovavano due sentinelle, '''Eurialo''' e '''Niso'''. I due erano amici d'infanzia e analmente intimi. In quel momento erano in un bel rovello: da un parte sapevano che il loro dovere era restare di guardia, dall'altra desideravano con tutto il [[culo|cuore]] andare nella vicina città di Agilla dove era in corso l'ultimo giorno di [[Gay Pride]].<br />Dopo una scrupolosa analisi decisero che rivendicare il loro orgoglio gaio era più importante della salvezza dei loro concittadini, per cui lasciarono la loro postazione e con fare silenzioso attraversarono le linee nemiche. I soldati erano pieni di birra e cibo, e dormivano placidamente nel loro stesso vomito; per i due troiani fu facile ammazzarli nel sonno. Eurialo, da quel modaiolo folle che era, commise però l'errore di prendere come trofeo una borsa coperta di paillettes.<br />Affrettando il passo, si erano lasciati alle spalle l'accampamento di Turno quando udirono rumore di cavalli. Eurialo e Niso si nascosero tra i cespugli, ma il luccicchio di paillettes li tradì e ben presto si ritrovarono circondati dai cavalieri nemici. I due amici lottarono con la furia del [[Cristiano Malgioglio]] dei tempi d'oro, ma vennero ben presto catturati. Condannati al supplizio dell'[[impalamento]], seppero affrontare la morte con coraggio e anche con un pizzico di soddisfazione.▼
▲Approfittando dell'assenza di Enea, Turno strinse d'[[assedio]] la cittadella troiana e cercò di forzarne le difese, ma le porte sigillate col silicone ressero. Incazzatissimo, Turno ordinò allora di appiccare il fuoco alle navi troiane, ma quelle per volere dell'ennesima dea ficcanaso si trasformarono nelle copie sputate di [[Federica Pellegrini]] e sparirono nell'acqua fra orrende bestemmie in [[venezia|veneziano]].<br />A Turno stava venendo un ictus dalla rabbia. I troiani si misero a intonare cori da [[stadio]] per sbertucciarlo. Alla decima riproposizione di "''Che puzza, che tanfo, Turno entra in campo''" il re dei Rutuli impazzì: con un urlo belluino e un balzo plastico da ballerina del Bolshoi oltrepassò la palizzata troiana e si mise a trucidare tutti quelli che gli capitavano sotto mano. L'eccidio si concluse a quota duecentonove quando Turno pestò erroneamente un [[rastrello]] e si rifilò da solo una mazzata sui denti. Evitò un sicuro linciaggio grazie alla prontezza dei suoi guerrieri che se lo caricarono in spalla e lo portarono in salvo.
▲Calò la notte. Sugli spalti della cittadella troiana si trovavano due sentinelle,
Dopo una settimana passata a ubriacarsi e a giocare a dadi nelle taverne col suo nuovo amico Tarconte e con '''Pallante''', figlio adolescente di Evandro, Enea fece ritorno dai suoi concittadini, che nel frattempo si erano fatti un mazzo tanto per respingere gli attacchi di Turno & Friends.<br />Lo scontro tra gli schieramenti raggiunse toni così epici da mettere in difficoltà persino due grandi commentatori come [[Christian Recalcati]] e [[Ciccio Valenti]].<br />[[File:Soldati che pregano in irak.jpg|300px|thumb|I troiani pregano per l'anima di Pallante.]]Da una parte e dall'altra erano centinaia i guerrieri che perivano, e altrettanti quelli che si mettevano in mostra: Pallante incuteva timore grazie alla sua potente lancia e all'acne giovanile, Enea era così invasato che uccideva ogni avversario tre volte, Turno tagliava arti e squartava interiora con tale precisione che ormai il suo grido di battaglia era: "''Ho fatto un etto e mezzo, lascio?''"▼
▲Dopo una settimana passata a ubriacarsi e a giocare a dadi nelle taverne col suo nuovo amico Tarconte e con
