Ciclo dell'Eredità: differenze tra le versioni

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Il cugino Roran, dopo qualche tempo, scopre l'esistenza del drago e se la prende, giustamente, con Eragon. Nonostante se ne sia andato di casa, vorrebbe ritornare perché la sua ragazza e il suo villaggio sono in pericolo. Nonostante non sia particolarmente potente, riesce a farsi una fama di gran combattente: [[Rocco Siffredi|il guerriero con la mazza]]. Questo episodio, in effetti, sembra molto inutile, insignificante: né colui che ha scritto questa trama per primo l'ha menzionato, né tanto meno il regista del film "Eragon". Che posso dire? Peccato, perché il secondo libro si basa su questo fatto. Va bene, non importa. Continuiamo con la trama.
 
Eragon incontrerà l'uomo che lo addestrerà, Brom, suo padre e anche un giovane indisponente e fastidioso, Murtagh, figlio di Morzan, un bastardo traditore che ha venduto tutti i suoi compagni a Galbatorix, uno stronzo con la patente che non fa altro che farsi i cazzi suoi facendo morire tutti i suoi sudditi, in cambio della solita ricchezza, fama e potere (e [[fica]]). In più, dopo essere stato catturato dallo spettro Durza, che lavora per il re Galbatorix, Eragon troverà in una prigione la donna che gli aveva fatto trovare indirettamente l'uovo della dragonessa, Arya, un'elfa dai capelli corvini in stato semi comatoso (e non ne approfitta, pensate che [[pirla]]) a causa di un veleno somministratole dallo stesso Durza. In seguito (non sto qui a raccontarvi tutto, eh, il libro dovete comprarvelo) Arya, Eragon e Saphira combatteranno insieme ai [[Varden]] e ai giganteschi [[Nani]] contro Durza e il suo esercito, riuscendo a ucciderlo. Nel frattempo Brom viene ucciso dai Ra'Zac, degli esseri alquanto schifosi che cavalcano altri esseri altrettanto schifosi.
 
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