Dialetti salentini: differenze tra le versioni

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''Lu salentinu ete na lingua ca puru ca sise cunta in Puglia, cu lu pugliese nu n'centra nienti.'' Ovvero, nonostante si parli in Puglia, il salentino coi pugliesi non c'entra un [[cazzo]]. Quella di confondere i salentini coi pugliesi è una gaffe in cui qualsiasi turista che decida di visitare il [[Salento]] dovrebbe evitare d'incorrere. Inoltre nonostante la canzone dica il contrario, non è in [[Puglia]] che si viene a ballare, bensì proprio in Salento, dove c'è la notte della taranta. In Puglia invece al massimo possono permettersi la notte delle cime di 'repa.
 
 
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In comune con l'inglese il salentino ha poi la caratteristica di indicare con un unico nome centomila categorie e centomila oggetti/animali/persone.
 
Ad esempio qualsiasi [[uccello]] dai piedi palmati e capace di nuotare sarà una ''papara'', anche quando in realtà è un'oca o un cigno. Qualsiasi insetto col ventre a strisce sarà un' ''apu'', anche se magari è un calabrone o un bombo. Qualsiasi mollusco dotato di guscio sarà una ''cozza'', marina o terrestre non importa. Perfino una [[balena]] in bocca ad un salentino si trasformerà magicamente in ''pescipisce'', e inoltre qualsiasi coleottero sarà raggruppato in un'unica specie denominata ''mmalotamalota'', o ''mbalota'' a seconda della zona. Gli esempi possono essere infiniti.
 
==Grammatica==
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Oltre che per asprezza di consonanti, suono simile alla [[tosse]] - è facile infatti, almeno ad un [[orecchio]] inesperto, pensare che nel [[tacco]] d'[[italia]] la gente abbia una grossa sensibilità al raffreddore - il salentino è simile all'inglese anche nella [[grammatica]]. Ecco due esempi:
* ''Sta bbau foreffore stastu sciuitia'' - "Uscirò giovedì", letteralm. "sto andando fuori". Classico esempio di futuro in -ing in salsa meridionale estrema
* ''Aggiu ffare cusì'' o, nella variante brindisina, ''Agg'a ffari cussì'' - ''devo fare così''.
 
Il salentino usa sempre il verbo avere al posto di dovere. È facile che uno di loro dica in proposito che ''lu verbu "dovere" se l'annu nvintatu gli l'itagliani''.
 
Infatti per il salentino una persona che "fa il suo dovere" altro non fa che "il suo avere". Mentre una persona che possiede una cosa non ha, ma ''tenitene''. Indi, la seconda persona del verbo italiano "incatenare" (incateni) un salentino la interpeterà come ''in poiché possiedi''. Così come l'inglese "I love you", nonostante la similarità delle lingue, un salentino la interpreterà come "hai le uova uuuuuh!". Incredibile poi notare quale valenza assuma parlare ad un salentino del "popolo dei ceceni". Per un brindisino esso altro non sarà che il popolo dei "che?che cosa?" (dato che cce? e cceni? sono i corrispettivi di what?, e così come in inglese esistono le 5 "w", in brindisino imperano le 5 "c": ccè? cce cosa? cceni? cce ncentra? cce avi?) mentre per un leccese esso sarà il "popolo dei tre treni", e finirà per domandarsi di quando in qua i veicoli ferroviari vengano equiparati agli esseri umani.
 
