Zampirone

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(Rimpallato da Zampironi)
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Uno dei prodotti più venduti.

Lo zampirone, conosciuto negli States col suo nome moderatamente scientifico Zampir-1, è un incenso di forma spiralizzoide[boh] utilizzato da sempre nel conflitto uomo-zanzara.
È realizzato con polveri compresse di Tanacetum cinerariifolium, che già dal nome non promette niente di buono. Bruciando molto lentamente sprigiona un fumo nocivo per zanzare, pappataci e mammiferi di grossa tagl... altri insetti.
Viene ampiamente utilizzato, soprattutto in Asia, Africa e Australia, paesi dove - assieme agli insetti - non mancano motivi ben più grossi e striscianti per lasciarci le penne.

- Tizio 1: “Che diavolo è questa puzza?”
- Tizio 2: “Ho acceso uno zampirone per cacciare gli insetti.”
- Tizio 1: “Ma sei scemo?! Eppure lo sai che sono asmatico.”
- Tizio 2: “Preferisci essere punto da una zanzara?”
- Tizio 1: “Ma certo! Una puntura non ha mai ucciso nessuno.”
- Tizio 2: “Mica tanto! Siamo nel Sudan, qui la malaria ha un tasso di mortalità del 28%.”

Storia

Qualcosa andava fatta.

Le ostilità tra uomo e zanzara hanno radici antiche, per certi versi incomprensibili. In particolare: non si capisce per quale motivo il primo voglia impedire ostinatamente alla seconda di cibarsi. Per secoli si è combattuta una lotta impari tra un gigante e un piccolo esserino indifeso, tuttavia tenace e determinato. Quando la zanzara ha capito di non poter vincere in modo regolare, ha iniziato a veicolare robine come malaria e febbre gialla. L'uomo l'ha presa sul personale, decidendo di sterminare quella cacacazzo con ogni mezzo possibile.
Basandosi su antichi manoscritti persiani, voci incontrollate e tradizione orale delle tribù cabarde, l'austriaco Johann Zacherl iniziò ad utilizzare il piretro, ricavato dall'essiccazione di una pianta del genere Tanacetum, che nel suo genere non è nemmeno bruttissima. Per favorire la combustione decise di mischiare la polvere con lo Stroh 80, un liquore altamente infiammabile utilizzato da quelle parti per suicidarsi fottendosi il fegato, per farsi venire la barba a 12 anni e per scavare le gallerie in miniera. Fu un grosso successo: l'esplosione eliminò tutti gli insetti nel raggio di 6 km, le strutture edilizie che non erano in pietra e il 78% della popolazione. La notizia varcò le Alpi e giunse a Giovanni Battista Zampironi, valente chimico veneto e farmacista di fama rionale, che perfezionò nel 1862 la formula. Il suo "fidibus insettifugo"[1], composto al 50% da polvere di piretro, 35% di nitrato di potassio e 15% di segatura, era sufficientemente stabile. Bastava non insultarlo. Il successo commerciale portò all'utilizzo del termine "zampirone", anche perché chiedere un "fidibus" ad un negoziante dell'entroterra siculo, in genere più ignorante di una zappa infangata, poteva costare la vita.
Alla fine del XIX secolo, l'imprenditore giapponese Sikurō Kelamatzo[2] produceva bastoncini di piretro lunghi circa 20 cm, misura ritenuta ampiamente soddisfacente in Giappone. Sua moglie Yuki però non la pensava così. Ispirata dalla visione di un serpente attorcigliato, che poi si srotolava lunghissimo, gli propose di fabbricare bastoncini più spessi[3] e che durassero più a lungo[4], ovvero di piegarli a spirale. In quell'istante nascevano ufficialmente i katorisenkou (蚊取り線香), gli zampironi che conosciamo oggi.
Come spesso ci capita di sentire: "Dietro un grande uomo c'è spesso una grande donna". Dietro una grande donna invece c'è quasi sempre un grande amante. Anche davanti.

Utilizzo

Ci sono persone, spesso di bassa estrazione sociale, che hanno la presunzione di usare lo zampirone senza prima leggere le avvertenze. Quando poi capita l'incidente maledicono la sorte avversa e gli spiriti maligni, senza considerare che: va bene essere deficienti, ma sarebbe ora di affrancarsi dall'analfabetismo; nemmeno essere nati nel Gabon può essere una scusa accettabile.
Per scongiurare possibili disgrazie e perdite di vite umane, ma più che altro per evitare di essere accusati di superficialità, segue un elenco delle fasi principali connesse all'utilizzo di questo pericoloso materiale.

