Will Vandom

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Will Vandom
Will appena saputo della reniunion dei My Chemical Romance
« Uffa! Basta.. non è giusto! »
(Will Vandom in lacrime ogni due secondi circa)
« Uffa! Basta... non è giusto! »
(Will dopo aver cercato di non essere pestata dal nemico di turno)
« Uffa! Basta... non è giusto! »
(Will dopo aver letto questo articolo.)

Will Vandom (che sarebbe Willthelmina Vandom ma noi diciamo Will percè è più migliore) è il personaggio più rompicoglioni di tutta la serie W.I.T.C.H., sua protagonista discussa e mascotte sessuale. Will è una timida, timida timidissima ragazzina di settordici anni con tentenze emo e qualche complesso di inferiorità più o meno latente nei confronti del genere umano. Ha i capelli rossi comunista, esageratamente grandi occhi marroni e un naso da cinese che le conferiscono l'aspetto di una islandese svampita che ha si è persa per via Vittorio Veneto.

Nonostante W.I.TC.H. sia con nostro grande orgoglio un fumetto così italiano da respingere gli immigrati clandestini alla frontiera, gli intelligenti creatori del fumetto non si sono sforzati di far trapelare il minimo indizio al riguardo, dando a tutto il resto una fastidiosa aria highschool americana. Nel corso dei lunghi 139 numeri di fumetto Guglia Guglielma troverà sempre nuovi modi per finire nei guai, piangere, avere la personalità più flacca e senza spina dorsale della storia dei cartoni per maghette e rompere i coglioni ai masochisti lettori Disney, che già dovrebbero avere un premio al valore per il fatto di esistere.

Sue compagne di merenda saranno le altre protagoniste della serie e un essere vagamente ispirato a Gollum del Signore degli Anelli, tale Blunk. Suo hobby e unica cosa realmente degna di nota del personaggio è quello di collezionare dei peluche a forma di rana plagiati da Kermit dei Muppets e istigare all'autolesionismo.

Biografia

Blunk vedendo Will per la prima volta. No, no. Seriamente. Lo screenshot non è preso a caso. Davvero lo fa.

Correva l'anno boh dell'era Disney. Nasce, nella più assoluta incoerenza narrativa e cronologica, Wilhelmina (eh?), da Susan e Thomas Vader. Wanda. Lavanda. Fentom. Fandom. No. Aspetta. Era Vandom. Giusto. Dicevo. Whilhelmina[1]. Il padre, stronzo ricattatore strozzino con i capelli più brutti della storia della Disney e gli zigomi di Ignazio La Russa. La madre, una donna con il complesso di Elettra e i capelli blu Marge Simpson vagamente somigliante a una versione elegante di Misato di Evangelion. Annamo bene. Date queste premesse, il precario matrimonio degli svalvolati genitori fa acqua da tutte le parti. La ragazza emo è ben poco incline alla socievolezza. Per peggiorare la sua non proprio encomiabile positività, i genitori divorziano. Will va a vivere con sua madre, e si trasferiscono entrambe in una squallida cittadina chiamata Heatherfield. Giustamente, in un fumetto italiano la città ha nome inglese, somiglia a Manhattan e ha architetture art nouveau francese. Complimenti, Disney, solito patriottismo.

Qui Will fa amicizia con la sua futura babygang. Conosce, nella scuola-ghetto-prigione del paese, le sue future compagne. Irma, chiatta tredicenne col padre poliziotto stereotipatamente mangiaciambelle sempre inopportuna. Cornelia Hale, immancabile biondona sexy mondaiola del gruppo mafioso. Taranee, le cui caratteristiche memorabili si riducono all'assurdo nome e al fatto che è nera. E, giusto per completare la sagra dei premi Nobel, Hay Lin, la cinese artista con la nonna pazza affetta da coronavirus e allucinazioni. Siccome le quattro sono già amiche, facendo finta che l'amicizia femminile esista veramente, per inserire meglio la disagiata Will nel gruppo Hay Lin ha la brillante idea di organizzare una festa a casa propria. Tutto a posto. Peccato che, a un certo punto della festa, la nonna, Yan Lin[2], interrompe bruscamente il gruppo di odiose adolescenti per dire qualcosa di assurdo e senza né capo né coda, cioè la trama del cartone. Un mondo parallelo chiamato Meridian è separato dal nostro[3] tramite una barriera magica chiamata, giusto per fare figo e strizzare ancora di più l'occhio a una visione razzista, irrealistica e stereotipata dell'oriente, muraglia. Muraglia che però inizia ad avere qualche acciacco come il ponte Morandi. Fra i portali-vagine che si aprono in detta muraglia, degli scagnozzi serpentiformi cercano di attaccare il pianeta Terra e trovare la perduta sorellina minorenne e emo del principe di Meridian, Phobos. Originale. Senza chiedersi di più, con un dubbio che dura all'incirca sette frame e cinque fogli di celluloide, le ragazze prendono per buono ciò che è detto da una vecchia pazza e l'associazione a delinquere assume un nuovo nome: Witch.

