Concerto n. 2 per pianoforte di Prokofiev: differenze tra le versioni

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===Primo Movimento: Andantino sgraziato - Cadenza apocalittica - Andantino ancora più sgraziato===
===Primo Movimento: Andantino sgraziato - Cadenza apocalittica - Andantino ancora più sgraziato===


[[immagine:cadenza.jpg|right|thumb|300px|Una pagina della Cadenza Apocalittica del pianoforte nel primo movimento]]
Il primo tempo del concerto inizia abbastanza facilmente e il pianista deve ripetere per 25 battute sempre la stessa sequenza di note ad occhi chiusi possibilmente. Alla fine della venticinquesima battuta iniziano le prime rogne: bisogna eseguire 11 glissandi in 3 secondi ed una serie di accordi di semisemisemibiscroma percuotendo selvaggiamente tutta la tastiera. Poi si ritorna ad un movimento tranquillo, dove il pianista deve martellare con un martello i tasti, poi deve toccare le corde con un cacciavite, fare il carpentiere montando degli assi sul piano dove mettere il proprio sudore ecc ecc...
Il primo tempo del concerto inizia abbastanza facilmente e il pianista deve ripetere per 25 battute sempre la stessa sequenza di note ad occhi chiusi possibilmente. Alla fine della venticinquesima battuta iniziano le prime rogne: bisogna eseguire 11 glissandi in 3 secondi ed una serie di accordi di semisemisemibiscroma percuotendo selvaggiamente tutta la tastiera. Poi si ritorna ad un movimento tranquillo, dove il pianista deve martellare con un martello i tasti, poi deve toccare le corde con un cacciavite, fare il carpentiere montando degli assi sul piano dove mettere il proprio sudore ecc ecc...


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Dopo la fine della titanica cadenza l'orchestra rientra in grande stile con tutti gli strumenti all'unisono creando un fracasso della Madonna del volume di soli 145 Decibel. Alla fine si ritorna all'andantino sgraziato ancora più sgraziato, grazie all'intervento di un indiano che urla il suo nome sul palcoscenico ininterrotamente e che poi verrà sodomizzato dal clarinettista a destra. Il pianista termina il movimento facendo cadere "delicatamente" un'incudine sul pianoforte, in modo da far sentire il semplice accordo Re Mi Sol Si bemolle.
Dopo la fine della titanica cadenza l'orchestra rientra in grande stile con tutti gli strumenti all'unisono creando un fracasso della Madonna del volume di soli 145 Decibel. Alla fine si ritorna all'andantino sgraziato ancora più sgraziato, grazie all'intervento di un indiano che urla il suo nome sul palcoscenico ininterrotamente e che poi verrà sodomizzato dal clarinettista a destra. Il pianista termina il movimento facendo cadere "delicatamente" un'incudine sul pianoforte, in modo da far sentire il semplice accordo Re Mi Sol Si bemolle.

===Secondo Movimento: Scherzo: Calcio in culo alla cinese + schiavo===
===Secondo Movimento: Scherzo: Calcio in culo alla cinese + schiavo===
Dopo essersi messo il deodorante per le ascelle (dopo la precedente sudata per eseguire il primo movimento), il pianista può iniziare a suonare, con dietro una persona che lo frusta continuamente per fargli seguire il tempo. Il pianista deve suonare ininterrottamente per soli 10 minuti delle semicrome ad una velocità sbalorditiva (e guai a chi sbaglia). Alla fine del movimento il pianista deve gridare la parola "Giovanna" in tonalità re doppio bemolle minore.
Dopo essersi messo il deodorante per le ascelle (dopo la precedente sudata per eseguire il primo movimento), il pianista può iniziare a suonare, con dietro una persona che lo frusta continuamente per fargli seguire il tempo. Il pianista deve suonare ininterrottamente per soli 10 minuti delle semicrome ad una velocità sbalorditiva (e guai a chi sbaglia). Alla fine del movimento il pianista deve gridare la parola "Giovanna" in tonalità re doppio bemolle minore.

Versione delle 14:58, 3 apr 2008

« Il mio 3° concerto per pianoforte è il più difficile che sia mai stato fatto, ahahah... Cosa? Come dite? Prokofiev ne ha scritto uno ancora più difficile? Quel brutto figlio di °@#ç+**... »
(Sergej Rachmaninov)

Il Concerto n.2 per pianoforte e orchestra in sol minore di Sergej Prokofiev è senza alcun dubbio il pezzo per pianoforte più difficile e terrificante che sia mai stato concepito da mente umana e perversa. Consta di quattro movimenti, uno più maledettamente difficile dell'altro.

