Bagno a Ripoli è un comune italiano di almeno 37 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana.

Il territorio

 
Il centro di Bagno a Ripoli

Bagno a Ripoli è quel paesino che nessuno sa bene dove inizi e dove finisca, nascosto nei meandri delle colline toscane. Copre una superficie di circa 74 km² dove non c'è molto da fare se non contare le villette dei ricchi e gli anziani che passeggiano lentamente. Situato a est di Firenze, questo borgo sembra l'anticamera del nulla, dove l'unica emozione è data dal passaggio di un trattore. La vita sociale è talmente scarsa che i giovani preferiscono scappare altrove, lasciando il paese in mano a vecchietti nostalgici e a magnati con ville nascoste tra gli ulivi. Gli unici eventi significativi risalgono al 1928, quando furono ridefiniti i confini del territorio: un episodio così entusiasmante che la popolazione ne parla ancora oggi.

Il sindaco del paese Francesco Casini, noto per la sua intraprendenza e per la sua visione innovativa della gestione pubblica, ha avviato importanti opere pubbliche che hanno segnato la storia recente del comune.

La più celebre delle sue iniziative è stata la ristrutturazione della casa della sua ganza, un progetto ambizioso e audace finanziato con i fondi del PNRR. Questo intervento, sicuramente prioritario per la comunità, ha portato un'ondata di consenso alla sua amministrazione che ha goduto della positiva reazione della comunità all'aggiunta di una grande vetrata termoisolata alla camera da letto.

Deciso a lasciare un segno indelebile nel cuore dei suoi concittadini, Casini ha anche promosso l'espansione della Coop locale con l'aggiunta di un reparto surgelati. Un evento di tale portata che ha rivoluzionato le abitudini di spesa dei residenti, tanto da diventare il principale centro di aggregazione nelle torride giornate estive.


Clima

Di solito fa caldo di estate ma a volte piove. È successo in passato che nevicasse o grandinasse.

Cultura

Bagno a Ripoli, pur essendo un piccolo paesino toscano, vanta una vivace e singolare vita culturale. Le principali attività che tengono impegnati i suoi abitanti riflettono perfettamente lo spirito del luogo.

Una delle attività culturali più diffuse è senza dubbio il consumo di marijuana. Nonostante la sua discutibile legalità, è un passatempo che ha radicato profondamente nelle abitudini locali anche grazie alla liberalizzazione della pratica promossa dal Sindaco che la coltivava nel giardino dello zio parroco.

Accanto a questa pratica, troviamo la passione per la briscola, il gioco di carte per eccellenza. Ogni bar del paese è testimone di infinite partite tra anziani del posto, che si sfidano in tornei non ufficiali ma altamente competitivi e che hanno causato nei soli ultimi 20 anni più di 17 morti e 167 feriti. L'inaugurazione del Viola Park ha portato anche al miglioramento delle infrastrutture locali. Le strade e i trasporti pubblici sono stati potenziati per gestire meglio il flusso di visitatori, migliorando così la mobilità dei residenti. Infine, non si può parlare della cultura di Bagno a Ripoli senza menzionare il calcio. Che sia la partita della domenica al campetto locale o la visione collettiva delle partite della Fiorentina, l'odio per la squadra è una passione che unisce giovani e vecchi nel momento della partita. L'inaugurazione del Viola Park in tempi recenti ha portato nuova linfa vitale alla cultura calcistica del paese prima in declino a causa del corso comunale di hockey su prato.

Viola Park

Leader Ismail "Rocco" Haniyeh Commisso
Stato Palestina
Sede Gaza
Inaugurazione 10 dicembre 1987

L'inaugurazione del Viola Park a Bagno a Ripoli ha segnato un'importante evoluzione nell'infrastruttura sportiva della regione, ma ha avuto un impatto inatteso e significativo sulla pratica del bird watching. Prima della costruzione del centro sportivo, l'area era rinomata per la sua biodiversità avicola, attirando ornitologi e appassionati dell'uccello da ogni parte d'Italia.

Con l'arrivo del Viola Park, tuttavia, la tranquillità necessaria per l'osservazione è stata drasticamente interrotta. Il frastuono generato dagli allenamenti, dalle partite e dai tifosi ha contribuito a spaventare molte specie aviarie e di conseguenza, gli avvistamenti di specie rare sono diminuiti notevolmente, portando a una migrazione di birdwatcher verso località più serene.

Nonostante le preoccupazioni degli ornitologi, i sostenitori del Viola Park sostengono che l'impianto abbia portato benefici significativi alla comunità, sia in termini economici che di prestigio sportivo. Tuttavia, rimane il fatto che l'unico uccello ora visibile è quello di Mario, il barbone che dorme davanti.