Will all'apice del suo potere, ogni ventotto giorni.

Ogni guardiana ha un elemento[4]. Irma, Cornelia, Taranee e Hay lin avranno l'acqua, la terra, il fuoco e l'aria. E Will, direte, che cazzo c'entra? Beh. Per darle un senso narrativo, le viene assegnato un oggetto magico capace di trasformare le sue amiche in Witch, un pezzo di bigiotteria cinese chiamato cuore di Kandrakar. Per il resto, la funzione narrativa di Will sarà semplicemente quella di aprire la lunga sequenza di trasformazione delle compagne con il motto comunista: "Guardiane, unitevi". Tutta la stagione sarà più o meno lungamente improntata alla ricerca di questa sorella, cioè Elyon Portrait, amica[senza fonte] di Nostra Signora Cornelia. Dopo una lunga sequenza di avvenimenti più o meno coerenti, Phobos viene sconfitto con il Potere dell'Amicizia(TM).

Caduto il pericolo di Phobos, la muraglia viene abbattuta tipo muro di Berlino. Ma l'energia della muraglia si riversa, di contro, negli esili corpicini delle nostre amate eroine. Will e le sue amiche scopriranno così di avere nuovi poteri. A Irma spunta un neurone. A Cornelia una dose di sana autocritica. A Taranee il dono della parola. A Hay Lin le tette. E a Will? Il quinto elemento. Giustamente, essiste un quinto elemento. Cioè la Quintessenza, l'Etere, come vogliamo chiamarlo. Più o meno l'equivalente di fulmini e saette di Makoto Kino. Gugliemina poi troverà e scoperà l'ammòre con un ragazzo dai capelli lunghi e gusti punk chiamato Matt. Dopo varie battaglie contro dei nemici più trash e riciclati da Sailor Moon dell'altro, le guardiane vanno in pensione, realizzano i propri sogni e si ignorano spudoratamente come se nulla le avesse accomunate nel magico finale di stagione. Ah, il potere dell'amicizia.

Aspetto

Se le già ben poco invidiabili premesse narrative del personaggio non giovavano certo alla sua immagine, a complicare masochisticamente e crudelmente il tutto è anche il suo aspetto. Quantomeno, Will ha un elemento di originalità: ha i capelli rossi. Da qui il suo nome d'arte, se d'arte si può parlare: Rossa Malpelo. Una caratteristica che l'ha fatta subito diventare musa ispiratrice del preraffaellita Daniele Rossetti e protagonista di un film su una bagnarola che affonda. In effetti, a simpatia, stiamo più o meno ai livelli di Kate che non lascia salire Leonardo sulla porta perché è troppo chiatta. La Disney poi le ha conferito un collo estremamente lungo, un testone da bambino thailandese affetto da cretinismo e grandi occhi a palla. Vi ricorda qualcuno? Indossa un elegante vestitino da guardiana che usa solamente per essere massacrata dai suoi nemici e nient'altro, disegnato dalla grànde designer Cornelia in persona. Di solito porta dietro il suo cristallo di Kandrakar e l'invidia verso le ben più dotate compagne di merenda. Voci di corridoio affermano che sia tinta e abbia poi denunciato Strawberry delle Mew Mew e Bloom delle Winx per plagio, piangendo sul pavimento come suo solito.

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Note

  1. ^ Assieme a Elyon, personaggio dal nome più cacofonico della serie.
  2. ^ Che fantasia.
  3. ^ Cioè, volevo dire, di Sua Maestà Cornelia.
  4. ^ Si dice che, per l'uso della teoria dei quattro elementi, la Disney Italia abbia ricevuto una laura in onoris causa da Aristotele in persona.