Diogene di Sinope: differenze tra le versioni

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Il fatto è che Diogene era povero e quando si presentva sui casini di Atene, sempre senza soldi, lo cacciavano via. Era così povero che era costretto a mangiare rape crude, il che peggiorava le cose perchè, com'è noto, le rape fanno arrapare (''arrapare'', infatti, deriva da ''rapa'').
Il fatto è che Diogene era povero e quando si presentva sui casini di Atene, sempre senza soldi, lo cacciavano via. Era così povero che era costretto a mangiare rape crude, il che peggiorava le cose perchè, com'è noto, le rape fanno arrapare (''arrapare'', infatti, deriva da ''rapa'').


Un giorno Diogene vide un pstorello che beveva nel cavo della mano; allo buttò via il bicchiere in cui di solito beveva. Solo che, il mattino dopo fu costretto a bere il caffeè bollente nel cavo della mano, tra bestemmie ed improperi perchè il caffè scottava.
Un giorno Diogene vide un pastorello che beveva nel cavo della mano; allora buttò via il bicchiere in cui di solito beveva. Solo che, il mattino dopo, fu costretto a bere il caffè nel cavo della mano, tra bestemmie ed improperi perchè il caffè scottava.


==Lo sfratto: Diogene nel barile==
==Lo sfratto: Diogene nel barile==

Versione delle 00:20, 30 apr 2007

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« Ma ti togli davanti che mi rovini l'abbronzatura?!? »
(liceo)



Diogene era un filosofo greco; fu soprannominato "il cane" (in greco cynos) per cui la sua scuola fu detta dei cinici; però siccome gli allievi erano zozzi come il maestro e pieni di pidocchi, furono detti anche i "cimici".

La ricerca dell'uomo: la lanterna di Diogene

Una notte Diogene si aggirava con la sua lanterna per una strada malfamata in cerca di qualche meretrice. Quì incontrò uno strano androgino, un certo Luxuria, che passeggiava con la sua borsetta e che lo invitò col solito: "Bello, andiamo?". Visto di cosa si trattava , Diogene, inorridito, non trovò altro modo di difendersi che fingersi anche lui gay: "Io cerco l'uomo" rispose, e Luxuria: "Anch'io" e si separarono guardandosi in cagnesco.

Arrangiamenti filosofici

Si racconta che Diogene, per protesta contro il prezzo dei casini, si masturbasse sulla pubblica piazza tra gli applausi e gli incoraggiamenti degli astanti (provvisti di asta,pene), e che alla fine esclamasse: "Ah!, potessi far cessare anche la fame con una strofinata!". Non sorprende affatto che un grande filosofo già allora si occupase del problema della fame nel mondo. Tuttavia sembra che il rimedio da lui suggerito non abbia avuto successo, e tuttora si vendano più panini che preservativi.

Il fatto è che Diogene era povero e quando si presentva sui casini di Atene, sempre senza soldi, lo cacciavano via. Era così povero che era costretto a mangiare rape crude, il che peggiorava le cose perchè, com'è noto, le rape fanno arrapare (arrapare, infatti, deriva da rapa).

Un giorno Diogene vide un pastorello che beveva nel cavo della mano; allora buttò via il bicchiere in cui di solito beveva. Solo che, il mattino dopo, fu costretto a bere il caffè nel cavo della mano, tra bestemmie ed improperi perchè il caffè scottava.

Lo sfratto: Diogene nel barile