==Tipologie di Salentino==
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* ''Lu spuenzu'': trattasi di una [[Spongebob|spugna marina]] le cui interiora, di cui i brindisini sono avidi, vengono considerate una prelibatezza tipica. Motivo per il quale [[Bikini Bottom]] non è a Brindisi.
* ''Li pampasciulipampasciuni'': il nome non è traducibile in italiano. Trattasi di bulbi piccoli ed amari a forma di cipolla che vegetano sottoterra i quali possono essere scovati solo da "[[cane|cani]] da pampasciulopampasciune" appositamente addestrati. Pare che il metano che alimenta i fornelli dello stato provenga da tutti i [[culo|culi]] di coloro che si rimpinzano di tale prelibatezza
* ''Lu trainu'': era fino a pochi anni fa l'automobile locale, trainata dal ''cavaddu''.
* ''Lu sciarrabbà'': era il servizio di Tir locale, aveva le ruote alte 3 metri e trasportava tonnellate di merce da una parte all'altra del tacco. Anche in questo caso, per la sorte del ''cavaddu'' guardare sopra.
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* Pare sia scientificamente impossibile trascrivere il suono della '''doppia d brindisina''': essa infatti è perfettamente in bilico tra la '''doppia d siciliana''' nonchè '''leccese''' "'''ddh''", e la '''doppia d pugliese''', identica a quella italiana.
* In Salento non ci si ammala, '''si cade malati'''
* In Salento ''proprio'' inteso come ''assolutamente'' viene pronunciato come '''priopria filu propiu''' in dialetto, e come '''propio''' in italiano. La scomparsa della '''r''' nel passaggio da una lingua all'altra di fatto è un giallo.
* In Salento, quando si parla italiano, ''purtroppo'' si pronuncia '''puttroppo''', ''Brindisi'' si pronuncia '''Brinnisi''', ''Germania'' si pronuncia '''Gemmania''' e a volte ''problemi'' diventa '''pobblemi'''.
* In Salento non ci sono ''gattini'' o ''micetti'', bensì '''musceddhi''' ( traduzione {{citnec|in un italiano molto aulico}} di jattuddu o musciarieddu)
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* In Salento la pasta assume istinti suicidi, infatti '''si butta sul fuoco'''.
* In Salento '''la suca''' non indica una donna incline al sesso orale, bensì un comune "tubo di gomma".
* In Salento una irritanzioneirritazione non ''prude'', '''pizzica'''.
* In Salento un gas o un liquido non ''fuoriesce'', ma '''viene buttato''' o '''gettato'''
* In Salento un mollusco di terra privo di guscio non è una ''limaccia'', è una '''cozza nuda'''. (pertanto una ''cozza nuda'' non è una racchiona discinta)
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* In Salento una cosa non "si porta giù" o "si porta su", bensì '''si scende''' o '''si sale'''.
* In Salento non esiste la distinzione tra ''insegnare'' e ''imparare''. Di fatto ciò '''me l'hanno imparato i miei genitori'''.
* In Salento le erbe selvatiche più diffuse si chiamano '''cicorelle''', '''caulicchi''', '''spirruscine''', '''cipollacce''', '''spurchiazze''' e '''zangoni''' (''cicureddicicuredde, caulicchi, spirruscini,cipuddazzi,spurchiazzi, zanguni'').
* In Salento non si dà un morso ad un panino, si dà '''una calata'''
* In Salento non si rimprovera qualcuno, si '''dicono parole a qualcuno'''
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* In Salento non si prova invidia, si ci bestemmiano(castimano) i morti(senso figurato).
* In Salento non esiste il concetto di "grande così", ma di '''grosso tanto'''.
* In Salento uno dei piatti preferiti dei nativi è la ''i non accentata'', spesso sostituita da un suono indistinto tra la '''e''' e la '''u''' e che qualsiasi essere umano al difuoridi fuori dell'area siculofona è in grado di emettere solo se colpito da diarrea fulminante.
* In Salento non prospera la sterpaglia, bensì le '''scrasce'''.
* In Salento non si usa il ''phon'', ma il '''fono'''.
* In Salento non si fà in ipotesi, si dice '''throa'''
* In salento non si dice Non lo faccio neanche morto, ma si dice Ma pe iabbu(o mai pe cabbu)!
* In Salento esiste una variante locale del famoso '''Miii''': esso infatti si trasforma spesso in ''''Izza''', '''Mizzica''', '''Mizzaca''', '''Izzica'''. '''Mizzicuni''' anche quando si fa finta di parlare italiano.
* In Salento da stupiti non si esclama ''Ooooo'' bensì '''Naaaaaaa''' o '''Nuuuuuu''' (quest' ultimo con le varie u da leggersi come suono indistinto tra la e e la u... e lo so che non ci capirete un cazzo ma è così)
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*In salento si dice... Te lu iabbu nu ci mueri ma ci ccappi! (cioè se auguri scherzosamente qualcusa di male a qualcuno, questa si ritorcerà cotro di te, rendendoti vittima della stessa sorte augurata)
 
Minzione a parte merita la parola '''carne''' (maggiorativo: '''carnazza'''), che in bocca ad un Salentino è praticamente un verbo frasale, pur non essendo nemmeno un verbo; essa infatti, in dipendenza da fattori macroscopici quali l'angolo <math>2\theta</math> che formano le [[figa|labbra]] di colui che la pronuncia e/o la presenza di leggerissime variazioni tonali (che solo i [[pipistrello|nativi]] possono cogliere), può rivestire i seguenti significati (non mutuamente esclusivi): "[[fanculo|vaffanculo!]]", "[[a_nessuno_importa|A mie ci me ne futte?]]", "[[esagerazione|nnnaaaa, ma davvero stai dicendooooo?]]", "Wow!", "[[sarcasmo|tu si che sai! (...di muffa)]]", etc. etc. etc. Salute! Copriti, connosiaco nno ssia prendi freddo!
 
==Collegamenti esterni==
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