Mai saltare uno dei passaggi.
  1. Acquisto - Può sembrare la parte più semplice, ma non è così. Nel supermercato ne esistono quintordici versioni, che costringeranno a scelte drammatiche tra un prodotto alla citronella (amante della natura) e una bomba chimica fortemente ostile a molte forme di vita.
  2. Separazione - Non esiste essere umano che possa dire di averne separati due senza romperli. Matthias Bömmer, chirurgo di fama mondiale, è riuscito a separare due gemelli siamesi che condividevano il cervello, ma si è arreso davanti a questa prova. A proposito: il fratello di Maurizio Gasparri sta bene e ha conseguito la terza laurea. I motivi che spingono la fabbrica ad accoppiarli non sono noti, probabilmente è solo cattiveria.
  3. Installazione - Ottenuto almeno uno zampirone intero, si passa all'inserimento dello stesso sull'apposita base. Quest'ultima è realizzata con metallo riciclato dalle lattine della Coca-Cola, talmente malleabile che la linguetta di supporto si piega anche col respiro. Al terzo tentativo di infilarci lo zampirone smette di piegarsi a cazzo di cane e si spezza. L'inevitabile bestemmia attira l'attenzione di Dio e ti piombano in casa mezza quintalata di zanzare.
  4. Accensione - Per consentire una combustione lenta la sostanza infiammabile è ridotta al minimo, ne consegue che anche accenderlo non è affare da poco. Dopo aver quasi esaurito il secondo accendino è probabile che inizi ad emettere fumo, ma sappiate che non durerà abbastanza per farvene un vanto. Il perfido materiale reagisce in modo positivo e duraturo al quarto-quinto tentativo, quando potrete accenderlo semplicemente usando il pollice oramai rovente.
  5. Combustione - È opinione diffusa che gli zampironi abbiano un'anima, o comunque una spiccata sensibilità, quando si sentono abbandonati tendono a spegnersi, quindi andranno accuditi ed incoraggiati durante l'intero ciclo combustivo. Se in contemporanea state cucinando, e avete un pollo nel forno, dovrete presto scegliere se cenare o essere cena.
  6. Spegnimento - Nell'improbabile ipotesi che tutto sia andato per il verso giusto, lo scenario che avrete di fronte sarà una spirale tratteggiata formata dalla cenere. Qualora quest'ultima avesse altre forme, in particolare se fosse disposta a tetrosaedro, è consigliabile far esorcizzare l'abitazione.
Idee regalo: il separa-zampironi e il supporto-anello. Due simpatici Chindōgu provenienti dal Giappone.

Sicurezza

« Di sicuro eviterei di farci l'aerosol. Per il resto non c'è mai morto nessuno... d'importante almeno! »
(Un responsabile del servizio sanitario nazionale.)

Gli zampironi sono considerati abbastanza sicuri per la salute di esseri umani e mammiferi, almeno di quelli resistenti. Tuttavia, se utilizzati in ambienti chiusi o non aerati, alcuni studi evidenziano problemi relativi al fumo passivo. Alcune marche prodotte in Cina e in Malesia, ad esempio, producono particelle nocive equivalenti a un numero di Marlboro albanesi compreso tra 75 a 137, perciò si rischierebbe meno prendendosi la malaria o sniffando Coccoina.
Alcuni soggetti[5] potrebbero avvertire una temporanea alterazione sensoriale dovuta al fumo. Le apparizioni mariane sono comunque molto rare, più frequenti invece le manifestazioni del demone Belfagor, che tendono comunque a sparire in un paio di giorni. Le spirali insettifughe possono causare rischi da incendio accidentale. Nel 1999, nella Corea del Sud, uno zampirone lasciato incustodito provocò la morte di 23 persone in un condominio, tra le quali un neonato. I due deboscia... responsabili, i genitori del pargolo, avrebbero potuto evitare di appenderlo alla giostrina delle api sopra la culla.

Note

  1. ^ a sensazione: spauracchio per insetti basato sulla fiducia
  2. ^ magari si chiamava Eiichiro Ueyama, ma ce ne frega il giusto
  3. ^ che forse non guasta
  4. ^ altro problema sottovalutato dal marito
  5. ^ quelli particolarmente predisposti

Voci correlate