V.M. 18

Da Wikipedia, l'enciclopedia... hai abboccato, dì la verità...
(Rimpallato da V. M. 18)
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« Avrei dovuto prendere esempio da loro. »
(Adolf Hitler sulle Spietate Ninfette)
« Concordo. »
(Saw sulle torture inflitte dalle Spietate Ninfette)
« Buongiorno custode. »
(Desdemona poco prima di far violenza al custode trentenne)
« E comunque sto scrivendo una trilogia, una nuova Divina Commedia, e V. M. 18 sarà l'Inferno. »
« Ero un satanico Dio, un celestiale Demonio, ero la somma di due sacralità contrapposte e identiche. »
(Isabella Santacroce sull'avere bisogno di far soldi)
La sobria copertina del libro. Purtroppo quello NON è un gelato, e NO, quello che cola non è succo di fragole.

V. M. 18, per i meno informati sigla di "Vietato ai Minori di Diciotto Anni", è una delle fatiche letterarie di Isabella Santacroce, l'umile scrittrice, blogger, dominatrice, avvelenatrice, allevatrice di pipistrelli e operatrice ecologica che da qualche anno imperversa con il suo nero manto e le sue dubbie conoscenze di lingua italiana sul nostro già vessato paese. Chiaro esempio di come il nostro sistema sanitario non si occupi adeguatamente dei malati mentali, narra le deliziose e divertenti vicende di un branco di quattordicenni indemoniate dai nomi impronunciabili da chiunque non abbia frequentato almeno diciassette anni di liceo classico, che stufe del semplice titolo di pornobimbe a loro affibbiato si fanno iscrivere nell'immacolato Collegio delle Fanciulle per dare una parvenza di raffinatezza ed eleganza alle loro orge selvatiche.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Una volta avevo un criceto di nome George che lesse la trama di "Bianca e Bernie nella terra dei Borghezio" prima di vedere il film e si suicidò. Quindi fate attenzione, non voglio avere altre morti pelose sulla coscienza.

L'incantevole Desdemona, casta e pudica quattordicenne fin dalla tenera età dedita alla zoofilia (memorabile l'incontro con il fedele Sarpedonte, suo fido animale da compagnia), alla necrofilia, alla Pokéfilia e a frequentazioni alquanto mature, non sazia dei suoi già evoluti trascorsi di vita medita di convincere i genitori

Le Spietate Ninfette in tutta la loro depravazione.

a che la iscrivano al Collegio delle Fanciulle, luminoso bastione per l'educazione degli infanti da parte del MOIGE e della C.H.I.E.S.A diretto da Andromaca, ultracentenaria mummia parente stretta di Suor Germana. Lo scopo sarebbe quello di andare incontro a nuove frontiere della perversità, come se già essa non fosse una ragazza lievemente depravata. I genitori, ingenui oltre ogni livello umanamente possibile di demenza e niente affatto consapevoli delle attività ludiche della giovine, la accontentano con gioia. Appena arrivata nell'edificio, per altro arredato con un gusto che solo la scrittrice poteva riservarci (chi non vorrebbe delle giraffe imbalsamate nel proprio corridoio?) e dallo stile che vorrebbe essere gotico e decadente ma che di decadente ha solo l'ultimo pagamento delle bollette, fa conoscenza delle altrettanto serafiche Cassandra e Animone, l'una migliore amica di un portafortuna di gomma di Corfù, l'altra professionista raccoglitrice di sapone liquido di Catanzaro. L'amicizia non può che sbocciare tra le tre mentecatte: nel successivi dodici mesi di permanenza della nostra eroina, in nome di un modello di eleganza e di bellezza[citazione necessaria] dedito al Male e alla devozione simultanea di Dio e di Satana costei si diletterà con le amichette a compiere innumerevoli atti divertenti e spassosi, tra cui i seguenti:


  • Spingere al suicidio una innocente coetanea;
  • Torturare psicologicamente gente a caso;
  • Torturare fisicamente altra gente a caso (non poteva mancare);
  • Far crollare la Borsa;
  • Minacciare di morire di morte;
  • Portare alla dipendenza da droghe un'altra povera vittima;
  • Castrare, mutilare e squartare;
  • Circuire e sedurre i dipendenti adulti della scuola, bidelli, insegnanti, istitutrici, inservienti e cuochi senza che essi abbiano la benché minima possibilità di opporsi, troppo rimbecilliti dall'infinito e divino fascino della Nostra;
  • Non pagare il canone Rai;
  • Iniziare alla coprofagia;
  • Tentare di conquistare il mondo;
  • Far piangere Gesù Bambino.


