Alexander Manninger: differenze tra le versioni

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{{Cit| Esci, maledetto austriaco, esci!E dal campo, non dalla porta!| Tipico incitamento dei tifosi a Manninger}}
 
{{Cit|E'È impossibile che un imbecille simile abbia potuto passare le selezioni per le SS. Possiamo documentare che è stato riformato per varicocele e che in quegli anni facesse il custode dell'Olympia Stadion.| Himmler interrogato su Manniger al processo di Norimberga}}
 
{{Cit| Da quando la particella di sodio gioca a calcio ed è bionda?| Chiuque altro su Manninger}}
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Di fronte alla celebre difesa alta delle Juventus sono diventate pubbliche le sue fobie. Lo spirito incrollabile e i nervi d'acciaio sono fasulli: in realtà ha un'aria spiritata semplicemente perché è un nevrastenico incazzato con il mondo intero. Soffre di una combinazione di un complesso di inferiorità e un terrore panico del vuoto (e delle palle su cui deve uscire lui). Una sindrome che i [[ricercatori Oral-B]] hanno recentemente battezzato col suo nome. Come risultato o sta inchiodato sulla linea della porta, o sta sulla tre quarti. In area come dovrebbe, mai. Sue caratteristiche spiccate sono la cieca obbedienza, l'imperativo che basti resistere a oltranza (leggi: suicidarsi) per vincere e la meticolosità con cui fa qualunque cosa.
Esce a stento con le mani, non osa nemmeno pensare di intervenire di piedi. O prende il pallone proteggendolo addirittura con il proprio corpo o lo respinge come se stesso giocando a pallavolo.
E'È noto per la sua preparzione accurata dei suoi rinvii. Asciuga sempre la palla con la maglia se c'è la minima umidità e sistema la zolla di terra da cui deve calciare perché non è mai ordinata come dovrebbe essere (e i campi da gioco degli stadi italiani non lo aiutano); di solito i lanci gli riescono così lunghi che ci possono arrivare solo i difensori avversari.
Se la cava un po' sui rigori: ha un radar per chi va sul dischetto troppo sicuro e induce i soggetti a calciargli addosso (Materazzi) o in tribuna (Lavezzi).
Festeggia i gol dei compagni e i rigori parati da lui con un urlo disumano.
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