Movimenti

Primo Movimento: Andantino sgraziato - Cadenza apocalittica - Andantino ancora più sgraziato

Una pagina della Cadenza Apocalittica del pianoforte nel primo movimento

Il primo tempo del concerto inizia abbastanza facilmente e il pianista deve ripetere per 25 battute sempre la stessa sequenza di note ad occhi chiusi possibilmente. Alla fine della venticinquesima battuta iniziano le prime rogne: bisogna eseguire 11 glissandi in 3 secondi ed una serie di accordi di semisemisemibiscroma percuotendo selvaggiamente tutta la tastiera. Poi si ritorna ad un movimento tranquillo, dove il pianista deve martellare con un martello i tasti, poi deve toccare le corde con un cacciavite, fare il carpentiere montando degli assi sul piano dove mettere il proprio sudore ecc ecc...

A circa metà del primo tempo l'orchestra si ferma: è l'inizio della più titanica e difficile cadenza mai concepita, che dura circa 45 minuti ed è scritta su 25 pentagrammi. Il pianista in questo assolo terrificante deve chiamare urgentemente altre persone dal pubblico che lo aiutino ad eseguire i vari passaggi e le mani si incastrano tra di loro come nel gioco Twister.

Dopo la fine della titanica cadenza l'orchestra rientra in grande stile con tutti gli strumenti all'unisono creando un fracasso della Madonna del volume di soli 145 Decibel. Alla fine si ritorna all'andantino sgraziato ancora più sgraziato, grazie all'intervento di un indiano che urla il suo nome sul palcoscenico ininterrotamente e che poi verrà sodomizzato dal clarinettista a destra. Il pianista termina il movimento facendo cadere "delicatamente" un'incudine sul pianoforte, in modo da far sentire il semplice accordo Re Mi Sol Si bemolle.

Secondo Movimento: Scherzo: Calcio in culo alla cinese + schiavo

Dopo essersi messo il deodorante per le ascelle (dopo la precedente sudata per eseguire il primo movimento), il pianista può iniziare a suonare, con dietro una persona che lo frusta continuamente per fargli seguire il tempo. Il pianista deve suonare ininterrottamente per soli 10 minuti delle semicrome ad una velocità sbalorditiva (e guai a chi sbaglia). Alla fine del movimento il pianista deve gridare la parola "Giovanna" in tonalità re doppio bemolle minore.

Terzo Movimento: Intermezzo di Stalin

Poiché in Russia, a chi componeva senza elogiare il partito comunista venivano tagliate le mani e il pene (secondo la regola di Tolstoj), Prokofiev, visto che teneva molto al suo pirillo, fu costretto ad elogiare il partito comunista. Appunto sul palco sale proprio Stalin (saliva, adesso si ricorre ad un clone) che cantava le note "Do Re Mi Fa Sol" ininterrottamente, mentre il pianista deve suonare tutto il pezzo a mani incrociate, con degli arpeggi di 3 ottave e accordi di 19ma (a mano). Il monvimento si conclude con Stalin che dice "Laaaaaaaaaaa" e poi muore (almeno nella versione moderna).

Quarto Movimento: Finale: Allegro troppo allegro tempestoso con tuoni

Il quarto movimento si suona grazie ad una macchina che da scosse al pianista da 700 volt, mentre questo suona difficilissimi passaggi con salti di 5 ottave o più. L'intero movimento ha un'aria tenebrosa e lugubre da conte Dracula e risente di alcuni aspetti sadomasochistici che Prokofiev aveva nella sua giovinezza artistica. L'intero movimento dura ben 1 ora e un quarto, e il pianista deve fare di tutto per sopravvivere fino all'agognata fine, che per altro prevede la distruzione del pianoforte a colpi di stracchino.

Finito il concerto il pianista di solito ha un infarto o muore direttamente e il pubblico rimane totalmente sconvolto.

Incisioni famose

Solo poche persone riuscivano ad interpretare bene questo concerto, portandosi tutti gli atrezzi edili da casa e grazie anche alla collaborazione col direttore d'orchestra che deve avere due palle quadrate con le contropalle per dirigere un concerto così terrificante. Tra le migliori incisioni si ricordano quelle di Maurizio Pollini, di Sergio Tacchini, naturalmente di Martha Argerich, di Pino la Lavatrice, di Sviatoslavo Richter e di altri pianisti il cui nome è troppo lungo e stupido.

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