Tutto ciò viene compiuto in nome del Manifesto delle Spietate Ninfette, così nominato perché senza un qualcosa denominato Manifesto il loro connubio non sarebbe apparso abbastanza raffinato e intellettualoide. Trascorsi dodici mesi all'insegna delle più sanguinevoli e abominose scelleratezze, sette ottavi di cast sono a questo punto atrocemente passati a miglior vita. La nostra Desdemona, autoproclamatasi Eroina dell'Ecstasy (rispecchiando in tal modo la profonda umiltà della sua autrice) è pronta a levar le tende e a recarsi in nuovi fantastici paradisi fiscali, adottando pseudonimi fantasiosi e ricercati per non farsi scoprire.

La trama è finita, leggete in pace.


Personaggi

Nel collegio

Desdemona ormai ti ha catturato con il suo fascino sublime, non puoi più opporti ai suoi desideri.

Desdemona: la sobria e casta protagonista del "libro". A sei anni stupra una statuetta, il Marmoreo Delfino Bluastro, a otto il cugino, e poco dopo sarà iniziata ai piaceri della carne dal suo adorato cucciolo, il fedele Sarpedonte. Approdata al collegio trascorre il suo tempo alternando inutili e spossanti monologhi interiori, sollazzevoli orge con le amichette e sedute di squartamenti e coprofagia. Abusa delle altre educande, assume misteriosi cocktail ed erbe magiche, seduce la mummificata direttrice Andromaca, pedofila rinomata, si fa gustare la gioia da quest'ultima, la quale le permette di fare tutto quel che vuole dentro la scuola, seduce il custode Agamennone, fa uccidere lui e la moglie da Andromaca, scrive poesie nel sangue e mangia pipistrelli vivi partendo dalla testa. Con il semplice uso oculato della sua arma segreta essa tutto può e tutto ottiene, raggiungendo vette di onnipotenza forse simili a quelle del Sommo.

Cassandra e Animone: le altre due Spietate Ninfette, altrettanto sadiche. Fanno sesso con pugnali, spade, qualsiasi oggetto di forma oblunga, cose, animali e persone.

La Direttrice Andromaca. Notare lo sguardo da pedofila.

La Direttrice Andromaca: coetanea del drago Shenron, è l'antica direttrice della scuola. Si suppone che essa mantenga l'ordine all'interno della scuola, tuttavia, concupita dalla precoce Desdemona e dedita lei stessa a pratiche pedofile, concede alle tre amiche di far tutto quello che più aggrada loro in cambio di una dose quotidiana di passera. La deliziosa bimba la convincerà che Giocasta e Agamennone l'hanno stuprata, e dopo averli massacrati di pistolettate si farà saltare le cervella, morendo molto offesa.

Creonte e Minosse: diciottenni perennemente allupati, suonano al Conservatorio rispettivamente lo scacciapensieri e il controfagotto islandese. Ipnotizzati e inebetiti dal magico potere della passera essi fanno TUTTO quello che viene loro richiesto, perfino sorreggere candele con il pene. Scopriranno a loro spese che ci sarà molto da perdere.

Le istitutrici Pelopia e Polissena: una coppia di mostruose Gorgoni lesbiche particolarmente soddisfatte dall'esercitare l'autorità in maniera illecita. La prima, maledetta da Montezuma, si ammalerà, e la seconda permetterà saggiamente a Desdemona di aiutarla a curare l'amica. In pochi si arrischierebbero a lasciare in mano siringhe e simili a ragazzini inesperti, ma tant'è. Infatti Desdemona non somministrerà mai alla malata istitutrice la cura, ma le inietterà semplice acqua di rubinetto, facendola così morire per la sua malattia. Adorabile.

L'insegnante Giocasta: Valeria Marini si è prestata a far parte del cast della storia, impersonando la pornomaestrina, molto porno e poco maestrina. Fa una fine che molti vorrebbero dedicare proprio alla valletta italiana.

Il custode Agamennone: altro esempio di come in questo libro del maschio tipo sia rilevante solo l'attrezzo. Già sposato con Giocasta non disdegnerà di giocare al dottore con le tre adolescenti. Il poverino soffre di eiaculazione precoce, e ciò costituisce solo un motivo in più affinché Desdemona ne assicuri la morte.

Alastor, il Bovaro delle Fiandre: fortunato quadrupede che Desdemona si sceglie come sostituto al fedele Sarpedonte.

La Massacratrice Eufrosine: alla fine del libro, siccome mancavano giusto poche pagine, compare la quarta Spietata Ninfetta a sorpresa. Essa però è destinata a un futuro da suora e da vergine, non avendo una vagina (altro esempio della credibilità delle situazioni create dalla Santacroce).