Nel furore della battaglia Turno e Pallante si trovarono faccia a faccia. Il giovane già pregustava di poter [[abbordatore da strada|abbordare]] le pollastre dicendo loro di aver ucciso Turno, ma i suoi sogni scoperecci ebbero una brusca interruzione quando il re dei Rutuli lo passò da parte a parte con la lancia.<br />Enea rimase agghiacciato nel vedere la fine del suo giovane amico. Straziato dal dolore, fece appena in tempo a pensare: "''Porcoddio! Stai a vedere che adesso suo padre se la prende con me!''" e poi si rituffò nella lotta con forze rinnovate. Enea pareva invincibile: ne la superiorità numerica dei nemici, ne le ferite, ne la malattie veneree rimediate nelle bettole parevano in grado di fermarlo. Sotto la sua spada e il suo alito perirono:▼
▲Nel furore della battaglia Turno e Pallante si trovarono faccia a faccia. Il giovane già pregustava di poter [[abbordatore da strada|abbordare]] le pollastre dicendo loro di aver ucciso Turno, ma i suoi sogni scoperecci ebbero una brusca interruzione quando il re dei Rutuli lo passò da parte a parte con la lancia.<br />Enea rimase agghiacciato nel vedere la fine del suo giovane amico. Straziato dal dolore, fece appena in tempo a pensare: "''
*'''Tarquito''', a cui Enea staccò la testa e la usò per palleggiare.▼
*'''Mago''', soffocato dal suo stesso intestino.▼
*'''Camerte''', dal quale Enea ricavò un raffinato scendiletto.▼
*'''Lucago''' e '''Ligeri''', due guidatori di carro che tentarono di investire Enea con una betoniera.▼
*Mezenzio e suo figlio '''Lauso''', a cui Enea infilò vicendevolmente la testa nell'ano.▼
▲*
==== La fine delle ostilità ====
{{Cit2|È arrivato il tuo Turno!|Enea prima di uccidere Turno}}
Dopo aver ucciso Mezenzio, Enea raccolse con un cucchiaio ciò che rimaneva del corpo di Pallante, fece un bel pacchettino con tanto di fiocco e lo spedì al padre Evandro. Su entrambi gli schieramenti cadde un silenzio rotto da pianti e lamenti: ovunque c'erano donne che piangevano i loro mariti, figli che piangevano i loro padri, creditori che piangevano i loro debitori, generi che piangevano perché le loro [[suocera|suocere]] erano ancora vive.<br />[[File:Camilla parker bowles.jpg|left|thumb|300px|Camilla nell'ultimo spasmo di sofferenza prima di morire.]]Nel frattempo re Latino, fedele alla sua fama, era impegnato in una riunione di [[gabinetto]] con i maggiori condottieri dell'esercito. Tra i presenti serpeggiava l'incertezza: chi consigliava di far la pace coi troiani, chi voleva sferrare un ultimo attacco alla cittadella di Enea, chi voleva fuggire a [[Casablanca]] e cambiare sesso. Finalmente qualcuno ebbe una buona idea: la guerra sarebbe stata decisa con un duello tra Enea e Turno. Mentre i consiglieri discutevano se adottare o no la regola dei gol in trasferta, irruppe nella sala un messaggero, portando la notizia che un manipolo di troiani stava per assaltare la città.<br />"''I vecchi stiano qui a tremare!''" esclamò Turno, che fino a quel momento era stato impegnato a nascondere le proprie caccole sotto il tavolo, "''chi ha cuore nel petto mi segua alla battaglia!''"<br />E qui si accorse che nessuno lo seguiva e se ne andò furente.
Lo scontro che seguì vide fronteggiarsi la cavalleria dei Volsci con a capo la guerriera Camilla e gli etruschi di Tarconte.<br />Camilla combatteva in [[bikini]] e percorreva il campo
Pressato dall'opinione pubblica e dalla solita stampa faziosa, Turno acconsentì a sfidare Enea in un duello. La vigilia dello scontro fu piuttosto movimentata a causa di
{{dialogo|Turno|Uccidimi, se vuoi, ne hai il diritto. Ma se hai pietà, pensa ai miei genitori, pensa a quella scema di mia sorella legata a un albero, pensa al mio [[chihuahua]] Alfonsino... lasciami tornare da loro...|Enea|Un uomo che chiama il suo chihuahua Alfonsino non merita di vivere.}}
E usando un martello di gomma da [[clown]] gli inferse il colpo di grazia.
=== Conclusione ===
Come in ogni favola che si rispetti, anche nell'Eneide
== Collegamenti epici ==
*[[Poesia epica]]
*[[Iliade]]
*[[Odissea]]
*[[Troy]]
{{Squallidità|giorno=19|mese=07|anno=2009|votifavorevoli=10|votitotali=25|argomento=letteratura}}
[[Categoria:Libri]]▼
[[en:Aeneid]]
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