Le povere vittime sacrificali

La-Credente-Laodamia: descritta come la copia obesa di una goth qualunque, si lascia persuadere a sedurre il suo stesso fratello, a farsi mettere incinta da lui e ad assumere droghe. Una ragazzina sveglia e indipendente.

Coronide-la-Vibrante: isterica giovane che dopo un allegro baccanale con le tre Ninfette decide di abbellire la scuola fungendo da decorazione e appendendosi per il collo.

Diomedea-l'Antiestetica-Evangelica: un cesso di ragazza. In tutti i sensi. Perché le tre porcelline penseranno bene di utilizzarla come water, iniziandola al magico mondo della coprofagia.

Le accidiose gemelle Tecmessa e Telefassa: due gemelle particolarmente insopportabili che saranno impalate senza pietà. Un po' se lo meritano.

Gente pressoché inutile ai fini della narrazione

Il fedele Sarpedonte corre dalla sua padroncina. Essa lo attende fuori dall'obiettivo, a novanta gradi.

I genitori di Desdemona: stupidi oltre ogni immaginazione, perseverano nel credere la figlia un angelo sceso dal cielo.

Un custode: un custode. Grasso, vecchio e dedito a farsi servire e riverire da Cassandra, ci ricorda da vicino un meglio noto figuro della politica italiana. Sarà sostituito da Agamennone. Decide saggiamente di uscire vicino agli alberi durante una tempesta, e un fulmine lo stroncherà sottolineando la sua completa inutilità. Così impara.

Il Fedele Sarpedonte

Una nota particolare merita il cane lupo di Desdemona, il personaggio più fortunato della storia. Egli guadagna figa gratis senza muovere un dito o mai prestarsi alle sue nefandezze, non subisce mutilazioni di sorta e per tutta la storia ne attende il ritorno. Onore e gloria al fedele Sarpedonte!

Lingua

Nella sua infinita semplicità la scrittrice ha voluto impreziosire questo rivoltante parto sgraziato della sua stessa mente con un linguaggio che vorrebbe essere raffinato e ricercato, ma il particolare dialetto che ne risulta ricorda un misto tra lo slovacco e il rantolo di un formichiere con la gastrite. Chiunque dotato di un normale cervello pienamente funzionante rischia potenti attacchi di defecazione a pioggia dopo la lettura delle prime trenta righe. Tra un inutile tentativo di elevazione letteraria e l'altro, tuttavia, spuntano alcuni clamorosi errori di grammatica italiana, l'uso di una punteggiatura alla cazzo di cane e parole forse tratte dal vocabolario klingon.

Regole di V. M. 18

La narrazione, senza dubbio molto realistica e verosimile, segue fin dalle prime pagine alcune misteriose regole che alterano la realtà e la grammatica di tutta la vicenda.

Regola degli Adulti

Non ha importanza quanto raccapriccianti, rumorosi, maleodoranti o sanguinari possano essere gli atti compiuti dalle tre birichine bimbette, essi avvengono sempre senza che la polizia, Chi l'ha visto, le istitutrici, la direttrice o chiunque dotato di occhi e orecchie notino la più piccola traccia di sangue o di materia fecale.

Regola della Sottomissione

Se anche qualcuno si accorgesse degli atti che esse compiono, questo qualcuno, maschio o femmina, sarà sicuramente troppo distratto dalla venerea e mirabolante bellezza di Desdemona, e pur di averne accesso libero sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa (finanche ingollare quantitativi disumani di merda).

Regola della Malasanità

Tutti i personaggi, nessuno escluso, devono per forza avere una misteriosa malattia di qualche tipo, dall'AIDS alle piattole (tranne le protagoniste, ovviamente, che hanno costretto i germi a fare tutto ciò che esse desiderano).

Regola del Maschio Beta

I maschi della storia sono sempre e comunque arrapati come mandrilli, non hanno potere decisionale che non li spinga immancabilmente verso la vagina, e manipolarli in tal modo risulta alle tre Spietate Ninfette molto semplice.

Regola della Virgola Fantasma

Separare il predicato dal complemento oggetto con l'interpunzione, cosa che normalmente la lingua italiana vieterebbe, è assolutamente obbligatorio, pena la morte per morte.

Regola del Copia e Incolla

Quando l'autrice si è stancata troppo di scrivere si è limitata a copiare e incollare interi pezzi di libro, sperando forse di spacciare siffatto atteggiamento per avanguardia letteraria.

Pagine correlate

Link esterni

La presentazione del libro, memento di allegrezza e normalità.